Io odio la nostalgia,quindi mi si perdoni la frase sopra,ma è vero che il cinema horror anni 70 per me aveva un qualcosa sia a livello tecnico che di scrittura, che me lo fa amare in modo particolare rispetto ad altri periodi di pari o superiore fortuna per il genere.
John D Hancock è un valido regista che in realtà non ha girato molto durante la sua carriera,ma nella nostra memoria di spettatori indisciplinati è presente per due opere: 1) Batte il tamburo lentamente, con un giovane De Niro storia di sport e amicizia con tanto di malattia terminale a minare la fortuna e vita dei due amici. Pellicola in tono minore, poco retorica,melodramma gelido,ma caldo per chi sa leggere tra le righe , 2 ) questa pellicola.
Cosa narra Let's scare to death Jessica? Di una donna, ( la Jessica del titolo), la quale è uscita da poco da una clinica per malattie mentali. Insieme al marito e a un amico va a vivere in uno sperduto villaggio del New England. La quiete e la pace di quei posti lontani dal caos di una grande città come New York sono dei toccasana per una donna con i suoi problemi. Bella idea del cazzo,ragazzi!
Nella casa trovano una ragazza, Emily, che sostiene di aver occupato quella vecchia magione poiché era abbandonata. Dopo un'iniziale screzio tra la ragazza e il terzetto viene a instaurarsi un rapporto di convivenza e simpatia.
In fin dei conti siamo negli anni 70, in america, dove c'è ancora forte una certa culture hippy, di comuni e rapporti aperti. Essendo stalinista non penso sia il caso vi debba dire cosa pensi in riguardo?
Le cose per un po' funzionano,anche se Jessica ha strane visione e sente la voce di una giovane donna che la chiama. Però par che vi siano delle possibilità per una vita normale.
Non sarà così.
![LA MORTE CORRE INCONTRO A JESSICA di JOHN D. HANCOCK LA MORTE CORRE INCONTRO A JESSICA di JOHN D. HANCOCK](http://m2.paperblog.com/i/247/2475198/la-morte-corre-incontro-a-jessica-di-john-d-h-L-wAo8SN.jpeg)
Il film contamina alcuni archetipi del genere horror, come il villaggio popolato da anziani poco cortesi e con un'oscura e demoniaca identità, la vecchia casa con la sua obbligatoria maledizione, la vampira-strega seducente, e li sfrutta assai bene. L'ultima parte mette davvero i brividi. Senza effetti gore, senza esagerazioni di sorta,ma grazie a un utilizzo davvero disturbante del sonoro e della colonna sonora,e alcuni grandangoli o inquadrature. Basti pensare all'assalto della vampira e dei vecchi alla povera Jessica sdraiata sul letto.
Nondimeno non ci troviamo di fronte a un buon film horror che mette in fila uno dietro l'altro tutti gli stereotipi del genere. O almeno non solo.
Perché lo sguardo di John Hancock , quello che usa per farci entrare nel suo film, è quello soggettivo di Jessica, ( sorta di personaggio-macchina da presa che riprende e trasmette al pubblico la " sua" storia, non la storia oggettiva e distaccata), e sopratutto di farci sentire i suoi pensieri. Così ci ritroviamo dentro la sua testa , precipitiamo con lei nell'orrore e nella follia.
Ti trovi a pensare se fosse la realtà quella rappresentata sullo schermo, o potrebbero essere le malattie di una donna che peraltro si trova a dover competere con un'altra ragazza decisamente socievole.
Il film fa paura per questo, per quel senso forte,sottile,penetrante di disturbo. Piano piano si insinua nella nostra pelle e ci fa rabbrividire.
![LA MORTE CORRE INCONTRO A JESSICA di JOHN D. HANCOCK LA MORTE CORRE INCONTRO A JESSICA di JOHN D. HANCOCK](http://m2.paperblog.com/i/247/2475198/la-morte-corre-incontro-a-jessica-di-john-d-h-L-EYXHuL.jpeg)
E' la storia di una solitudine tutta femminile, della fragilità di una donna che non è per nulla compresa dal marito,chiusa in una sorta di isolamento forse in reazione a una vita che non riesce a sostenere. Non c'è in sostanza un rapporto sentimentale solido tra i due, tanto che paiono due amici più che altro. Jessica è sempre sola,anche se gli altri le rivolgono la parola.Ed è il problema che vivono molte persone, molte donne colpite da depressione. L'incomunicabilità con il coniuge, l'isolamento soffocante in un posto che sentono straniero e poco accogliente,in fin dei conti Jessica potrebbe anche esser questo tipo di film.
Pellicola sotto il segno della morte, ( i tre arrivano in paese guidando un carro funebre e si fermano subito in un cimitero),della solitudine che conduce alla follia, è un film imperdibile per il suo modo cosi sottile di creare atmosfere disturbanti e inquietanti e per la straordinaria interpretazione di Zohra Lampert , che dona alla sua Jessica uno spessore e una "verità" totale. Non stai vedendo una pellicola con protagonista una matta , fatta in modo gigionesco da un'attrice che si sente tanto brava,ma stai vedendo una donna. Una donna reale in grosse difficoltà. E questo è merito della sceneggiatura ,della regia e della bravissima Zohra.