Magazine Astronomia

La Notte Europea dei Ricercatori 2015 di Frascati Scienza

Creato il 15 settembre 2015 da Sabrinamasiero
Notte Europea dei Ricercatori 2015 di Frascati Scienza, 25 settembre 2015. Crediti Frascati ScienzaNotte Europea dei Ricercatori 2015 di Frascati Scienza, 25 settembre 2015. Crediti Frascati Scienza

Comunicare la Scienza attraverso spettacoli, esperimenti, seminari e caffè scientifici, da Roma e Frascati a Trieste, Bologna, Milano, Ferrara, Bari, Cagliari, Pavia e Pisa. Il 25 settembre 2015 ritorna la Notte Europea dei Ricercatori, progetto promosso dalla Commissione Europea, coordinato e realizzato da Frascati Scienza.

Da oltre un decennio è cambiata la riflessione sul rapporto tra scienza, tecnologia e società. Sempre più forte nel corso tempo è stata l’esigenza di coinvolgere i pubblici della scienza attraverso il dialogo, mediante una discussione aperta e paritaria tra scienziati e non-esperti rendendo quest’ultimi i veri protagonisti nelle decisioni su problematiche scientifiche con ricadute sociali.

Questo coinvolgimento che va sotto il nome di “Public Engagement with Science and Technology” (PEST) ha preso il posto del “Public Understanding of Science” (PUS) che affermava la necessità del pubblico (o dei pubblici) di comprendere i fatti scientifici, aumentando la loro alfabetizzazione scientifica. I fautori del PUS affermavano inoltre che la prosperità nazionale dipendeva dalla scienza e dalla tecnologia e che quest’ultime avevano un impatto sempre maggiore nella società di tutti i giorni. Migliorare la comunicazione della scienza avrebbe pertanto reso i cittadini in grado di prendere decisioni consapevoli e di apprezzare la scienza. Non solo. Le conoscenze scientifiche erano certe e fissate, ovvero la scienza era una prospettiva privilegiata sul mondo, e che il pubblico era ignorante di scienza. Da ciò seguiva che i modi per migliorare la comprensione pubblica della scienza erano improntati al modello top-down, o deficit model della comunicazione della scienza. In questa prospettiva il flusso di informazioni tra scienza e pubblico era monodirezionale. Il pubblico, considerato come un oggetto omogeneo non meglio definito, era il ricettacolo passivo della conoscenza “pura” prodotta dalla comunità di scienziati. Il compito di tradurre in maniera semplice le scoperte o i processi scientifici era nella maggior parte dei casi affidato ai media. In tal senso la comunicazione scientifica era inevitabilmente associata a un certo grado di approssimazione e banalizzazione, di perdita di informazione,. Le attività di comunicazione non si basavano sul bisogno o sulle competenze dei pubblici ma sulle sue presunte lacune culturali e cognitive.

La Notte Europea dei Ricercatori 2015. Crediti: Frascati Scienza
La Notte Europea dei Ricercatori 2015. Crediti: Frascati Scienza

Sempre più forte si è sentita la necessità, come conseguenza della crescente perdita di fiducia nei confronti della scienza, di coinvolgere il pubblico in decisioni che riguardano la ricerca e le nuove tecnologie, più interazione e più opportunità per il cittadino interessato a rendere nota la sua visione su questioni di scienza, specialmente quelle che hanno a che fare direttamente con la sua vita. L’obiettivo del PEST è quello di ristabilire un contatto perduto con il pubblico tenendo conto anche del fatto che la comunicazione scientifica avviene in uno sfondo più complesso di quanto è stato supposto finora, in cui il ruolo del protagonista non è detenuto univocamente dalle comunità scientifiche. La scienza può essere vista come un genere naturale, che si incontra nella vita quotidiana indipendentemente dalla capacità di definirla e persino di riconoscerla. Se si accetta che tale presenza della scienza nella società va di pari passo con la semplice pratica di comunicarla in contesti diversi da quelli accademici , allora è possibile ipotizzare che ci sia un livello di scambio di informazioni scientifiche secondo canali orizzontali. Ci sono insomma pubblici che molto probabilmente parlano costantemente tra di loro di scienza senza interagire direttamente con il mondo scientifico e senza averne sempre esplicita consapevolezza. [Fonte 1]

La Notte Europea dei Ricercatori, in programma per il prossimo 25 settembre, rientra all’interno di questa esigenza, ossia di coinvolgere i pubblici della scienza attraverso il dialogo, la sperimentazione, l’interazione, il confronto diretto. Giovani ricercatori e docenti universitari, medici, farmacisti, fisici, astronomi e matematici, scienziati in generale per una notte diventano protagonisti assieme a tutti i cittadini europei, ai bambini che un giorno seguiranno le loro stesse orme, alla gente che vuole capire, comprendere come la scienza e la tecnologia sono oramai parte integrante della vita. Vengono aperti i laboratori, quei laboratori che rimangono chiusi nel corso dell’anno per dar vita a nuove idee, a nuove sperimentazioni, a progetti che cambieranno la nostra visione del mondo, che permetteranno di allargare le nostre conoscenze, di migliorare la nostra vita e quella dei nostri figli.

