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“La morte balla sui tacchi a spillo” di Silvana Fallisi: come la prefica si liberò di Bocca di Rosa, sino all’8 febbraio, Milano

Creato il 04 febbraio 2015 da Alessiamocci

Silvana Fallisi è stata resa famosa dal suo ruolo petulante in “Chiedimi se sono felice?” con Aldo Giovanni e Giacomo, ed è una grandissima attrice. Ora è in tournée (dal 27 gennaio fino all’8 febbraio 2015 al Teatro Libero di Milano)  con La morte balla sui tacchi a spillo.

Non appena entra in scena, il pubblico inizia e ridere e non la smette più. Fallisi, unica attrice in scena, è donna Tanina, maestra in un piccolo paese siciliano sul finire degli anni ’60, timorata di Dio e perfettamente integrata con le tradizioni e le convinzioni della sua gente. Entra in casa di una defunta, la sua giovane e procace collega, arrivata tre anni prima dal Nord, la maestra Vita, una Bocca di Rosa ante litteram, per prepararla alle esequie.

Nell’ora in scena, donna Tanina darà vita – tutto in siciliano – alla realtà del tempo, alle chiacchiere di paese, a cosa è presentabile o di buon gusto, ci racconterà delitti di Mafia e del dominio sul paese da parte di don Raffaele, darà pareri sulla politica e racconterà i momenti salienti di donna Vita. Il tutto aspettando le altri comari per procedere a vestire la morta. Ma nessuno arriva (d’altro canto Vita era una donna leggera e si circondava di persone leggere…). E donna Tanina passa il tempo a discutere con il suo crocifisso,  Salvatore, di temi come fede, amore, coraggio, uguaglianza.

Nel racconto tutto soggettivo della maestra, si colgono echi dell’Italia del ’65: la piazza è spaccata tra democristiani e comunisti, il miracolo economico porta la società a trasformarsi (Tanina è la tradizione, Vita la modernità), la radio trasmette canzonette che fanno venir voglia di ballare. Ma in paese da sempre domina don Raffaele e quelli con le bandiere rosse (Vita leggeva l’Unità e metteva in prima fila i ragazzini più somari) secondo Tanina non vinceranno. Il paese cambierà?

La Fallisi (moglie di Aldo Baglio) sgrana gli occhioni, fa le smorfie, balla, si muove all’acceleratore, con le espressioni del viso riesce a suggerire ben di più di quel che dice. È deliziosa, e, seppure è lei la cattiva in scena, la si ama, la si comprende e si fa il tifo per lei. È gioiosa, spensierata, umana, e a modo suo anche corretta. Rappresenta davvero la Sicilia anni 60, con le sue convinzioni e i suoi tabù, dove il non detto conta mille volte di più di quel che si dice.

Solido, graffiante, ma contenuto e mai debordante il testo di Michela Tilli. Fallisi dimostra grande abilità nella gestione dei tempi comici e di un dialetto che le appartiene quasi quanto al suo personaggio, donna austera, insegnante bacchettona della provincia siciliana.

Da vedere assolutamente, riderete e penserete, e alla fine, darete ragione a Tanina: il progresso si può arrestare.

 

Written by Silvia Tozzi

 

 

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