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La piccolina

Creato il 27 gennaio 2015 da Scribacchina

Passano gli anni, passano le stagioni della vita, ma per mia mamma resterò sempre la figlia più piccola.
Quella che si perde per strada.
Quella che non pensa prima di fare.
Quella alla quale è necessario dire cosa può e cosa non può fare.
Quella da tenere sotto la campana di vetro.
Quella che ha bisogno di un suo abbraccio per sentirsi al sicuro.

Che poi, voglio dire, ho anche la mia bella età. :-)

Eppure, sapete, il bisogno di sentirsi amati senza condizioni è qualcosa che non ha età, che non ha tempo, che non passa mai di moda.

Anche mia mamma ha la sua bella età, anche se tendo a dimenticarlo troppo spesso.
Stamattina è stata male.
O meglio: era da qualche giorno che stava male, ma ha pensato fosse una sciocchezza e ha chiesto aiuto quando proprio non ce la faceva più.
E’ sempre stata forte come una roccia.
Con la testa anche più dura di una roccia.
Indipendente.
Una donna che non vuol essere di peso a nessuno.
Una donna che entra nella vita degli altri in punta di piedi, con la paura di essere di troppo.
Forte, eppure di una tenerezza sconcertante.
Pronta a donarsi per intero ma fermamente decisa a non prendere niente. Perché non le piace sentirsi in debito, nemmeno quando si parla di sentimenti.
O forse è solo paura di essere rifiutata.

Mi sembra così strano essere io ad accudirla – io, accudire lei.

Mi sento anche un po’ impaurita.
Ho paura di quello che le sta succedendo.
Ho paura del tempo che passa, del (poco) tempo che resta.
E ho anche paura di essere uguale a lei.


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