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La musica tradizionale lucana alla XVII edizione del Festival “Negro”

Creato il 21 agosto 2012 da Ecodibasilicata

C’è tanta tradizione musicale lucana nel festival “Negro”, che aprirà i battenti domani, 22 agosto, a Pertosa (Salerno), al confine tra la Basilicata e la Campania: toccherà infatti alla Scuola d’Arpa popolare di Viggiano (Potenza) aprire la rassegna (ore 21) all’interno delle grotte dell’Angelo, e scaldare il pubblico per il concerto di Caparezza, sul palco principale. Il 23 agosto, invece, saranno i Renanera di Lagonegro (Potenza) ad accendere i riflettori sul main stage (ore 22) e aprire la strada al ritmo di Daniele Sepe.
Prosegue quindi anche quest’anno il legame musicale tra la Basilicata e la Campania, in una sorta di “Grande Lucania” del ritmo tradizionale cominciato due anni fa con le Zampogne del Pollino che hanno accompagnato il concerto della cornamusa più famosa del mondo, quella dell’asturiano Hevia.
Ecco allora, con il carico di simbolismo necessario, sfilare sul piccolo palco dell’antro in grotta, i giovani studenti della “Scuola d’arpa popolare” viggianese, guidati da Lincoln Almada, arpista paraguayano, autore di un metodo di insegnamento per l’arpa portativa, strumento storicamente simbolo della comunità di Viggiano, nella memoria del tempo. Il gruppo è strutturato in circa una decina di allievi, con un’età compresa tra i 7 e 15 anni e si muove attraverso repertori classici del territorio: viggianesi e tarasconi della tradizione, accanto a nuove composizioni che cercano di aggiornare stili e portamenti. Il Comune di Viggiano ha affidato ad Almada l’incarico di formare una nuova generazione di arpisti in grado di rilanciare questa preziosa arte musicale e le Grotte accoglieranno questi primi, timidi passi della Scuola sul sentiero dell’arpa popolare. Dopo di loro, sul palco principale salirà Caparezza, in una curiosa e unica fusione tra la melodia dell’Arpa, il ritmo tipico del Rap e i testi di denuncia sociale portati avanti dall’artista pugliese. La seconda tappa del viaggio tra Lucania e Campania è segnata dall’esibizione dei Renanera, il 23 agosto. È una band di cinque elementi in uno spettacolo musicale e teatrale di matrice popolare intitolato “Troppo Sud”. Il progetto parte dalla personalità del frontman Erminio Truncellito, attore, menestrello e più volte attore nei film di Michele Placido, e in progetti teatrali trasmessi su raidue (Palco e Retropalco), accompagnato da ANTONIO DEODATI, loro produttore, Titti De Rova, Cristian Paduano, Federica Celano. Dopo di loro si esibirà il napoletano Daniele Sepe: nel suo ultimo lavoro, “Canzoniere illustrato”, l’artista ha voluto confezionare il suo repertorio di musiche internazionali (e di folklore italiano) in un vero e proprio libro di 106 pagine, con 12 fumetti di gran firma a corredo delle 12 canzoni del Cd/libro. Il main stage si apre con i Renanera di Lagonegro (Potenza) e si chiude con il Dj Ue’Cervone. Il 24 agosto è la volta degli Elva Lutza (Antrosuono, ore 21). Sul palco principale (ore 22) salgono invece due vere orchestre: l’Orquestra todos da Lisbona e l’Orchestra di via Padova di Milano. La chiusura del festival sarà ancora all’insegna della dialettica e delle identità instabili e, quindi in movimento, che danno il tema della manifestazione. Alle 21 Peppe Voltarelli spegne i riflettori di Antrosuono. Sul palco principale sale il detentore dell’antica tradizione della “tammorra”, ’A paranza do’ lione, qui in versione quartetto, che incrocerà il linguaggio ritmico e melodico per costruire un ponte tra l’Africa di Fela Kuti, con il suo originalissimo funky-afro-beat, proposto dalla Mamud band, gruppo italianissimo che ha saputo rivisitare la più moderna cultura musicale africana e quella particolare capacità della cultura partenopea di misurarsi con altre forme musicali, in questo caso con il nomadismo musicale rom, che Mimmo Maglionico e il suo gruppo musicale Pietrarsa e gli O’rom concerterà costruendo un concerto policentrico, per un evento originale e sicuramente unico.
DIREZIONE ARTISTICA
DARIO ZIGIOTTO – [email protected] – 348.4111349
UFFICIO STAMPA
DAVIDE DE PAOLA – [email protected] – 320.7942824

IN ALLEGATO AL COMUNICATO STAMPA UN PRESSBOOK CON TUTTE LE INFO SUL PROGRAMMA E LE SCHEDE DETTAGLIATE DI TUTTI GLI ARTISTI.

AL LINK SEGUENTE E’ POSSIBILE SCARICARE LOCANDINE DELLA RASSEGNA E FOTO (in formato adatto alla stampa) DEGLI ARTISTI E DELLE LORO ESIBIZIONI, CON FOTOGALLERY DELLE SERATE AGGIORNATE IN TEMPO REALE:

https://picasaweb.google.com/106704359131619738029/Negro2012PertosaSaCartellaStampa

OGNI GIORNO SARA’ MESSO A DISPOSIZIONE DELLE REDAZIONI UN LINK DA CUI SCARICARE I VIDEO DELLA SERATA PRECEDENTE PER SERVIZI TELEVISIVI.

