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La protesta del sale... la nostra protesta

Da Marta Saponaro

LA PROTESTA DEL SALE... LA NOSTRA PROTESTA
 Nel 1939 un piccolo uomo, che divenne grande poco dopo, diede il via ad un innovativo strumento di protesta che avrebbe fatto vacillare, prima, e cadere, poi,  una grande potenza dell'epoca, l'Inghilterra.
In quel periodo l'India era sotto l'egida inglese ma ad un certo punto il popolo iniziò ad essere stufo di sottostare alle regole di un'altra nazione, di non essere il padrone nella sua Terra, di essere sfruttato da un altro popolo. Iniziarono i movimenti di protesta per raggiungere l'indipendenza dal dominio coloniale, avvenuta nel 1947. Scontri e violenze si perpetrarono da ambo le parti ma Gandhi, il Mahatma, diede ad un certo punto il via ad una nuova forma di lotta che escludeva la violenza ma che sarebbe stata più incisiva e forte. Egli basò la sua lotta sulla disobbedienza civile, un'arma potente e devastante che alla fine prevalse sulla forza bruta al punto che la grande potenza inglese dovette ammainare la sua bandiera e deporre i suoi fucili lasciando l'India libera di volare e diventare uno stato libero ed indipendente. L'evento che è divenuto l'emblema della lotta civile e non violenta , della disubbidienza civile fu la "marcia del sale". La raccolta del sale portava nelle casse dell'Inghilterra solo il 3%, circa dei guadagni, infatti il gettito tributario complessivo in India raggiungeva gli ottocento milioni di sterline, il guadagno dal sale raggiungeva i 25 milioni ma erano presi a discapito dei più poveri. Così il Mahatma, all'epoca aveva già più di 60 anni,  decise di camminare per 24 giorni e raggiungere la cittadina di Dandi, nei pressi di Jalalpur vicino all'imboccatura del golfo di Cambay e raccogliere un pugno di sale. La sera  dell'11 marzo, prima di partire tenne il suo ultimo discorso e dinnanzi a migliaia di persone dichiarò:
"Con ogni probabilità questo sarà il mio ultimo discorso rivolto a voi. Anche se domani mattina le autorità mi consentiranno di marciare, queste potrebbero essere le ultime parole della mia
esistenza qui.
Già vi ho detto ieri quel che avevo da dirvi. Oggi mi limiterò a comunicarvi quel che dovrete fare dopo che i miei compagni e io saremo stati arrestati. 
Da quel che ho visto e udito in questi ultimi giorni sono incline a ritenere che il fiume dei resistenti civili scorrerà ininterrotto. Ma non vi sia il minimo accenno alla violazione della pace, anche dopo che saremo stati tutti arrestati. Abbiamo deciso di utilizzare tutte le nostre risorse nel perseguimento di una lotta esclusivamente non violenta: non lasciamoci trascinare dall'ira, a metterci dalla parte del torto. Questa è la mia speranza e il mio auspicio. Desidero che queste mie parole giungano in ogni buco ed in ogni angolo della nostra terra."

