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La primavera dell’Università

Creato il 21 marzo 2016 da Fisiciaroundtheworld

In tutte le Università italiane oggi si celebra la “primavera delle università”. La Conferenza dei Rettori (CRUI) in 10 punti lancia l’allarme sullo stato dell’Università e ne ribadisce l’importanza, sottolineando che “l’Università compete nella didattica e nella ricerca con avversari internazionali snelli ed efficaci, ma è trattenuta nel suo slancio dal peso di regole complicate”. 

Botticelli-primavera
Probabilmente tra i problemi che l’Università italiana ha affrontato in questi ultimi tempi, il sottofinanziamento deve essere messo ai primi posti (fondi pubblici nel 2009: 7.485 mln, nel 2016: 6.556 , ovvero -9.9%), assieme al mancato reclutamento di nuovi docenti (10.000 docenti e ricercatori in meno su 60.500 dal 2008 al 2015). Comunque, nonostante tutto questo l’Università del Bel Paese continua a funzionare (o a tirare a campare?!) e propone una nuova primavera universitaria. A leggere la primavera come metafora botticelliana ci sarebbe da chiedersi chi sia oggi Zefiro, vento di primavera che spande nuove energie (finanziamenti?! Renzi sei tu il nostro Zefiro?) e mette incinta la ninfa Clori (la solare Giannini, portatrice di nuove strutture di ricerca, stratega di nuovi reclutamenti e programmi di ricerca?). Intanto le Grazie, incuranti di tutto e di tutti continuano la loro armoniosa danza, cercando di portare avanti -spesso in maniera rocambolesca, forse, ma sempre con l’adeguata correttezza e serietà- la loro ricerca all’interno del quadro in cui ognuno sembra concentrato soprattutto su se stesso. Mercurio, alla sinistra, mentre scaccia le nubi, ha già indossato i suoi calzari alati. Che sia un cervello in fuga?!

Intanto celebriamo la primavera, delle università e magari non solo di quelle, cercando qualche Grazia disposta a danzare nella ricerca del vero.



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