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La ragazza che giocava con il fuoco - Steig Larsson

Creato il 12 luglio 2010 da Mario
Dopo troppo tempo dalla recensione del primo episodio della trilogia Millennium di Steig Larsson ecco finalmente un commento anche sul secondo episodio.
La ragazza che giocava con il fuoco - Steig LarssonSia chiaro, il tempo passato tra un episodio e l'altro non è indice di pesantezza del libro, che anzi nonostante le oltre 700 pagine è scorrevolissimo ed avvincente. Lo stile di Larsson non è cambiato e una volta iniziato si fa molta fatica a smettere di leggere.
In questo capitolo della trilogia l'attenzione viene posta ancora di più su Lisbeth Salander. Il suo personaggio viene caratterizzato in modo impeccabile e finalmente vengono spiegati alcuni dettagli sul suo conto che erano stati lasciati in sospeso fin dal primo episodio.
Passano invece in secondo piano le vicende di Millenium, ormai rivista affermata e lontana dai rischi di fallimento del primo volume.
Dal punto di vista della trama non manca nessun ingrediente che caratterizza un buon thriller: omicidi,  polizia sulla pista sbagliata, indagini condotte dal protagonista, scene di lotta corpo a corpo, intrighi in cui sono coinvolti i servizi segreti internazionali e perfino il rischio molto concreto della morte dei personaggi principali.
Ovviamente non poteva mancare un colpo di scena finale, con la quale si aprono gli ultimi capitoli del libro che altro non sono se non un eccezionale cliff-hanger che mi ha fatto iniziare subito la lettura del terzo volume.
Per gli amanti delle classifiche e dei confronti, credo che questo secondo episodio sia leggermente inferiore al primo episodio. Forse per lo spazio eccessivo dato agli aspetti più thriller a dispetto del lato giallo del romanzo, forse perché il finale lascia molte cose in sospeso che saranno sicuramente chiarite nel terzo episodio.
In ogni caso la trilogia resta consigliatissima, tanto più in questo periodo estivo in cui gli unici motivi validi per non portarsi i tre volumi in vacanza sono l'averli già letti oppure la mancanza di spazio in valigia.

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