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La mitologia di Avetrana

Creato il 17 ottobre 2010 da Samuelesiani

Come sempre, è doverosa la prudenza. Si sta parlando di accuse e non certo di una sentenza. Anzi, qualcosa ci sarebbe da dire su come i giornali stanno trattando il caso di Avetrano e, nello specifico, come stanno dando per certe le responsabilità della cugina, nella morte di Sarah Scazzi.

Tuttavia una qualche riflessione è possibile farla a partire dal se fosse vero che la cugina ha condotto dal padre la giovane Scazzi, dopo che questa le aveva confidato di essere stata molestata dal suo genitore. Certamente doveva esserci odio pregresso, però non stupisce che in ambito familiare ci si allei con l’abusatore anziché con l’abusato. Esistono casi in Italia e all’estero in cui addirittura paesi interi si sono schierati a favore dell’abusatore/pedofilo. Quindi il comportamento della cugina non mi stupisce.

Di questa storia mi tocca profondamente il ruolo terribile dei media. I telegiornali e i servizi televisivi hanno invaso come non mai questa storia. La cugina di Sarah Scazzi che non perde un intervista per raccontare il suo impegno nel cercare la ragazzina, la madre che scopre della morte in diretta TV, le lacrime dello zio assassino.

Se con le gemelle Cappa si era toccato il fondo, col la ricerca di visibilità da parte delle cugine della vittima, qui sono gli attori principali (la madre, lo zio, la cugina) a portare l’intera faccenda in TV, una TV che diventa complice di questo orrore.

È una tragedia senza catarsi quella di Avetrana. Rivedo i volti dei personaggi e mi chiedo se davvero qualcuno di loro, di fronte alla TV, si è reso conto di quello che è successo. Dov’è Sarah in tutto ciò? E soprattutto: in quale ingeneroso e infecondo terreno è cresciuta quella ragazzina? Quante Sarah ci sono nel nostro paese? Quante madri intorpidite, drogate, davanti a Pomeriggio5? Quante cugine vedono ormai la televisione come una complice?

L’ultimo atto appena iniziato non potrebbe che svolgersi in questo modo: con la madre che paragona la nipote con l’unico esempio che possiede: quello televisivo di Anna Maria Franzoni.

La mitologia di Avetrana è in fondo questa. I suoi cantori sono Bruno Vespa e Barbara D’Urso.

Abbiamo perso anche il senso profondo del mito.


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