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La parola a un medico rianimatore (2): qualcosa si muove contro Ebola?

Creato il 18 ottobre 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
imagesRLAW79O9di Salvo Figura. Quando, non più tardi di una settimana fa, nell’articolo su Ebola, ho raccontato della pestilenza del 1348, non credevo che, nelle mie considerazioni, sarei stato superato addirittura dal Dottor Tom Frieden, Direttore del CDC di Atlanta, il centro più importante, prestigioso e autorevole degli USA per il controllo delle malattie.

Durante un’interrogazione promossa dai Repubblicani, del tutto insoddisfatti sulla gestione del caso che ha riguardato gli infermieri Nina Pham e Amber Vinson, e della facilità con cui quest’ultimo ha potuto volare tranquillamente su un jet commerciale pur manifestando i sintomi da Ebola virus, il dottor Frieden ha infatti risposto con una frase di Ippocrate: “I pazienti mentono”.

Ma Fred Upton, presidente della Commissione Energia e Commercio, ha giudicato ulteriormente inaccettabile la risposta del CDC. Insomma è guerra aperta negli USA tra Repubblicani e Democratici (che sostengono Frieden), e tra le istituzioni mediche e quelle commerciali.

“Abbiamo bisogno di una strategia, e abbiamo bisogno di proteggere il popolo americano. Ciò include restrizioni di viaggio a partire da oggi.” ha dichiarato Upton, aprendo un capitolo ancora più delicato nella questione: il blocco aereo per i passeggeri provenienti da Liberia, Sierra Leone, Guinea, dove Ebola, ad oggi, ha fatto 4500 vittime e oltre novemila infettati che hanno un’altissima probabilità di decesso (70%) entro i prossimi trenta giorni.

“Gli abitanti della Sierra Leone, Liberia e Guinea troveranno modi indiretti di entrare nel paese e di eludere il controllo. Inoltre, il divieto ostacolerebbe il flusso di operatori sanitari e forniture nei paesi, che rappresentano il fronte più importante nella guerra contro Ebola. Per proteggere gli Stati Uniti, dobbiamo fermarlo alla fonte”, ha replicato Frieden davanti alla sottocommissione per la Vigilanza e le Investigazioni.

Molti osservatori mettono comunque in dubbio l’efficacia di prendere la temperatura dei viaggiatori o prima della partenza o all’arrivo, notando che chi avesse contratto il virus Ebola potrebbe ancora sviluppare una febbre, a causa del periodo di incubazione di 21 giorni. La repubblicana Marsha Blackburn ha preso di mira ciò che i critici del programma di screening in corso vedono come il tallone d’Achille ‘- la dipendenza da viaggiatori che tendono a non essere onesti riguardo il loro stato di salute.

Insomma, quando ho fatto riferimento all’epidemia del 1348, non esageravo: l’umanità di fronte a grossi pericoli per la sua stessa esistenza, anziché collaborare e lottare unita, tende a dividersi, mentire, snobbare o addirittura colpevolizzare le istituzioni.

Proprio ieri l’ambasciatore della Guinea asseriva che i suoi connazionali tendono a fuggire le terepie e i protocolli internazionali, preferendo rivolgersi a sciamani e finti guaritori, perché credono che “la malattia è una punizione divina”.

Insomma, dai tempi di Galeno, Paracelso e Ippocrate, quasi nulla sembra cambiato. Occorre che ci siano nuovi Ingrassia, Alaymo, Fracastoro che parlino di atomi pestiferi e seminaria.

Esagero naturalmente ma questa mentalità non aiuta certo a contenere questa nuova epidemia che sembra una delle peggiori degli ultimi decenni e contro la quale, dice bene Obama, non si fa nulla o quasi e quel poco lo si fa male(n.d.A.)

Fonti:

Centers for Disease Control and Prevention.  Infection prevention and control recommendations for hospitalized patients with known or suspected Ebola virus disease in U.S. hospitals. Accessed at www.cdc.gov/vhf/ebola/hcp/infection-prevention-and-control-recommendations.html on 15 September 2014.

Centers for Disease Control and Prevention; Assistant Secretary of Preparedness and Response.  Health care provider preparedness checklist for Ebola virus disease. Accessed at www.cdc.gov/vhf/ebola/pdf/healthcare-provider-checklist-for-ebola.pdf on 30 September 2014.

Kortepeter MG, Martin JW, Rusnak JM, Cieslak TJ, Warfield KL, Anderson EL, et al.  Managing potential laboratory exposure to Ebola virus by using a patient biocontainment care unit. Emerg Infect Dis. 2008;14:881-7. [PMID: 18507897] doi:10.3201/eid1406.071489

Smith PW, Anderson AO, Christopher GW, Cieslak TJ, Devreede GJ, Fosdick GA, et al.  Designing a biocontainment unit to care for patients with serious communicable diseases: a consensus statement. Biosecur Bioterror. 2006;4:351-65. [PMID: 17238819]

Armstrong LR, Dembry LM, Rainey PM, Russi MB, Khan AS, Fischer SH, et al.  Management of a Sabiá virus-infected patients in a US hospital. Infect Control Hosp Epidemiol. 1999;20:176-82. [PMID: 10100543]

Fischer Ii WA, Hynes NA, Perl TM.  Protecting health care workers from Ebola: personal protective equipment is critical but is not enough. Ann Intern Med. 2014 August 26. [Epub ahead of print] [PMID: 25155746] doi:10.7326/M14-1953

Featured image, locandina dell’World Health Organization

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