IL PROGRAMMA

Mercoledì 22 Agosto
Antro Suono “SCUOLA D’ARPA POPOLARE di VIGGIANO” (PZ), M° LINCOLN ALMADA
Main Stage “CAPAREZZA LIVE”

Giovedì 23 Agosto:
Antro Suono “I PICARIELLI – Piccola compagnia di musica popolare” (SA)
Main Stage “RENANERA”- Lagonegro (PZ)
”DANIELE SEPE” in “CANZONIERE ILLUSTRATO”(NA)
“DJ UE’CERVONE”(NA)

Venerdì 24 Agosto:
Antro Suono “ELVA LUTZA” (SS) featuring ESTER FORMOSA (Catalumnya)
Main Stage “ORQUESTRA TODOS” (Lisbona) + “ORCHESTRA DI VIA PADOVA” (MI)

Sabato 25 agosto:
Antro Suono “PEPPE VOLTARELLI” in “IL VIAGGIO, I PADRI E L’APPARTENENZA”
Main Stage “ZEZASKI ORCHESTRA” (NA):
MIMMO MAGLIONICO + PIETRARSA + A PARANZA D’O’ LIONE + O’ROM
& “MAMUD BAND” (MI)

INGRESSO PER LA SERA DEL 22 AGOSTO (CAPAREZZA): € 15 (valido anche le tre serate successive)
INGRESSO PER OGNI SINGOLA SERATA SUCCESSIVA (23/24/25 AGOSTO): € 5

NEGRO FESTIVAL 2012 _ XVII Edizione
“IDENTITA’ IN MOVIMENTO”

Il tema delle identità in movimento, che segue quello dello scorso anno dedicato ai 150 anni della nostra sofferta unità nazionale, intende curiosare tra i nomadismi musicali e geografici, cercando di inquadrare la dinamica, ormai iperbolica, delle reciproche influenze: non solo tra i diversi generi musicali, con le loro evoluzioni creative e spontanee, ma anche tra le provenienze e le influenze geografiche di una globalizzazione che, dopo anni di consumi musicali di massa, apre spiragli a nuove musicalità e diversità semantiche, in cerca di nuove universalità del linguaggio musicale; non più solo musicale ma aperto anche ad altre contaminazioni formali come il teatro, il fumetto.

Queste le identità in trasformazione e quindi in movimento, che il festival intende proporre in forma spettacolare, affiancato sul piano sperimentale e di ricerca, dalla programmazione complementare di ANTROSUONO.

Ecco allora, con il carico di simbolismo necessario, sfilare sul piccolo palco dell’antro in grotta, i giovani studenti della “SCUOLA D’ARPA POPOLARE” viggianese, guidati da LINCOLN ALMADA, arpista paraguayano, autore di un metodo di insegnamento per l’arpa portativa, strumento storicamente simbolo della comunità di Viggiano (PZ), nella memoria del tempo.

La sera successiva, la grotta ospiterà la presentazione di danze e strumentazioni organiche che i giovani “PICARIELLI – Piccola compagnia di musica popolare” di Salerno utilizzeranno per i loro nuovi repertori, di ispirazione cilentana che, coraggiosamente, compongono ed eseguono, insieme ai balli della tradizione, con i quali si trasferiranno all’area principale del concerto sottostante, stabilendo una sorta di staffetta simbolica, integrandosi in un palinsesto all’insegna di diverse letture del patrimonio musicale folk: quello tradizionale, la ricerca ethno-jazz e la versione ellettro-dance che la serata propone.

Nell’intento di sviluppare collaborazioni con altre manifestazioni dal ricco patrimonio musicale popolare, da quest’anno il NEGRO FESTIVAL ha preso accordi con la Fondazione Andrea Parodi di Cagliari, promotore di un premio dedicato allo scomparso musicista, co-fondatore dei “Tazenda”, che ogni anno seleziona nuove proposte in ambito di musica tradizionale. L’accordo prevede che il gruppo vincitore del Premio sia ospite di ANTROSUONO e venga a presentare il proprio progetto artistico.

Ecco dunque, la terza sera, gli “ELVA LUTZA” duo di Sassari, che colora di espressività nord europee il loro repertorio fortemente innervato sulla musica sarda, che fa parte del loro primo CD “ELVA LUTZA”, che presenteranno in questa occasione.

Infine, con un sottile senso di trasgressione, ma in realtà perfettamente a tema, l’ultima sera, lo spazio dell’antro accoglierà “PEPPE VOLTARELLI”, un artista che negli ultimi anni, con sempre maggiore disinvoltura, a saputo viaggiare dalla musica popolare, alla canzone al cinema e al teatro, inventandosi e collaudandosi in tutte queste diverse espressività. Un vero talento che ha fatto del movimento e della ricerca tra i diversi linguaggi, un’identità d’arte.
“Il viaggio, i padri e l’appartenenza” è il titolo della performance che presenterà in grotta, raccontandosi attraverso un set essenziale di voce, chitarra e fisarmonica.

Impaginato come un “magazine”, l’apertura di “copertina” quest’anno spetta ad un giovane artista di genio, MICHELE SALVEMINI in arte “CAPAREZZA” che ha saputo ricodificare la funzione di canzone civile, entrando in contatto inizialmente con i giovani e con le loro modalità espressive, diventando per loro un vero e proprio “media” ma con una forma spettacolare di sintassi da teatro popolare che ha saputo conquistare anche il pubblico adulto; con testi che all’impegno uniscono efficacemente ironia e intelligente satira, accentuata grazie anche alle allegorie scenografiche di forte impatto.

In particolare il suo progetto propone un genere di spettacolo che, nello stesso spirito del festival, guarda alla dinamica interculturale del nuovo “racconto di strada”, aggiornando la figura storica del “cantastorie” che affida i “quadri” della sua moderna narrazione a interventi di grande e divertente teatralità, nella migliore tradizione del racconto popolare; portando al pubblico, giovane e adulto, un divertimento intelligente di sapore fiabesco e, al tempo stesso di grande denuncia civile.

La seconda sera metterà sotto osservazione la migrazione delle forme spettacolari della tradizione popolare verso le evoluzioni etno-jazz di un artista partenopeo che, da sempre, aggiorna i canoni della tradizione alla world music più cosmopolita: “DANIELE SEPE”.
Nel suo ultimo lavoro, “CANZONIERE ILLUSTRATO”, l’artista ha voluto confezionare il suo repertorio di musiche internazionali da tutto il mondo (e dal folklore italiano) in un vero e proprio libro di 106 pagine, con 12 fumetti di gran firma a corredo delle 12 canzoni del CD/libro.

A integrazione dell’indagine artistica sulle nuove forme della tradizione, la serata sarà conclusa dalla proposta, attraverso gli “scratch” e le ritualità ritmiche e sonore da dj set (di cui NEGRO è sempre stato contenitore), di DJ UÈCERVONE, ricercatore e compilatore di una moderna rilettura del genere, pubblicata nelle sue collane discografiche SANGENNARO BAR.

Il “crossover” mondiale esplode letteralmente la terza sera quando, sul palco principale, due vere orchestre, entrambe di 16 e 18 elementi, intesseranno il loro dialogo autenticamente internazionale e apolide, essendo due orchestre meticce, formate cioè da musicisti di diverse provenienze: l’“ORQUESTRA TODOS” da Lisbona e l’“ORCHESTRA DI VIA PADOVA” di Milano.
Due periferie dell’Europa che, dopo aver fatto della musica una concreta esperienza di integrazione sociale, hanno saputo evolverla su versanti artistici, rivelandone la natura di fondamentale linguaggio universale, possibile futuro della musica delle metropoli.
Nella logica del dialogo, le due orchestre simultaneamente sul palco intrecceranno il proprio repertorio sino ad un simbolico crossover universale.

La chiusura del Festival sarà ancora all’insegna della dialettica e delle identità instabili e, quindi in movimento, che danno il tema della manifestazione.
Attorno ad un propulsore ritmico, detentore dell’antica tradizione della “tammorra” come “’A PARANZA DO’ LIONE”, qui in versione quartetto, due formazioni con riferimenti musicali totalmente diversi, incroceranno i loro linguaggi ritmici e melodici per costruire un ponte tra l’Africa di Fela Kuti, con il suo originalissimo funky-afro-beat, proposto dalla “MAMUD BAND”, gruppo italianissimo che ha saputo rivisitare la più moderna cultura musicale africana e quella particolare capacità della cultura partenopea di misurarsi con altre forme musicali, in questo caso con il nomadismo musicale rom, che “MIMMO MAGLIONICO” e il suo gruppo musicale “PIETRARSA” e gli “O’ROM”, (gruppo nato dall’incontro di tre musicisti napoletani con diverse esperienze nella world music e musicisti di strada rumeni di etnia rom), concerterà costruendo un concerto policentrico, per un evento originale e sicuramente unico.

IL PROGRAMMA

Mercoledì 22 Agosto
Antro Suono “SCUOLA D’ARPA POPOLARE di VIGGIANO” (PZ), M° LINCOLN ALMADA
Main Stage “CAPAREZZA LIVE”

Giovedì 23 Agosto:
Antro Suono “I PICARIELLI – Piccola compagnia di musica popolare” (SA)
Main Stage “RENANERA”- Lagonegro (PZ)
”DANIELE SEPE” in “CANZONIERE ILLUSTRATO”(NA)
“DJ UE’CERVONE”(NA)

Venerdì 24 Agosto:
Antro Suono “ELVA LUTZA” (SS) featuring ESTER FORMOSA (Catalumnya)
Main Stage “ORQUESTRA TODOS” (Lisbona) + “ORCHESTRA DI VIA PADOVA” (MI)

Sabato 25 agosto:
Antro Suono “PEPPE VOLTARELLI” in “IL VIAGGIO, I PADRI E L’APPARTENENZA”
Main Stage “ZEZASKI ORCHESTRA” (NA):
MIMMO MAGLIONICO + PIETRARSA + A PARANZA D’O’ LIONE + O’ROM
& “MAMUD BAND” (MI)

GLI ARTISTI
Come di consueto, dal 2007 le Grotte dell’Angelo si integrano nel progetto accogliendo forme musicali di particolare importanza prima di ogni concerto nel sottostante piazzale. Ecco il programma previsto per l’edizione di “NEGRO FESTIVAL” e “ANTRO SUONO”, sua “fanzine” di approfondimento che, in questa edizione presenterà esempi più raffinati o approfondimenti del tema della manifestazione 2012, “IDENTITA’ IN MOVIMENTO”, passando dai giovani allievi della scuola di arpa popolare alle rutilanti incursioni tra diverse forme di spettacolo popolare, inondando la grotta di musica e suoni che, grazie alla tecnologia wi-fi, verrà diffuso nel sottostante piazzale, anticipando lo show centrale della serata.

MERCOLEDI’ 22 AGOSTO
– ANTRO DELLE GROTTE DELL’ANGELO – ore 21.15
SCUOLA D’ARPA POPOLARE di VIGGIANO (PZ)
E’ una realtà significativa della cultura popolare più inconsueta: giovani musicisti che studiano l’arpa popolare e i repertori tradizionali della comunità di Viggiano, centro della Val d’Agri che, con il legno di pero delle sue vallate, nel corso del tempo, costruiva arpe portative che hanno accompagnato generazioni di migranti verso le Americhe e l’Australia. Diretti dall’arpista paraguayano LINCOLN ALMADA, autore di un efficace metodo d’apprendimento, gli allievi eseguiranno un breve saggio che intende caricare di significato l’apertura della 17a edizione, affidata a giovanissimi che si misurano con un patrimonio antichissimo. Passato e futuro: una delle relazioni identitarie più in movimento.

