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La memoria fa cilecca. I cori a Eto’o, Facchetti e Balotelli qualcuno li ha già dimenticati

Creato il 18 settembre 2013 da Luciomormile @parla_di_calcio
La memoria fa cilecca. I cori a Eto’o, Facchetti e Balotelli qualcuno li ha già dimenticati

La memoria fa cilecca. I cori a Eto’o, Facchetti e Balotelli qualcuno li ha già dimenticati -L’Inter giovedì 26 settembre, nel turno infrasettimanale valido per la quinta giornata di Serie A, giocherà con il secondo anello verde vuoto. Il Giudice Sportivo ha deciso di squalificare la Curva Nord per un turno, dopo i cori a sfondo razzista e ingiuriosi striscioni esposti all’indirizzo di Antonio Conte.

Giustissimo. E ci mancherebbe altro. Una falange ancora troppo chiassosa pregiudica la reputazione di una tifoseria intera che allo stadio ci va solo per vedere i propri beniamini o semplicemente per incitare i colori che ama. La società nerazzurra dopo l’anticipo di sabato è stata anche multata per 15.000 euro. Soldi che, senza se e senza ma, andranno pagati.

Per questo tipo di squalifica e/o multe la Giustizia sportiva non fa sconti e i ricorsi sono puntualmente respinti. Giustissimo. E ci mancherebbe altro.

Ma la rabbia dell’Inter è un’altra. Travalica la partita di sabato e il colore della pelle. La rabbia dell’Inter si chiama disparità di trattamento, che diciamolo a scanso di equivoci, nulla ha a che vedere con il razzismo che dovrebbe essere punito sempre e comunque.

Ma lor signori che ora scrivono e giudicano gonfiandosi il petto si sono mai chiesti se la Giustizia Sportiva abbia sempre fatto il suo dovere fino in fondo?

Stagione calcistica 2010/2011: Samuel Eto’o veste ancora la maglia dell’Inter e nel giro di poche settimane subisce un trattamento indegno, a Marassi e anche al Sant’Elia, dove il camerunese minaccerà di smettere di giocare. In quel pomeriggio cagliaritano, che pochi ricorderanno, la partita fu sospesa per tre minuti. La notizia fa il giro dell’Europa, tanto che il Daily Mirror titola così “Continua la vergogna italiana”, con il faccione di Eto’o in primo piano. Stesso anno, ma tifosi diversi. Questa volta sono proprio i bianconeri che durante Juventus – Inter ineggiano cori razzisti all’indirizzo di Eto’o. Ma c’è dell’altro. Il tifo becero si spinge fino a “disturbare” Giacinto Facchetti che, pace all’anima sua, neanche può replicare. Un indegno striscione che recita "Facchetti 48" (nella smorfia il 48 è il morto che parla), altri non meno ignoranti esponevano "Vi nascondete dietro un morto". Multe sì, tante e salate. Ma la Juventus non si vedrà chiudere la propria curva così come Sampdoria, Cagliari e le innumerevoli squadre che, purtroppo, ogni domenica prendevano di mira l'ex Inter.

A questa spiacevole lista va aggiunta anche la Curva Sud giallorosa che in occasione di un Inter – Roma della stagione 2009/2010 prendono di mira SuperMario per tutta la gara. Balotelli segna e li zittirà, ma il silenzio più aberrante sarà quello della Giustizia Sportiva. Così come un anno prima, sempre i tifosi della Juventus, indirizzarono ululati razzisti a Mario Balotelli. In quell’occasione l’arbitro Farina fermò il gioco e la Giustizia Sportiva diede solo una multa alla società torinese.

Di episodi ce ne sarebbero ancora molti. In fondo basta riprendere qualche nastro, vecchio solo due o tre anni fa, per sentire lo stesso coro in molti stadi italiani (Eto’o e le rose sul metrò…). A noi questo sembra razzismo. Per l’esattezza, razzismo rimasto impunito.

E’ questo l’urlo sordo che il mondo nerazzurro vuol far arrivare. Non certo un modo per passare dalla parte delle vittime (il torno c'è e rimane), ma una voce per non dimenticare troppo frettolosamente. Per chiedere parità di trattamento. Soprattutto se qualcuno ha la memoria corta...


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