Fu così che dopo un percorso di 288 miglia, realizzato a piedi  in 24 giorni, Gandhi raggiunse Dandi e alla fine raccolse un pugno di sale in segno di protesta contro una tassa iniqua.
In seguito 60.000 indiani furono arrestati  e molti caddero sotto le bastonate da parte dell'esercito inglese, nessuno dei manifestanti che si unì a Gandhi alzò una mano.  L'anno seguente Gandhi venne invitato a Londra come unico rappresentante  del Congresso Nazionale inglese. Prima di arrivare alla liberazione della sua Terra il Mahatma dovette subire vari arresti e anche tre attentati. Mai, però, abbandonò la non violenza, la protesta di disubbidienza civile fu la sua più grande arma e alla fine riuscì nel suo intento. 
A volte ci sembra che le condizioni in cui viviamo ci obbligano a vivere determinate situazioni ma non è proprio così perché sono le nostre azioni a determinare le condizioni. Oggi molti di noi si arrabbiano, si lamentano della situazione in cui vivono: c'è chi  ha perso il lavoro o chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese. Abbiamo provato a firmare una marea di petizioni, abbiamo partecipato a manifestazioni ma sembra che nulla riesca a scalfire questa oramai dilagante abitudine al disinteresse sociale. Dopo aver firmato referendum popolari abbiamo scoperto che non hanno seguito il volere di noi italiani, per l'acquisto degli aerei da guerra, F35, sono state raccolte tante firme ma invano. Non ultimo in questi giorni altre firme, sembra 60 mila, hanno chiesto la salvezza di Daniza ma ancora una volta nessuno ha ascoltato. Sono una mamma e sono stanca di leggere e rimanere ferma a guardare tutto questo. Sono nauseata dal menefreghismo di coloro che dovrebbero studiare leggi per dare condizioni di vita dignitose ai cittadini. Ho visto nel paese in cui vivo tante persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, si legge che nel nostro Paese sta aumentando il numero delle famiglie povere, il numero di bambini che vivono situazioni di indigenza è allarmante come denuncia Save the Children. Ricordo quando firmai le petizioni che chiedevano di non acquistare aerei da guerra per mettere quei miliardi a disposizione dei cittadini, invece ben 14 miliardi di euro saranno spesi per l'acquisto di questi aerei. Non parliamo, infine della lotta che hanno portato avanti associazioni animaliste per salvare un'orsa che oggi è diventata l'emblema per la battaglia contro il biospecismo. Non sono iscritta a nessuna associazione animalista, e nemmeno a nessun partito  ma se una persona si ferma a ragionare capisce che molto, troppo spesso certe decisioni sono dettate e prese solo per motivi economici in barba a tutto il resto. Siccome sembra che chi ha in mano il potere ed il governo nel mondo, dalle se ne freghi di qualsiasi cosa allora  è venuta l'idea di promuovere una protesta pacifica dove non bisogna scendere nelle piazze urlando slogan, dove non si chiede alle persone esborsi economici o perdite di denaro per essere presenti a cortei durante le ore lavorative. Una protesta che, tra l'altro anche se in minima parte può intaccare le entrate economiche dei potenti. Se ben avete notato tutti i canali sono in una specie di lotta per lo share televisivo per i famosi audience. In effetti quelle emittenti televisive che posseggono maggiori visioni da parte degli utenti, ossia i cittadini, hanno pubblicità e da queste i proprietari delle emittenti guadagnano soldi. Inoltre scusate ma troppe volte l'informazione dei mass media è disinformazione ed in più mira a pilotare la popolazione per portala dove vuole. Non per niente persino  coloro che sono dietro all'ISIS stanno acquistando emittenti televisive, chissà come mai eh? Bene allora se per un giorno tutti i cittadini del mondo spengono la televisione, con un semplice gesto possiamo dimostrare che: 1 i cittadinisono stufi della presa in giro 2 i cittadini  sono uniti e sono consapevoli 3 i cittadini non vogliono essere manipolati perciò i cittadini non ascolteranno più le false promesse e i falsi impegni oggi i cittadini si fermano e si staccano da tutto perché sono esseri coscienti e senzienti con un'anima che grida il dolore e la rabbia di vivere  dove non esiste più il rispetto verso il proprio simile dove c'è razzismo, omofobia femminicidi e quindi ovviamente i problemi per la tutela dell'ambiente ed il rispetto per gli animali e la natura non sono nemmeno contemplati. Perciò invitiamo tutti coloro che la pensano allo stesso modo di attuare questa forma di protesta.
NO BIOSPECISMO 
                                                                                         NO BIOCIDIO
                                          NO RAZZISMO
                                                                                                                                   NO OMOFOBIA
NO FEMMINICIDI
                                                                                             NO ECOCIDIO
                  NO SFRUTTAMENTO DEI BAMBINI



SI ALL'UNITA'
IN SEGNO DI UNA CONVIVENZA PACIFICA E RISPETTOSA DEI PROPRI SIMILI DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI E DEL PIANETA
OkNotizie

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