BREVE BIOGRAFIA
Il gruppo è strutturato in circa una decina di allievi, con un’età compresa tra i 7 e 15 anni e si muove attraverso repertori classici del territorio: viggianesi e tarasconi della tradizione, accanto a nuove composizioni che cercano di aggiornare stili e portamenti. Sorto intorno al lavoro di LINCON ALMADA, arpista paraguayano, importante musicista di arpa “jesuita”, così definita per il ruolo che i gesuiti ebbero nel diffondere la conoscenza di questo strumento a seguito delle missioni in Sud America. Il Comune di Viggiano gli ha affidato l’incarico di formare una nuova generazione di arpisti in grado di rilanciare questa preziosa arte musicale e le Grotte accoglieranno questi primi, timidi passi della Scuola sul sentiero dell’arpa popolare.
- PIAZZALE DELLE GROTTE – ore 22.15
CAPAREZZA “LIVE”
Vero fenomeno della cultura giovanile alternativa, rappresenta una forma di spettacolo nuova, trasversale alle generazioni, che fa della parodia favolistica e teatrale una performance molto spettacolare, dove i testi impegnati, le graffianti ironie e critiche al potere trovano una rinnovata energia e attualità, degna dei più antichi cantastorie nella memoria arcaica eppure moderna e attuale della cultura popolare.
Proprio il suo ruolo di innovatore della funzione sociale del cantastorie, enfatizza la canzone civile e la sua natura di messaggio molto ben accolta dal mondo giovanile e non solo.

BREVE BIOGRAFIA
Figlio di una maestra e di un operaio che suonava in un gruppo musicale, Michele cominciò a cantare da bambino. Studiò ragioneria presso l’istituto tecnico di Molfetta, anche se avrebbe voluto fare il fumettista. Dopo il diploma decise di occuparsi di pubblicità e vinse una borsa di studio per l’Accademia di Comunicazione di Milano, ma ben presto abbandonò il mondo pubblicitario per dedicarsi a tempo pieno alla musica. Iniziò la sua carriera come rapper col nome di “Mikimix”, componendo canzoni melodiche e musica minimalista, riscuotendo però poco successo di pubblico e di critica. Ma la sua natura di “comunicatore” lo portò a sperimentare ben presto i nuovi “media” collaudando anche la sua cifra artistica e, esprimendosi in piena autonomia, lancio un segnale di novità tale che il suo successo fu considerato antesignano per l’incidenza di internet nell’affermazione del proprio progetto e artistico e la formazione di un proprio pubblico.
Proprio la sua natura di comunicatore lo ha portato, dopo quattro dischi di crescente successo, ad una formula pressoché unica di spettacolo perfettamente bilanciato tra teatralità circense, canzoni civili dai testi di denuncia a musiche strettamente funzionali al messaggio, quindi alla forma rap.

GIOVEDI’ 23 AGOSTO
Da ANTRO DELLE GROTTE DELL’ANGELO a PALCO PRINCIPALE – 21,15
I PICARIELLI, piccola compagnia di musica popolare
Uno degli intenti culturali di Negro è quello di affidare uno spazio a giovani musicisti locali che, sia sul piano esecutivo che compositivo si misurino con la tradizione, ridandole senso e rilanciandone la sua funzione. Ecco dunque I PICARIELLI collegare il sito delle Grotte, con il palco principale, attraverso una sorta di colorato corteo ritmico–musicale per eseguire alcuni brani e, simbolicamente collegare l’antro, sede della ricerca, al palco principale. Una parodia simbolica del Negro sorgivo dalle grotte che si getta nel sottostante Tanagro.

BREVE BIOGRAFIA
I “PICARIELLI” nascono a Salerno nel 2004 dall’incontro di amici accomunati dalla passione della musica popolare . Con una formazione di sette elementi, di cui due ballerine, distribuiti tra strumenti ritmici e musicali della tradizione, hanno di recente pubblicato il loro primo CD, “INTRO”, frutto di un’esperienza decennale e che da inizio a un nuovo percorso musicale di creazione di brani inediti che ricalchino le sonorità musicali e vocali della musica tradizionale. I “ Picarielli” sono anche un’ associazione culturale che, da un decennio, ha aperto la porta al fenomeno della musica popolare organizzando annualmente, presso la sua sede, corsi di ballo (tammurriata, pizzica, tarantelle) e di strumento (tammorra e tamburello).

- PIAZZALE DELLE GROTTE – ore 22.00
RENANERA
Il progetto intende contaminare l’espressione artistica popolare ed etnica con sonorità pop e dance, ma mettendo al centro dell’esibizione la teatralità come collante per le esibizioni. In Troppo Sud, spettacolo di musiche e parola, ogni brano è preceduto da una parte parlata che racconta il legame alla terra di noi gente del Sud Italia e Sud del Mondo. Nella stagione autunnale proporranno un testo teatrale legato da musiche edite ed inedite di matrice etnica.

BREVE BIOGRAFIA
RENANERA, una band di 5 elementi in uno spettacolo musicale e teatrale di matrice popolare intitolato “TROPPO SUD”. Il progetto parte dalla personalità del frontman ERMINIO TRUNCELLITO, attore, menestrello e più volte attore nei film di Michele Placido, e in progetti teatrali trasmessi su raidue (Palco e Retropalco), accompagnato da ANTONIO DEODATI, loro produttore, TITTI DE ROVA, CRISTIAN PADUANO, FEDERICA CELANO.

