Magazine Cultura
La Musica di Genova vol.1- il resoconto (parole, immagini e musica)
Creato il 26 gennaio 2014 da Athos Enrile @AthosEnrile1Provo a buttare lì la mia, nella speranza che esistano analisi più professionali. Dall’esterno - e conoscendo abbastanza “il capo” Aldo - potrei utilizzare un paragone politico, usando la par condicio, comparando il ruolo del “giovane” De Scalzi a quello che hanno assunto i due attuali leader contrapposti ( a proposito, sicuro che il Paul McCartney dei Beatbox fosse Riccardo Bagnoli?)… leadership, carisma, amicizie (sane) e capacità aggregative. Non basta qualche telefonata per mettere sul palco un’ottantina di persone e mobilitarne almeno 800, a cui sarà proposto un contenitore di cui si conoscono gli ingredienti ma non la ricetta che verrà utilizzata. Invito gli increduli a porre l’occhio sulla parte finale del filmato a seguire, dove il “tutti in piedi” di Mauro Sposito ha dato la possibilità di riproporre in miniatura almeno il ricordo di quanto accaduto al Palasport di Genova, nel 1965. Che cosa ha spinto Aldo De Scalzi ad organizzare un concertone di simili proporzioni? Un problema familiare, come lui racconta al pubblico, e il diabete giovanile, quando arriva, senza preavviso, coglie impreparati e coinvolge per intero il nucleo di una casa. Tutto il ricavato quindi - minimo 10€ a persona, pagati da chiunque, con gli artisti in formato rigorosamente free - sarà devoluto all’Associazione Diabete Giovanile Genova,da vent’anni al fianco dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie. La MUSICA. Che dire, era presente una bella fetta di Genova talentuosa e variegata che provo ad elencare, sperando di non dimenticare nessuno: Gian Piero e Roberta Alloisio, Armando Corsi, Big Borgo Band, Coro Spirituals & Folk, Vittorio De Scalzi, Irene Fornaciari, Ginevra, Gnu Quartet, Max Manfredi, Carlo Marrale, Pivio e Aldo De Scalzi, Federico Sirianni, The BeatBox. Impressionante è la band che li ha accompagnati: Luca Cresta e Danilo Madonia (alle tastiere), Massimo Trigona e Bob Callero (al basso), Roberto Maragliano (alla batteria), Dado Sezzi e Marco Fadda (alle percussioni), Andrea Maddalone (alle chitarre), Edmondo Romano (ai fiati), Paola Montanari, Flavia Barbacetto, Armanda De Scalzi, Nkem Nwabisi, Carlo Parola, Roberto Tiranti e Matteo Merli (alle voci), Alfredo Vandresi (alla batteria) e Fabio Perissinotti(alla chitarra). Credo che questi numeri possano far capire le difficoltà realizzative, ma alla fine le comprensibili imprecisioni, di cui si lamentano solo i musicisti, frutto del forsennato turn over da palco, hanno pesato … zero, nel corso delle tre ore abbondanti di musica. In scena un grande mix: cantautori da paura (bellissimo il blues al pesto!), strumentisti eccezionali, solisti, cori, jazz, folk, rock, pop, musica da film, virtuosismi e un equipaggio che ha lavorato divertendosi, su di una nave pronta a respingere il tempo avverso: si sa, una nave è bella da vedere quando è in porto, ma non è per quello che è stata costruita. Un piccola citazione per l’angolo prog ritagliato da Vittorio De Scalzi, perché risentire l’intro di Concerto Grosso - davanti a Nico Di Palo, seduto in prima fila - mi fa sempre un certo effetto. E ancora… Roberto Tiranti, un paio di settimane fa assoluto protagonista del suo 40/25, nell’occasione impeganto in un oscuro lavoro dedicato soprattutto ai cori. Il mix video che propongo ha molte pecche tecniche, ma spero possa fornire lo spirito in campo, che è poi quello che conta. Per tutta la serata le teste di Angelo Lucardi (sue le foto del servizio) e Emilio Scappini hanno imperversato davanti al palco e quindi sono da considerare parte del team, assieme al fonico Ricki Pelle e ad un gruppo di tecnici, fondamentali - e non è retorica - per la riuscita della kermesse. Mi scuso anticipatamente per le dimenticanze e sono dispiaciuto che il GNU Quartet, un ensemble mostruoso che cercherò di conoscere meglio nei prossimi giorni, sia presente solo nello stralcio legato a Federico Sirianni: fatto indipendente dalla mia volontà. Ho ancora ben chiari i saluti finali, quelli dove Aldo De Scalzi, con le lacrime agli occhi, ringraziava tutti e prometteva un futuro “vol. 2”, magari lontano da Genova: probabilmente lui, che conosce ormai la formula magica, potrà compiere un altro miracolo musicale, tra Trento a Messina, poco importa.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Se andando in spiaggia non avete voglia di portarvi dietro cervello e attenzione...
Non avevo mai letto un libro di Marco Malvaldi, e non credo che ne leggerò altri. So che ha avuto molto successo con la trilogia del BarLume, di cui La... Leggere il seguito
Da Consolata
CULTURA -
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
I sassaresi NASODOBLE tornano col nuovo singolo “Cazz boh”
«Una canzone condita di riso sardonico che mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna degli anni zero» così lo... Leggere il seguito
Da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA -
Luglio 2015: anteprima Freddo come la pietra di Jennifer L. Armentrout
Sta per arrivare il secondo capitolo della Dark Element Series a firma Jennifer L. Armentrout per Harlequin Mondadori. Freddo come la pietra è il seguito di... Leggere il seguito
Da Erika
CULTURA, LIBRI -
Lorenzo Viani, Viareggio – Le vie
Darsena vecchia (olio 50×60) 1960 – tratto da Catalogo Mostra 8-23 febbraio 1986 – Palazzo Paolina ViareggioQuando si vorrà, attraverso i secoli, studiare... Leggere il seguito
Da Paolorossi
CULTURA, RACCONTI -
The Green Inferno – Nuovo trailer e conferma della release italiana per il 24...
Nessuna buona azione resterà impunita. Così recita il nuovo trailer italiano di The Green Inferno, film diretto da Eli Roth, che non altro che è un omaggio al... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA