Magazine

La nuova era dell’informazione: il fiato dell’inutilità (e della falsità)

Creato il 07 dicembre 2015 da Allocco @allocco_info

Che la democrazia fosse una bella idea non sempre sfruttata nella giusta maniera lo si sapeva già; che la politica sia una facile via per l’arrivismo e l’egoismo travestiti da buona volontà, senza scomodare argomenti antipolitici e pessimisti, è un’altra verità sotto gli occhi di tutti. Ma fino a che punto lo si può notare, giorno dopo giorno? Dov’è che questa ambigua macchina parlante si mette in moto quotidianamente sotto gli occhi di tutti, risultando non solo esplicita nella sua ipocrisia, ma perfino stucchevole?

Alle campagne elettorali assistiamo ogni giorno durante l’anno, non sono più uno strumento racchiuso in un determinato arco di tempo: ogni ora, ogni minuto, dal mattino alla sera, i media televisivi ci offrono dibattiti di natura politica le cui argomentazioni, il più delle volte, sono vaghe e imprecise, se non addirittura falsificate. La cosa inquietante è che nessuno si preoccupa di precisare, di verificare, di dare un senso di verità e di correttezza alle informazioni che vengono messe in circolo: si parla, si esprime non soltanto un parere, una promessa politica, ma una vera e propria narrazione che esalta il proprio partito, la propria storia recente al fine di trascinare l’ascoltatore dalla propria parte. E, ancora una volta, non c’è verifica, non c’è certezza. A e B non si diversificano, coesistono; due storie opposte, due informazioni discordanti diventano vere nello stesso momento, al solo fine di convincere in quel dato frangente di tempo, l’esatto cronometraggio necessario a passare il testimone all’avversario politico, alla sua opposta verità da esplicare.

Nell’era dominata non più soltanto dai media televisivi ma anche e soprattutto dal web, le notizie non vengono più soltanto alterate, falsificate, ma perfino inventate. Sono innumerevoli le fonti nere, false, creatrici di notizie assurde, alcune subdole e capziose, altre totalmente infondate, invenzioni di menti che non paiono neppure preoccuparsi di dirottare politicamente il lettore, ma soltanto di spargere odio, il più delle volte contro le diversità geografiche e religiose.

Lo scrittore napoletano Raffaele La Capria, in un articolo provocatorio ma quanto mai lungimirante del 2011, sul Corriere della Sera, propone addirittura una “dieta” contro questo eccesso, contro questa indigestione di informazioni imprecise.

Scrive La Capria, fra i vari “divieti” che propone, quello “di ascoltare quelle sottili analisi proustiane, raffinate e avvolgenti, su una materia vile che non lo consente; quelle analisi dedicate al nulla e con esito nullo, per esempio sulla battuta di un politico, su un suo malaccorto comportamento e relativo arrière pensée, su quel che ha detto e su quel che intendeva dire e su quel che invece gli vogliono far dire, su quel che ha dichiarato davvero o per finta.”

Quando le informazioni non sono corrette, o non vengono donate nella giusta maniera a chi ne ha diritto, non c’è più libertà; laddove non si ha coscienza di ciò che ci circonda, non è più possibile decidere autonomamente. Le scelte diventano schiave di chi ce le propone. Per questo è importante attingere alle fonti meritevoli, autorevoli, districandosi fra le faziosità utilizzando la propria, unica coscienza critica. Perché non c’è bocca né penna a informarci che non sia umana quanto noi, e per questo fallibile, corruttibile. Solo con la propria critica e la voglia di apprendere la realtà è possibile evitare l’inganno e, di conseguenza, mantenere la propria libertà di scelta: quella vera, quella ch’è frutto di una presa di coscienza.

Commenti

commenta!

bufale informazione informazione confusionaria media media televisivi notizie notizie bufala slider televisione 2015-12-07

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog