La quarta categoria di Sciascia

di Piero Tieni
Ieri il capo (di quel che rimane) dei futuristi, riferendosi a quelli che hanno abbandonato la sua zattera per (ri)trasferirsi sulla navedellelibertà, dove qualche cabina con vista ministeriale si può ancora trovare, ha detto che «Quel che è avvenuto mi ha fatto pensare al romanzo di "Il giorno della civetta", dove si dice che esistono uomini, ominicchi e quaquaraquà».
Adesso, non sarebbe il caso di piantarla con le citazioni (abusate) di libri che non si sono mai letti? Sì, perchè le categorie in cui il mafioso Don Mariano Arena divide l'umanità sono in realtà cinque, non tre «gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà».
Lasciando stare per un attimo il politically correct e l'assoluta libertà sessuale di ogni persona adulta e consenziente di fare ciò che gli pare, sappiamo che nel gergo comune si fa riferimento alla quarta categoria quando qualcosa è andato molto storto o si è vissuta un'esperienza metaforicamente dolorosa. Insomma, non è un mistero che spesso si usi la locuzione riassuntiva "prenderlo in quel posto" per indicare che è andata  piùttosto male. Non può essere allora che Fini, dopo che la sua strategia si è rivelata completamente fallimentare su tutti i fronti, conosca benissimo le cinque categorie ed abbia voluto di proposito rimuovere la quarta perchè sente di farne parte a pieno titolo?