DANIELE SEPE in “Canzoniere Illustrato”
DANIELE SEPE si diverte con l’anima musicale mediterraneo. Con l’aiuto delle illustrazioni. Il sassofonista torna con “Canzoniere illustrato”, nuovo album di dodici pezzi della migliore tradizione popolare internazionale.
La copertina, disegnata da Altan, mostra una colorata fanfara multietnica e conduce al cuore del disco che raccoglie brani rumeni, slavi, napoletani fino ai canti libanesi, portoghesi e brasiliani.
Daniele Sepe rispolvera la formula retrò del “canzoniere” per rileggere in chiave jazz e world music diversi brani tradizionali tra questi: “Ya Mina El Habayeb”, canto libanese dei fratelli Rahbani, “Bammenella ‘e copp’ ‘e quartieri” di Raffaele Viviani, la strumentale “Era de maggio” di Salvatore Di Giacomo, “Canto dei Filangieri”, la canzone messicana “Despreciado Me Voy”, quella jugoslava “Ajde Jano” e i rap di ShaOne “Fuori contesto” e “Lettera ai tiranni”.
Il concerto che si ispira al nuova lavoro discografico prova a scrivere un codice musicale dei Sud del mondo, percorso già avviato con l’ensemble Brigada Internazionale e qui proposto con FLORIANA CANGIANO, TOMMY DE PAOLA, FRANCO GIACOIA, DAVIDE COSTAGLIOLA, DANIELE CHIANTESE.

BREVE BIOGRAFIA
Daniele Sepe nasce a Napoli nel 1960. A soli sedici anni, nel 1976 partecipa allo storico disco “Tammurriata dell’Alfasud” dei Zezi, gruppo operaio di Pomigliano d’Arco. Si diploma in flauto al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli. Dopo alcuni anni di esperienza prima come flautista classico, poi come sassofonista turnista, nel 1990 realizza il suo primo album autoprodotto: Malamusica.
Nel 1993 collabora con la band napoletana 99 Posse per l’album curre curre guagliò venendo citato nella canzone “Ripetutamente”.
I suoi album incontrano subito il parere favorevole della critica e, dopo diverse incursioni nel mondo della tradizione raggiunge una completezza stilistica che lo rende sempre più apprezzato artista, musicista ed operatore culturale a cavallo di vari linguaggi musicali .
Nello stesso anno diventa maestro concertatore alla prima edizione del festival “La Notte della Taranta” a Melpignano.
Numerose sono le sue collaborazioni con altri musicisti (La Banda Improvvisa, Ensemble Micrologus) e con registi cinematografici e teatrali (Mario Martone, Davide Ferrario, Gabriele Salvatores -Amnèsia-, Enzo D’Alò, Terry Gilliam – “The Wholly Family”) Difficile definire la sua musica, sempre in bilico tra reggae, folk, world music, jazz, rock, fusion, blues, musica classica … una sua caratteristica costante è il modo quasi “zappiano” di affrontare la scrittura e l’arrangiamento.

DJ CERVONE
“SANGENNAROBAR” quest’anno compie 12 anni. Ha viaggiato in molti paesi e la sua danza intorno al mondo ne riporta il suono in Campania, a Pertosa.
Tarantelle, feste, energia. Dj UèCervone ha fatto il miracolo e, come Sangennarobar continua a proporre la sua musica World & Folk in maniera assolutamente trasversale. Senza meridiani e paralleli, senza geografie e vincoli temporali, il sound proposto è un’espressione sempre contemporanea e quindi perennemente in movimento della musica tradizionale. Movimento. Come la danza.

BREVE BIOGRAFIA
Dj UèCervone, Dario Cervo, è un matematico. All’inizio degli anni ’90 comincia a selezionare e proporre musica World. Il suo suono proviene da un lungo percorso che tocca nel profondo Africa, Salento, America del Sud, India, Balcani, Spagna, Mediterraneo, Cuba, Sicilia. I suoi djset sono riconosciuti e seguiti in molti locali partenopei (Velvet, Kestè, Vineria del Centro, Vineria di Baia, Lido Turistico, Rising
South, SuperFly, Smove, Vibes, Nabilah, Arenile di Bagnoli).
Accompagna i concerti della Kocani Orkestar, Cesaria Evora, Tambour du Bronx, Cheick Lo, Noah e Youssou‘n Dour per il Neapolis Festival 2002 e partecipa all’ Ariano Irpino Folk Festival ed allo ‘Sguardo di Ulisse’, a Napoli.
Nel 2003 collabora alla realizzazione del disco ‘Afrobeach’ su Undiscovered, espressione della musica Dance e Roots Africana. Nel 2004 partecipa al disco ‘Turistico’ su Undiscovered insieme a tutti i dj che hanno reso famose le serate estive del Lido sul litorale Flegreo. Nel 2005 e 2006 partecipa al Negro Festival, manifestazione di musica etnica nelle Grotte di Pertosa a Salerno.
Inizia un lungo periodo di movimento che lo porta in tutte le dimensioni geografiche.

VENERDI’ 24 AGOSTO
– ANTRO DELLE GROTTE DELL’ANGELO – ore 21.15
ELVA LUTZA – Featuring ESTER FORMOSA
Da quest’anno il Negro Festival accoglie i vincitori del Premio Parodi che la Fondazione Andrea Parodi di Cagliari dedica all’artista prematuramente scomparso. Gli ELVA LUTZA, formazione che ha vinto la scorsa edizione si esibirà ad ANTRO SUONO. La loro ricerca punta all’esplorazione delle musiche tradizionali di varie regioni dell’Europa (Balcani e Sardegna in primis, ma anche sud Italia e isole britanniche). L’impasto fra Nico Casu (trombe, voce) e Gianluca Dessì (chitarra, mandole), musicisti così diversi per esperienze e qui eccezionalmente accompagnati dalla suadente voce catalana di Ester Formosa. Il loro approccio è un’escursione nella musica tradizionale alla scoperta di forme musicali come la “doina” rumena, il “ballu tundu”, la “gavotta” bretone fra cui, ovviamente l’improvvisazione con cui il duo passa dalla musica sarda di origine tradizionale, all’esplorazione di diverse culture musicali, balcani in primis, alle canzoni di propria composizione, in sardo logudorese e in dialetto sassarese-turritano, per un repertorio equamente diviso fra brani di composizione originale e altri di matrice folclorica.

