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La prima trans italiana, Giò Stajano, è morta oggi a Lecce

Da Yellowflate @yellowflate

La prima trans italiana, Giò Stajano, è morta oggi a LecceE’ morta a 79 anni Giò Stajano, la prima trans che si opera per cambaire sesso, quando farlo era più di un tabù, una chimera.Giò, è il nome d’arte di Gioacchino Stajano Starace poi Maria Gioacchina Stajano Starace, un personaggio complesso ed affascinante che non ha mai smesso di stupire. Negli anni sessanta è una delle prime al mondo a provare l’intervento chirurgico di riattribuzione del sesso,  ma il suo nome è sostanzialmente legato al coraggio che ha avuto il coraggio di fare outing rilevando pubblicamente la sua identità ed il suo sesso, infatti è la prima transessuale italiana.Giornalista, pittrice,  attore, un personaggio eclettico, poliedrico e a tutto tondo ben incarna il suo ruolo sociale.

Una vita complessa anche per il particolare lignaggio, infatti Giò è nipote del gerarca fascista Achille Starace, una formazione alta sarà quella che creerà il suo genio, tra Firenze e Roma e, già nel 1956 ha innumerevoli fans ed espone per la prima volta in via Margutta a Roma. Ma Giò scrive ed è con un libro che diventa “Personaggio” di spicco per il mondo culturale e letterario italiano, nel  1959 pubblica  Roma capovolta, un testo autobiografico, che racconta le sue folli scorribande nella Roma della café society de La Dolce Vita.  Il testo, esplicitamente gay,  è  sequestrato dalle autorità con l’accusa di propagare idee contrarie alla pubblica morale e dannose per il costume.  Ma tutta l’opinione pubblica si concentra su Giò che in poco diventa l’omosessuale più noto di Italia, poco tempo dopo arriva  Meglio l’uovo oggi, romanzo “a chiave”, sempre sulla vita omosessuale di Roma, nel quale si svela sotto veli non troppo difficili da decifrare l’omosessualità di vari personaggi, fra i quali l’ex re d’Italia Umberto II ed è scandalo, come scandalo sarà   Roma erotica. Nel contempo palesa al mondo intero la sua transessualità, cosa ben diversa dall’omossessaulità per la moralista e cattolicissima Italietta. La sua vita è costellata di scandali e rumors, perchè mai e poi mai il moralismo feroce potrà accettare la libertà di pensiero di un personaggio come Giò. Ogni suo scritto viene sequestrato ma ogni sequestro non è altro che fama.

Una cosa e certa Giò non aderisce e non aderirà mai al movimento gay italiano anche se ne è comunque una delle massime ispiratrici.

Ci lascia così una personalità che ha avuto il coraggio di ribellarsi all’etichetta e alla morale “piccina” di una Italia indefinita.

 

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