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la nostra ragazza alla pari

Creato il 19 luglio 2011 da Silvie

Oggi pomeriggio lasciamo questo meraviglioso agriturismo a Palinuro per passare qualche settimana in compagnia dei nonni milanesi in versione summer in Puglia.

La prima settimana di vacanza con la nostra favolosa au pair è stata molto positiva. Una ragazza giovane che fa giocare un bambino diventa subito il centro di tutti gli altri bambini e così le mattine si trasformavano in guerre d’acqua in piscina, i pomeriggi in gare di bici o partitelle di calcio, le serate in lezioni di hola hoop, section di nascondino, o letture di libri in inglese che tutti ascoltavano a bocca aperta. Io stavo quasi sempre con loro (anche perché soprattutto in piscina l’Inuit non voleva stare con nessun altro), ma se casomai dovevo staccarmi per una telefonata di lavoro, una mail,  una doccia (o qualunque altra necessità una donna possa avere nelle ore che separano la prima parola mamma dall’ultimo ronfo della notte) potevo farlo tranquillamente.

la nostra ragazza alla pari

Le mie amiche mi hanno parecchio invidiata quando gli ho detto che partivo per le vacanze con la ragazza alla pari, “la voglio anch’io” è stato il commento dell’estate.

Cercala, ho risposto. Questoè il sito che uso io.

Io, la ragazza che sta con noi ora l’ho trovata a maggio. Ho già la persona che verrà da settembre a dicembre. E ho già cominciato i colloqui per la ragazza che verrà da gennaio a giugno.

Certo è un lavoro. 496 e mail ricevute, 311 e mail inviate, 38 colloqui via skype. Il tutto in inglese quindi ancora più faticoso. Ma ne vale davvero la pena. E’ un aiuto incredibile. E’ una ragazza giovane quindi una presenza più leggera rispetto a una tata. Per l’Inuit è una compagna di giochi incredibile e il fatto che viva con noi rende la cosa ancora più eccitante. Per non parlare del bilinguismo dell’Inuit che da tre mesi a questa parte ha fatto un gran balzo in avanti  e anzi al momento è molto più sbilanciato verso l’inglese, che ora che arriviamo in puglia dovremo cominciare a tradurre per i nonni.

Ma sul bilinguismo e risvolti dell’Inuit dirò di più. Ora mi ributto nella speciale arte del ribagagliaggio che la cosa più difficile è non portarsi dietro la sabbia del luogo.


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