BREVE BIOGRAFIA
La passione comune per la musica popolare, frequentata per oltre due decenni, come musicisti, studiosi e appassionati, ha portato all’incontro fra NICO CASU, trombettista e cantante già collaboratore, fra gli altri, di Daniele Sepe, Nuova Compagnia di Canto Popolare e Roberto de Simone e GIANLUCA DESSÌ, chitarrista dalle varie esperienze in ambito etno-folk.
La loro opera prima, che porta il nome del duo, è stato recentemente pubblicato da S’Ardmusic, Gli ELVA LUTZA sono i vincitori del Premio Parodi 2011, con straordinario e unanime consenso della qualificata giuria.

- PIAZZALE DELLE GROTTE – ore 22.15
ORQUESTRA TODOS
Da un’intuizione di Giacomo Scalisi, Pino Pecorelli e Mario Tronco, direttore musicale dell’Orchestra di Piazza Vittorio, sulla scia dell’entusiasmo scatenatosi dalla loro esibizione nell’ambito del “FESTIVAL TODOS/CAMINHADA DE CULTURAS” di Lisbona (che lo ha prodotto), nasce il progetto ORQUESTRA TODOS, organico musicale che attraversa e fonde vari mondi musicali e sonorità di molteplici origini culturali che animano la scena musicale di Lisbona con le loro influenze culturali e linguistiche. Per quanto alle origini (sono al primo disco), il loro palcoscenico è mondiale, come la miscela di storia e memoria che la città, con i suoi fasti ex coloniali, si porta appresso. Per la prima volta in Italia.

BREVE BIOGRAFIA
Sono diciotto musicisti per un progetto appena iniziato che, solo con la descrizione delle loro provenienze, apre una finestra sul mondo: ALÌ REGEP / Voz (Turquia-Roménia); DAN HEWSON / Trombone (Reino Unido); DANILO LOPES DA SILVA / Voz – Guitarra (Cabo Verde); FRANCESCO VALENTE / Contrabaixo – Baixo eléctrico (Itália); GUELADJO SANE DUNDUNS / Djembe (Guinè-Bissau); JOHANNES KRIEGER / Trompete (Alemanha); JOÃO GOMES / Teclados (Portugal- Moçambique); JOAQUIM TELES (QUINÉ) / Percussão – Kalimba – Voz (Portugal); MARC PLANELLS / Voz – Sitar – Ud – Saz (Barcelona-Espanha); MARCELO ARAUJO / Bateria (Brasil); MUCIO SÁ / Guitarra (Brasil); MAX LISBOA / Voz – Guitarra (Brasil); RUBI MACHADO / Voz (Índia –Moçambique); SUSANA TRAVASSOS / Voz (Portugal).
La direzione artistica e musicale è condivisa da PINO PECORELLI e dal M° MARIO TRONCO, già noto per il suo lavoro con l’Orchestra di Piazza Vittorio.

ORCHESTRA DI VIA PADOVA
“Via Padova è quel luogo dove tutto succede e tutto si dimentica in fretta..per sopravvivenza. Tutti passano con la loro storia, i loro ritmi, i loro colori; ma senza fermarsi.”
Cinque anni di vita, due album prodotti, sedici musicisti da nove paesi diversi. Questi sono solo alcuni dei numeri dell’ ORCHESTRA DI VIA PADOVA, una realtà quasi unica nel panorama musicale italiano perché pochi ensemble elaborano i brani in maniera collettiva e comunitaria come loro. Questo rende le sonorità della band ricche e variegate, in grado di spaziare dal funky al jazz, dai ritmi africani alle ballate balcaniche fino alla classica, al blues e alla canzone italiana.
Oggi l’Orchestra è diventata qualcosa di più: un laboratorio permanente di produzione artistica di qualità, unica e universale, perché frutto del confronto tra sensibilità artistiche diverse. Li concerta e dirige MASSIMO LATRONICO, ideatore del progetto.

BREVE BIOGRAFIA
L’Orchestra è nata con la voglia di lasciare un segno in questo luogo, un segno diverso che vuole essere una sorta di diritto di cittadinanza a chi, per esprimersi, è costretto a vagare in continuazione. Non solo un progetto sociale, quindi, anche e soprattutto musicale e culturale.
Al gruppo originario composto da Tatiana Zazuliak, voce dall’Ucraina, Aziz Riahi, voce, oud e violino dal Marocco, Kristina Mirkovic, violino dalla Serbia, Abdullay Traorè balafon, djambè e voce dal Burkina Faso, Yamil Castillo Otero batà e congas da Cuba e agli italiani Massimo Latronico, direzione, chitarre e bouzouky, Marco Roverato al basso elettrico, Andrea Migliarini alla batteria, Walter Parisi al violoncello, Raffaele Kolher alla tromba e al flicorno, si sono aggiunti nuovi musicisti che hanno arricchito il melange musicale del gruppo: Juan Carlos Vega, voce e chitarra dal Perù, Andon Manushi, viola dall’Albania, l’italo egiziano Dario Walid Yassa al pianoforte, e gli italiani Luciano Macchia al trombone, Domenico Mamone al sax e Marta Pistocchi, con influenze artistiche rom, al violino.

SABATO 25 AGOSTO
– ANTRO DELLE GROTTE DELL’ANGELO – ore 21.15
PEPPE VOLTARELLI “Il viaggio, i padri e l’appartenenza”
Raccontarsi attraverso un set essenziale di voce, chitarra e fisarmonica: questo è il viaggio, l’identità in movimento di Peppe Voltarelli che, guidato dallo spirito dei padri fondatori della canzone italiana, ripercorre le tappe del suo continuo emigrare da sud a nord, dal Mediterraneo al Sudamerica, da un paesino sperduto sulle pendici della Sila ad un circolo letterario in profonda Moravia. E’ il percorso di un uomo e un artista che descrive il suo Sud con sguardo ironico, sospeso tra amarezza e surrealismo. Canzoni in italiano e in dialetto, tentativi poetici, accenni di teatro di impegno civile, impastati con un ritmo sussurrato e discreto per affrontare la crisi. Un concerto e una cifra stilistica multidisciplinare, condotti sul filo della misura e dell’equilibrio, con un sorriso composto sulle labbra e un tocco leggero sulle corde della chitarra.

