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La notte dei lunghi coltelli di Montegranaro

Creato il 29 settembre 2013 da Laperonza

 

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Questo scatto meraviglioso (tratto dal Corriere Adriatico di oggi per opera di Barbara Rossi), ritrae il momento della votazione del bilancio di previsione in Consiglio Comunale la notte tra il 27 e il 28 settembre, la “notte dei lunghi coltelli” dove è stata assassinata la giunta Gismondi. La foto è bellissima perché coglie l’attimo esatto in cui i tre esecutori, Giacobbi, Ranalli e Venanzi premono il grilletto. Non alzano la mano per votare, quindi votano contro. Successivamente anche Basso e Pagliaricci faranno pesare la loro astensione come un voto di fatto contrario, ma ne usciranno furbamente più puliti.

È la figura dei tre “esecutori” che mi piace da un punto di vista del pathos, e la foto ne ritrae i volti scuri, gli sguardi abbassati, l’aria in qualche modo imbarazzata. Si sono assunti una grande responsabilità i tre assessori dissidenti. La caduta di Gismondi è, nei fatti, opera loro anche se sappiamo chi c’è dietro. E questo porterà al commissariamento di Montegranaro fino alle prossime elezioni. È un peccato perché, nel malcostume della politica amministrativa, si lasciano le opere e gli interventi più rilevanti per l’ultimo periodo. In questo caso non ci saranno nemmeno quelli, ma avremo diversi mesi di inerzia totale. Credo che i tre lo sappiano e le loro espressioni dicono che la sapessero anche nel momento in cui hanno tenuto bassa la mano.

Luca Craia


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