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La nave Invalsi va... Dove arriverà?

Creato il 13 maggio 2013 da Pedagogika2
La nave Invalsi va... Dove arriverà?


Il ritornello di una popolare canzone interpretata da Sergio Endrigo e Iva Zanicchi, presentata a Sanremo nel 1970, diceva: “Partirà, la nave partirà, dove arriverà, questo non si sa”. Previsione che sembra adattarsi perfettamente alla situazione nella quale si trova attualmente l’Invalsi.
Quanto al partire, la nave Invalsi è certamente partita, come mostrano il lavoro fatto negli ultimi anni e il fallimento delle iniziative volte a boicottare i test, che hanno registrato anche quest’anno una percentuale minima di adesioni da parte degli insegnanti, meno dell’1%, scioperi dei Cobas compresi, per quanto riguarda le 2.914 classi campione di scuola primaria (0,82% delle seconde e 0,75% delle quinte, secondo i dati ministeriali). Percentuali non troppo diverse sono attese per le prove in calendario per questa settimana (14 maggio per la scuola secondaria di primo grado e 16 maggio per quella di secondo grado, dove potrebbero però verificarsi astensioni o azioni di disturbo da parte degli studenti). Secondo il neoministro Carrozza va ridimensionato l'impatto che si attribuisce al test Invalsi: è un test di valutazione che verrà usato anche per finalità conoscitive, per capire il mondo della scuola e le sue peculiarità territoriali.La nave dunque è in viaggio. Ma dove arriverà? Su questo ci sono più incertezze che certezze.Le certezze riguardano la partecipazione italiana, ormai consolidata, alle indagini internazionali comparative basate sui test, e la continuazione delle prove nazionali, obbligatorie per legge e non boicottate dai maggiori sindacati (a differenza di quanto accadde nella Gran Bretagna di Margaret Thatcher, ma poi passarono anche lì).Le incertezze riguardano soprattutto l’effettiva ricaduta del testing - e più in generale della valutazione di sistema - sui comportamenti professionali dei docenti, che potrebbero essere di tipo opportunistico-adattivo (teaching to the test), con scarsi benefici per gli studenti. Più in generale, senza una robusta azione di formazione iniziale e in servizio dei docenti, finalizzata al miglioramento complessivo della qualità e dell’equità della scuola italiana, e senza una ridefinizione degli obiettivi di apprendimento che valorizzi i potenziali individuali in un’ottica di maggiore flessibilità e personalizzazione degli itinerari di apprendimento, la nave dell’Invalsi potrà anche navigare, ma non saprà dove andare perché chi di dovere non le avrà saputo indicare la rotta.

tuttoscuola.comlunedì 13 maggio 2013


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