BREVE BIOGRAFIA
Dopo aver contribuito a fondare il gruppo musicale, IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI, nel 2007 si avvia alla carriera di solista con il disco “Distratto ma però”, prodotto artisticamente da Alessandro Finazzo (Finaz) della Bandabardò, che viene inserito nella colonna sonora del film “Fuga dal call center”, opera prima di Federico Rizzo. Altra, fortunata esperienza cinematografica con il film “La vera leggenda di Tony Vilar” di Giuseppe Gagliardi, di cui Voltarelli è autore delle musiche e interprete.
Fioccano riconoscimenti alla sua particolare vena ironica e sarcastica che lo vede sempre più in scena a suonare e recitare, trasformando questa vena in tagliente denuncia civile, come nel 2008 con “Duisburg Nantes Praga”, disco impegnato contro la mafia.
Dopo altri due cd, suona sul palco del Concerto del Primo Maggio a Roma con il percussionista siciliano Alfio Antico, i Lautari e Ramon della Bandabardò. Nel frattempo partecipa a molte produzioni teatrali da protagonista. Con il cd “Ultima notte a Malà Strana” vince la Targa Tenco 2010 come miglior album in dialetto, per la prima volta ad un lavoro in calabrese. Voltarelli dedica la Targa al sindaco ambientalista di Pollica(Salerno) Angelo Vassallo, ucciso a settembre dalla malavita.
Intensa è l’attività di tour internazionali, di promozione dei propri cd che vendono distribuiti in numerosi paesi come l’Argentina e il Messico, ma la sua attività ormai è triplice e indissolubile tra musica, cinema e teatro: nel 2011 firma la colonna sonora originale del film “Tatanka” di Giuseppe Gagliardi e realizza lo spettacolo ”Il viaggio: i padri l’appartenenza”, monologo di teatro canzone ispirato a fatti realmente accaduti.

– PIAZZALE DELLE GROTTE – ore 22.15
(ISTRUZIONI PER L’USO)
Concertata da MIMMO MAGLIONICO, la serata prevede un dialogo (movimentato) tra diverse espressioni, radunabili sotto il nome ZEZASKY ORCHESTRA, progetto che vuole essere intervento di intermediazione culturale tra Napoli ed il mondo rom e che fa della contaminazione delle culture, dei comportamenti, delle usanze, e delle forme musicali, un fenomeno incrementato con l’arrivo sempre più massiccio nel nostro paese di immigrati provenienti dall’africa, dai paesi asiatici, India, Pakistan, Sry Lanka, come dai paesi arabi e balcanici.
Un progetto che vuole rivalutare e mettere insieme queste sonorità lontane che riecheggiano nelle strade di Napoli e contaminarle con le musiche tradizionali dell’Italia Meridionale, mettere insieme le musiche balcaniche di area rom e sinti fondendole con quelle della nostra tradizione.
La ZEZASKI ORCHESTRA unisce infatti, la PARANZA D’O LIONE, uno dei gruppi che meglio rappresenta la tradizione campana nelle sue forme più originali, le atmosfere world della musica di MIMMO MAGLIONICO e il gruppo ‘O ROM.
Un azzardo all’insegna di quella volontà di sperimentare, di cercare nuove strade e nuove soluzioni all’espressività musicale per contribuire ad abbattere, ogni barriera ed ogni divisione tra i popoli e i generi musicali e che chiama a complicità l’ensemble più afro-funky-beat che Milano abbia saputo generare, la MAMUD BAND .

A PARANZA R’O LIONE
E’ un gruppo di ricerca e di recupero delle tradizioni musicali popolari e contadine del Centro e del Sud Italia con fattispecie quelle campane. La sua lente di ingrandimento è posta principalmente sul “Suono, Canto e Ballo n’ copp’ o tamburo” ovvero tammurriata. In questa chiave è chiamato a “dialogare” con altre culture ritmiche, come quelle afro-beat della Mamud Band per uno spettacolo prodotto e proposto esclusivamente per il Festival, nel progetto ZEZASKY ORCHESTRA.

BREVE BIOGRAFIA
La Paranza d’O Lione è uno dei gruppi più importanti della zona del Vesuvio, guidato dalla possente ritmica di Antonio ‘O Lione, Antonio Matrone, uno dei più importanti e conosciuti musicisti dell’area vesuviana.
Il gruppo è molto attivo negli appuntamenti del calendario tradizionale della zona ma ha anche partecipato a numerosi festival riscuotendo grande interesse ed entusiasmo.
Il loro spettacolo propone, oltre al variegato repertorio di tammurriate, anche la tradizione delle tarantelle delle provincie campane, con esempi dal Cilento e dal Sannio Beneventano e, soprattutto, dalla zona di Montemarano.

O’ ROM
‘O Rom è il primo e più longevo esperimento di fusione tra musiche tradizionali dell’Italia Meridionale e musiche balcaniche di area rom e sinti. Un progetto nato nel 2008 a Napoli con l’obiettivo di divulgare una sintesi tra culture diverse, apparentemente inconciliabili. Ne viene fuori una miscela di sonorità originale, dove alle suggestioni della musica balcanica e “zingara” si fondono i suoni e le melodie dell’Italia meridionale e del Mediterraneo in generale.

BREVE BIOGRAFIA
Tre musicisti napoletani e tre musicisti rumeni di etnia rom in un incontro all’insegna dello scambio musicale e umano, della reciproca conoscenza di melodie, armonie e ritmi diversi, consapevoli del possente valore di integrazione connesso.
Lo stesso nome riassume questo mix, “o rom” in lingua romanes (o romanì) significa l’uomo “zingaro”, mentre l’uomo non rom viene chiamato “o gagò” (o “o gadjo”), ma anche in napoletano la lettera “o”, con l’aggiunta di un apostrofo, diventa un articolo, per cui ‘o rom si traduce lo zingaro (o il rom).

MIMMO MAGLIONICO + PIETRARSA
Pietrarsa è, nel contempo, il nome dell’omonima pietra lavica del Vesuvio e quello della località nei pressi di Napoli dove, nel 1839, furono impiantate le officine meccaniche borboniche per la costruzione della prima tratta ferroviaria italiana, la Napoli-Portici. Per questo motivo Mimmo Maglionico ha deciso di chiamare con questo suggestivo nome, nel 2004 il suo gruppo napoletano di world music: per accostare il ricchissimo repertorio di arcaica musica etnica dell’entroterra campano a quello della moderna civiltà industriale e scrivere nuove pagine di folk postmoderno. In queste esplorazioni il gruppo rivela un vero talento nel mettere in relazione, a sua volta, questa identità musicale con nuove influenze e sonorità. Lo aveva fatto con il progetto “arab style” ed ora, seguendo i movimenti cromatici e nomadi della tradizione “rom”. Mimmo Maglionico sarà il “concertatore” di questo dialogo ritmico e contemporaneo tra “tammorre” campane e moderno afro/funky/beat.

BREVE BIOGRAFIA
Musicista di solida formazione classica, nonché abile arrangiatore, Mimmo Maglionico rielabora la tradizione contaminandola con forme musicali più contemporanee e di largo consumo (pop, rock, tecno, ecc.), adoperando strumenti etnici dell’area mediterranea quali duduk, laud, clarone, bouzuki ed altri.
Nato da appena quattro anni, il gruppo, che ha all’attivo 2 Cd, si pone nel panorama della world music come uno dei più innovativi della scena napoletana e numerose tournée di successo all’estero: Francia, Spagna, Grecia, Pakistan, Croazia, ecc. A maggio del 2009 è uscito il secondo album intitolato “Napoli World Style”. Nel 2010 per la Fondazione De Andrè incide con la Universal la versione in napoletano di “Sinan Capudan Pascià” che farà poi parte del progetto Canti Randagi 2.
Nel 2011-12 il tour Napoli Folk Style che li porta in Russia Francia e Armenia.

L’organico della ZEZASKY ORCHESTRA:
Mimmo Maglionico Voce, Flauti, Ciaramella, Quena, Clarone (Maestro Concertatore)

Amedeo Della Rocca Percussioni
Antonio Matrone (detto o’ Lione) Voce, tammorra, tamburello
Antonio Rubino Basso Arcangelo Nocerino Batteria Domenico Monda Percussioni
Carmine Guarracino Chitarra
Costel Lautaru Fisarmonica
Enrico Bruno Organetto, tromba degli zingari, tricchebballache.
Gianni Migliaccio Bouzouki,Chit. Classica
Giovanni Saviello Voce, organetto, tammorra, ciaramella, scacciapensieri
Ilie Pipica Violino
Marilena Gragnaniello Voce, organetto, putipù, tammorra,
Marilù Poledro Voce, Tammorre
Carmine D’aniello Voce e Chitarra Battente
Piero De Asmundis Tastiere,Fisarmonica
Valentin Lautaru Contrabbasso

MAMUD BAND
Sono nove musicisti milanesi che hanno dato vita ad un organico, musicalmente “mutageno”, una vera band di grande world/music.
La loro affermazione si deve al terzo disco quando, riunitisi per un omaggio afro-funk a FELA KUTI, nigeriano padre dell’afro-beat africano, non estraneo alla matrice del grande rhythm & blues americano, generarono un suono alimentato da un sentimento musicale, fortemente “black”, che la big band interpreta mettendo in luce i profondi flussi del R&B e del Soul, ma anche le colorate e originali poliritmie caraibiche, che caratterizzano l’emisfero sud americano; trasformandolo nella più colorata, fragorosa, travolgente “identità musicale in movimento” che scorre nelle vene di Milano.

BREVE BIOGRAFIA
In 20 anni di attività la Band, oggi composta da 9 musicisti, ha attraversato vari stili musicali trovando infine la propria naturale dimensione nell’Afrobeat, genere creato dalla fusione di funk, soul, highlife e tradizione africana.
I protagonisti del pirotecnico “live” sono: LORENZO “ABU” GASPERONI (congas, djembé, tama, dundunbà, percussion); JACOPO PELLEGRINI (shequerere, kenkeni, surdos, alfaia, percussion); SERGIO QUAGLIARELLA (drums, lead vocals); MARCO MOTTA (baritone sax); ERNESTO VARONA (alto sax); OLANCY JORGE (trumpet); WILLIAM NICASTRO (bass); ALBERTO N. A. TURRA (electric guitar); GIOVANNI VENOSTA (electric piano); DIEGO CATTANEO (sound engineer). Dopo “Opposite … LIVE”, il loro Cd tributo a Fela Kuti, stanno producendo il loro nuovo lavoro che riporta il dialogo musicale dell’afro-funky verso le matrici europee.

INGRESSO PER LA SERA DEL 22 AGOSTO (CAPAREZZA): € 15 (valido anche le tre serate successive)
INGRESSO PER OGNI SINGOLA SERATA SUCCESSIVA (23/24/25 AGOSTO): € 5

La musica tradizionale lucana alla XVII edizione del Festival “Negro”


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