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La parola è un mezzo di trasporto

Da Marcofre

La parola è un mezzo di trasporto

L’italiano è una lingua che contiene oltre 500.000 lemmi: mica cotica. Poi, per sbaglio, getti lo sguardo alla televisione e ascolti un giornalista che per descrivere il luogo nel quale si trova, non trova niente di meglio da dire che:

“È un posto pazzesco”.

A questo punto la visione dei 4 cavalieri dell’Apocalisse che balzano sulla groppa dei loro destrieri, sguainano le spade e si preparano a mozzar teste, è motivo di speranza e gioia.

Che questo accada, nelle conversazioni casuali, in sala d’aspetto, in fila alle poste, e via discorrendo, ci sta. Eccome.

Però, tu, o giornalista, sei uno che ha studiato più del sottoscritto. Da qualche parte hai (te lo ricordi ancora?) almeno una maturità. E siccome a te e alla tua famiglia non deve mancare niente, e poi un po’ di carta fa sempre comodo, probabilmente possiedi pure una laurea (pure questa: dove diavolo sarà finita?).

A questo aggiungiamo che anche in caso di diretta, c’è un minimo di scaletta. Era così difficile dire che era “Un posto da mozzare il fiato”?

Sì, anche questo non è un capolavoro: ma confezioni un onesto mezzo di trasporto che conduce chi ti ascolta in una dimensione meno banale.

La parola è un mezzo di trasporto. Non deve essere comodo, ma funzionare. Può anche non funzionare alla perfezione, avere dei difetti. Ma serve a raccontare una storia. Certo, c’è una differenza fondamentale tra raccontare a voce, e scrivere.

Buona parte delle persone si lancia nella scrittura perché immagina che sia la stessa faccenda che usare la voce; solo che occorre pestare le dita su una tastiera.

Niente di più sbagliato.

Lascia da parte l’ispirazione. Armati di martello, sega, chiodi, pialla, e lavora duro. Devi costruire un intreccio, dei dialoghi, creare personaggi memorabili, e un’ambientazione.

No, non mi raccontare che tu hai l’urgenza: sbadiglierei, sul serio. Niente di personale, ma è così.

No, non vale nemmeno dire che sei spinto da nobili ideali. Perché a questo punto mi addormenterei.


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