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LA PRESUNTA VIOLENZA PERPETRATA DA SAM WILSON, L'HASHTAG #FireRickRemender E QUELLA CACCIA ALLE STREGHE IMMOTIVATA DEFLAGRATA SUL WEB

Creato il 23 marzo 2015 da Comixfactory

LA PRESUNTA VIOLENZA PERPETRATA DA SAM WILSON, L'HASHTAG #FireRickRemender E QUELLA CACCIA ALLE STREGHE IMMOTIVATA DEFLAGRATA SUL WEB

Capitan America #58


Un paio di settimane fa, senza suscitare troppo clamore, è stato pubblicato nel nostro paese Captain America #22 (presentato ai lettori italiani sul numero 58 (22) della quasi omonima collana dedicata all'eroe a stelle e strisce), un albo - scritto da Rick Remender per i disegni di Carlos Pacheco e Mariano Taibo - che negli States ha suscitato polemiche infuocate e ha spinto un gruppo di lettori di richiedere, attraverso la creazione dell'hashtag #FireRickRemender, il licenziamento dello scrittore.
Il motivo che spinto tanti lettori (ma soprattutto non-lettori) a indignarsi è il presunto stupro compiuto da Sam Wilson ai danni di Jet Black (figlia di Arnim Zola, portata nella nostra dimensione da Capitan America e da lui "adottata"). La vignetta incriminata è la seguente

LA PRESUNTA VIOLENZA PERPETRATA DA SAM WILSON, L'HASHTAG #FireRickRemender E QUELLA CACCIA ALLE STREGHE IMMOTIVATA DEFLAGRATA SUL WEB

vignetta tratta dall'edizione italiana di Captain America 22 (su Capitan America 58,
traduzione di Pier Paolo Ronchetti, lettering di Barbara Stavel)

Da quelli che si legge appare chiaro che Jet Black induce Sam Wilson a bere e, come se non bastasse, la ragazza (che abbiamo visto per la prima volta ancora bimba) dichiara esplicitamente di essere maggiorenne (e la ricostruzione cronologica compiuta su questo blog chiarisce ulteriormente il fatto che la ragazza non sia minorenne). I due, dopo aver alzato un po' troppo il gomito, si risvegliano all'indomani nello stesso letto. Consapevoli di aver consumato e, tutto sommato, soddisfatti.  Ma allora, qual è il motivo che ha scatenato questa polemica?
Stando alla ricostruzione di Graphic Policy la prima pietra è stata scagliata su Tumblr. attraverso un blog dichiaratamente ostile a Rick Remender (accusato di aver stravolto, con inserimenti di ret-con e modifiche caratteriali, alcuni dei personaggi ai quali sta lavorando).

LA PRESUNTA VIOLENZA PERPETRATA DA SAM WILSON, L'HASHTAG #FireRickRemender E QUELLA CACCIA ALLE STREGHE IMMOTIVATA DEFLAGRATA SUL WEB

il post che ha scatenato la rivolta sul web

Remender, dunque, viene accusato di essere razzista, sessista e bestemmiatore. Di incarnare, quindi, tre dei peggiori peccati di cui si potrebbe essere latori. Sul web, si sa, a una buona polemica, soprattutto se la si fa su argomenti che sembrano giusti, non si risparmia a nessuno. E poco importa se non si è letto l'albo in questione, né si segue il lavoro dello scrittore. All'improvviso centinaia e centinaia di persone hanno appreso che Remender è un sessista, razzista e bestemmiatore e dunque merita di essere oggetto di una crociata.
(Un'altra colpa rivolta a Remender è di aver assassinato Sharon Carter, storica fidanzata di Cap. Stando ai detrattori dello scrittore, altro atto decisamente sessista). 
Su Twitter parte la richiesta di licenziare lo scrittore, e così la lamentela di un fan che lo accusa di aver rovinato Capitan America si trasforma in un accusa molto più grave, quella di approvare lo stupro (QUI trovate un po' di tweet contro lo scrittore). La polemica viene ulteriormente infiammata dal sito Examiner che parla di necessità da parte della Marvel di licenziare lo scrittore. A difendere l'operato di Remender troviamo in prima linea la casa editrice e alcuni autori come Kieron Gillen (che parla di polemica inutile e inaudita, molto pericolosa per tutto il sistema fumetto).
Per fortuna dopo pochi giorni il buon senso ha prevalso. Qualcuno (come nel caso del sito The Mary Sue)  ammette  pubblicamente di aver sbagliato e la campagna su twitter si rivela un fiasco. Tutto sembra dimenticato, anche se, chiaramente, ci si ripromette di mantenere l'allerta e di continuare a monitorare i messaggi diseducativi che potrebbero essere veicolati attraverso i fumetti. Peccato che nessuno si sia ripromesso, prima di imbarcarsi in una caccia alle streghe, di documentarsi con attenzione e di leggere almeno il fumetto "incriminato"!

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il mattino dopo...




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