Se ci pensiamo bene, anche lo scienziato che lavora in un laboratorio e si occupa di un determinato ambito di ricerca, è pubblico per altri traguardi della scienza, diventa curioso e pubblico di altre scoperte, fatte da persone che lavorano in altrettanti laboratori. Alcuni di questi lavori sono talmente estesi nel corso del tempo che occupano lo spazio di un’intera vita. Ci sono progetti che nascono oggi e che si evolveranno nel corso dei prossimi decenni, alcuni dei ricercatori coinvolti non ne vedranno la fine, altri invece sono ancora tutti da cominciare. La scienza, per quanto la si guardi, è davvero parte della nostra vita, in un modo o nell’altro. Non solo per chi costruisce forni a microonde, ma anche per chi li utilizza. Non solo per chi progetta un pezzo di un computer oggi, ma anche per chi li utilizzerà domani per una nuova macchina.

Sfogliamo un po’ il programma della Notte Europea dei Ricercatori, giusto per farci venire l’appetito (e l’appetito vien mangiando, no?). Già a una prima occhiata si individuano le tematiche, ci si pone qualche domanda sul perché certi tipi di strumenti vengono costruiti, su quale evento si potrebbe andare a vedere, ad assistere.

Punto importante è capire il luogo. In quale città vivi? Se abiti a Roma, o a Frascati, oppure a Trieste, o Bologna, oppure a Milano, o a Ferrara, Catania, Bari, Cagliari, Pavia o Pisa, il programma di Frascati Scienza fa al caso tuo. La Notte Europea dei Ricercatori è un evento promosso dalla Commissione Europea, coordinato e realizzato da Frascati Scienza.

Per esempio, all’Istituto Superiore Grazia Deledda, a Cagliari, dalle ore 11 alle 12:30 viene presentato il seminario “L’antimateria in Ospedale”. Sì, perché curare i tumori con gli acceleratori di particelle è una realtà possibile grazie alla fisica e alla tecnologia avanzata applicata. L’antimateria prodotta quotidianamente da ospedali sperimentali che la utilizzano per l’esame diagnostico (PET) di tumori e patologie tumorali. Fisica e medicina sono sempre più vicine!

La Terra vista dallo spazio. Crediti NASA
La Terra vista dallo spazio. Crediti NASA

Andiamo oltre. Presso il Liceo Scientifico Pitagora di Selargius dalle ore 11 alle alle 13 l’INFN organizza un incontro dal titolo: “Dall’aria calda, all’aria fritta: discussioni “rinnovabili” sul riscaldamento globale”. I miti devono venir sfatati, spesso urlati e dibattuti da chi tecnico non è, sul futuro energetico e sulle energie sostenibili. Le scelte politiche non-scientifiche che riguardano il futuro del nostro pianeta: qui viene presentata un’analisi-dibattito della questione energetica. Inoltre, agli studenti verrà data la possibilità di costruire un punto di vista informato e critico, per comprendere con razionalità le scelte energetiche che dovranno affrontare da cittadini del mondo.

Alle ore 15 viene aperto al pubblico l’interferometro VIRGO, interferometro per la ricerca delle onde gravitazionali dell’INFN, a Cascina, vicino Pisa. Stelle doppie, stelle ruotanti, supernovae e, in generale, i collassi gravitazionali producono rapidi cambiamenti nello spaziotempo, che si propagano alla velocità della luce: le onde gravitazionali. Si tratta di perturbazioni estremamente deboli e, quindi, difficilissime da captare. Previste dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein, la loro esistenza è stata dimostrata in modo indiretto da Joseph. H. Taylor e Russell A. Hulse, premiati per questa scoperta con il Nobel nel 1993, ma fino ad oggi non è mai stato possibile osservarle direttamente. Le informazioni trasmesse con le onde gravitazionali permetteranno di iniziare a studiare l’Universo in un modo completamente diverso dalle osservazioni astronomiche fatte finora.

Le onde radio da una pulsar vengono emesse nello spazio in due fasci con la medesima velocità durante la rotazione della pulsar (figura in alto). Le onde gravitazionali vengono emesse anche da una pulsar binaria (figura in basso). Crediti: NobelPrize website.
Le onde radio da una pulsar vengono emesse nello spazio in due fasci con la medesima velocità durante la rotazione della pulsar (figura in alto). Le onde gravitazionali vengono emesse anche da una pulsar binaria (figura in basso). Crediti: NobelPrize website.

Virgo è composto da due bracci gemelli (3 chilometri ciascuno) disposti ad angolo retto, nei quali circola un raggio laser. Alle estremità specchi di altissima qualità riflettono avanti e indietro la luce, allungando così virtualmente i bracci fino a 300 chilometri. Il passaggio di un’onda gravitazionale dovrebbe determinare un’infinitesima variazione della lunghezza dei due bracci (accorciandone uno e allungando l’altro). Questa variazione produce a sua volta un piccolissimo sfasamento tra i fasci e quindi un’alterazione dell’intensità luminosa osservata proporzionale all’ampiezza dell’onda gravitazionale. L’apparato è così preciso che è possibile rivelare una variazione di lunghezza pari a un miliardesimo del diametro di un atomo.

Sarà sicuramente un momento di grande scoperta e di emozione vedere da vicino i grandi strumenti di ricerca utilizzati dal polo pisano.

La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ripresa dalla NAV CAM a bordo di Rosetta i l 9 febbraio 2015 da una distanza di 105 chilometri. Tempo di esposizione 6 secondi. Crediti: ESA/Rosetta/NAVCAM – CC BY-SA IGO 3.0
La cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ripresa dalla NAV CAM a bordo di Rosetta i l 9 febbraio 2015 da una distanza di 105 chilometri. Tempo di esposizione 6 secondi. Crediti: ESA/Rosetta/NAVCAM – CC BY-SA IGO 3.0

Al centro ESA-ESRIN di Frascati, ESA apre le porte parlando della missione Rosetta, dalle ore 16 in poi. Nel 2014 la missione Rosetta dell’ESA ha effettuato due importanti passi avanti nella storia dell’esplorazione spaziale: orbitare intorno a una cometa e fare atterrare una sonda su di essa. Mentre Rosetta continua la sua eccitante missione intorno alla cometa 67/P avvicinandosi sempre di più al sole, le attività della Notte dei Ricercatori dell’ESRIN offrono al pubblico la possibilità di ascoltare, direttamente dagli esperti di Rosetta, il racconto del sorprendente viaggio e delle scoperte della missione.

All’ASI-Agenzia Spaziale Italiana, Roma, dalle 16 in poi vi sarà l’incontro con gli astronauti Maurizio Cheli ed Umberto Guidoni che parleranno della loro comune esperienza di volo con il giornalista Paolo D’Angelo e risponderanno alle domande del pubblico.

A Bologna, presso il Chiostro di S. Giovanni in Monte, dalle ore 16 si parlerà di terremoti, vulcani e tsunami. Attraverso giochi e attività per adulti e bambini, si capirà come funzionano questi tre fenomeni e quali siano i loro effetti sul Pianeta. I vulcani ricostruiti dell’INGV mostreranno come agisce un’eruzione vulcanica e come costruire un “proprio” vulcano casalingo, per sperimentare la forza esplosiva della natura. Con lo stesso spirito creativo, il pubblico potrà vedere cosa succede sopra e sotto la superficie terrestre, quando si muovono le faglie, come durante terremoti e tsunami. Anche in questo caso, i ricercatori INGV realizzeranno con il pubblico un “terremoto fatto in casa” e lo “tsunami in scatola”.

Questi sono solo alcuni esempi di quello che verrà sviluppato durante la Notte dei Ricercatori. Sfogliate il programma, guardate le iniziative delle varie città e partecipate! Divertitevi con i vostri bambini, diventate ricercatori per una notte!

Link utili:

Programma della Notte Europea dei Ricercatori – Frascati Scienza – http://www.frascatiscienza.it/pagine/notte-europea-dei-ricercatori-2015/il-programma/

Sito web di Frascati Scienza: http://www.frascatiscienza.it/ e comunicato stampa dedicato alla Notte Europea dei Ricercatori: http://www.frascatiscienza.it/pagine/notte-europea-dei-ricercatori-2015/

Fonti:

[1] La crisi del “Public Understanding of Science” in Gran Bretagna, Nico Pitrelli, JCOM Journal of Science Communication, http://jcom.sissa.it/sites/default/files/documents/jcom0201(2003)F01_it.pdf

INFN – VIRGO, Cascina – http://www.infn.it/comunicazione/index.php?option=com_content&view=article&id=45:virgo&catid=30&Itemid=738&lang=it

Sabrina


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog