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La nostra nuvola personale di batteri

Creato il 01 ottobre 2015 da Furbanzio
Immagine personale dei nostri batteri

Immagine personale dei nostri batteri

Ognuno di noi diamo via milioni di batteri dal nostro microbioma umano e li diffondiamo nell’aria intorno a noi ogni giorno, e quella nuvola di batteri può essere fatta risalire ad un singolo individuo.          La nuova ricerca incentrata sulla nube microbica personale – i microbi presenti nell’aria  che emettiamo – ha esaminato il collegamento microbico che abbiamo con l’aria che ci circonda. I risultati dimostrano fino a che punto gli esseri umani possiedono un unica ‘firma’ della nuvola microbica che viene emessa.’

Per testare la natura individualizzata della nube microbica personale, ricercatori dell’ università dell’Oregon, hanno sequenziato microbi dall’aria circostante di 11 persone diverse in una camera sperimentale sterilizzata. Lo studio ha trovato che la maggior parte degli occupanti seduta da sola nella camera potrebbero essere identificati entro 4 ore solo dalle combinazioni uniche di batteri presenti nell’aria circostante.  I sorprendenti risultati sono stati guidati da diversi gruppi di batteri che sono onnipresenti e negli esseri umani, come lo Streptococcus, che si trova comunemente in bocca, e Propionibacterium e Corynebacterium, entrambi residenti comuni della pelle. Mentre questi microbi umani, associati comuni, sono state rilevati nell’aria intorno a tutte le persone nello studio, gli autori della ricerca hanno trovato che le diverse combinazioni di questi batteri sono stati la chiave per distinguere tra di loro,singoli individui.

Le analisi, utilizzando l’analisi di particelle in sospensione e utilizzando il 16S, sequenziamento di breve lettura, concentrato sulla categorizzazione di intere comunità microbiche, invece di individuare gli agenti patogeni. I risultati  sono emersi da due studi diversi e sono riferiti a più di 14 milioni di sequenze che rappresentano migliaia di diversi tipi di batteri che si trovano nei 312 campioni di aria e polvere, prelevati dalla camera sperimentale.

“Ci aspettavamo -ha detto James F. Prato,ricercatore post-dottorato all’Environment Center,costruito presso l’ University of Oregon – che saremmo stati in grado di rilevare il microbioma umano in aria intorno ad una persona, ma siamo rimasti sorpresi di scoprire che si potrebbe identificare la maggior parte degli occupanti solo campionando la loro nuvola microbica”.,

“I nostri risultati confermano che uno spazio occupato , -hanno concluso gli autori- è microbiologicamente distinto da uno non occupato, e dimostrato per la prima volta che gli individui rilasciano una proprio nuvola microbica personalizzata“.

I capannoni di ricerca hanno fatto luce sulla misura in cui rilasciamo il nostro microbioma umano, per il nostro ambiente circostante, e potrebbero aiutare a comprendere i meccanismi coinvolti nella diffusione delle malattie infettive negli edifici.                                                                                                             I risultati suggeriscono anche potenziali applicazioni forensi, ad esempio per identificare o determinare dove è stata una persona, anche se non è chiaro se i singoli occupanti possono essere rilevati in una folla di altre persone.


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