Magazine Cultura

La piastra GHD

Creato il 20 novembre 2014 da Scribacchina

Alzi la mano chi sa cos’è una piastra GHD.
… Nessuno?
Bene: vuol dire che i miei soliti lettori sono soltanto uomini.
Perché la stragrande maggioranza delle donne sa perfettamente cos’è una piastra GHD:

piastra GHD

Pardon, ho inserito la réclame.
La piastra è questa:

GHD Styler

L’uomo non sa che la piastra GHD è un accessorio ambitissimo: capirete, permette di avere capelli perfettamente lisci o morbidamente mossi in due nanosecondi – mica male per chi, come la sottoscritta, non ha tempo da perdere tra spazzola e phon.
Unico neo di questo prodottino è il suo prezzo: partiamo dai 100-150 euro per il modello base; ma non è un problema, se si ha una sorella tanto generosa da regalartela per Natale (detto tra noi, non credo di averla ringraziata abbastanza per lo splendido cadeau :-) ).

Per ovvi motivi, a un uomo «non gliene potrebbe fregà de meno» della GHD.
A un uomo.
Ma a una donna sì che «gliene potrebbe fregà». Eccome.

Con questo piccolo ragionamento, dunque, ho capito che la persona che ieri è entrata in casa mia, violando i miei spazi e derubandomi delle mie piccole cosucce d’oro, è una donna. Italiana, rumena, russa, australiana: non importa, sempre donna è.
Perché quando, poco prima di scappar via, ha visto nel mio armadio la scatola della GHD, ha capito subito cos’era. E ha capito che doveva averla.
Altro che oro.
Se l’è messa sottobraccio e se l’è portata via.
Ma non è andata molto lontano.

***

Avete mai provato a tornare a casa e trovare tutto a soqquadro?
Ecco, questo mi è successo ieri sera.
Una scena silenziosa, ma di una violenza inaudita.
I libri del mio comodino sono stati presi e scagliati a terra.
L’armadio – cuore pulsante dei miei ricordi – è stato rivoltato come un calzino.
Il bauletto dove custodisco tutti i piccoli cimeli di una vita è stato violato da mani che non conosco; ho ritrovato sul letto, sparso come granelli di polvere al vento, tutto il suo contenuto.
C’erano i capelli che mi ero fatta tagliare tanti anni fa, raccolti in una treccia, conservati con una certa tenerezza pensando a quella fanciullina. Sono stati lanciati sul letto, così, senza riguardo.
C’erano le ance che avevo preso tanti anni fa, quando sognavo di imparare a suonare il sax.
C’erano i miei preziosi mignon di profumo Rancé (fedelissima riproduzione di una collezione di profumi del 1910) sparsi sul pavimento. In tutta questa violenza, un flaconcino si è rotto; ha saturato l’aria con un odore dolciastro, un odore antico. Un odore che ricollegherò per sempre a questi momenti terribili.

Non c’erano più i miei pochi, piccoli gioielli d’oro.
Povere gioie di chi non ha l’abitudine del lusso, perse per sempre.
Sparite nel nulla.
L’unico valore che avevano era quello affettivo: la catenina del battesimo e gli orecchini della cresima, dono della mia zia preferita, morta un paio d’anni fa. Gli orecchini che mia mamma mi aveva preso per la comunione. Un braccialetto d’oro col mio nome inciso, regalo di un signore che si chiamava Mario. Un paio d’anelli, forse qualche ciondolino. Nient’altro.
Eccolo qui, eccolo, il tesoro per il quale vale la pena sfondare una porta.

***

L’istinto femminile non ha nazionalità. Non ha lingua, non ha un particolare colore degli occhi: è la voglia di essere belle, di sentirsi belle. Così, nella frenesia del furto, questa donna ha visto la GHD. Ha riconosciuto un oggetto costoso, che avrebbe potuto renderla più bella.
Esternamente.
Se l’è presa sottobraccio ed è scappata in giardino.
Immagino sarà stata felice come una pasqua.
Poi, chissà, sentendosi braccata, si sarà resa conto che non sarebbe mai riuscita a saltare la rete che separa casa mia da quella dei vicini. Non con sottobraccio l’ingombrante scatola della GHD. Così, la piastra è caduta a terra, e lì è rimasta finché non l’ho ritrovata.

Mi piacerebbe guardare negli occhi questa donna e chiederle cosa si prova a rubare in casa d’altri.
Che cosa diavolo si prova a violentare un’altra persona nell’anima.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine