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La ragazza col cappotto grigio (parte prima)

Creato il 03 maggio 2013 da Vittoriano @BVittoriano

LA RAGAZZA COL CAPPOTTO GRIGIO (PARTE PRIMA)Lei non è il tipo che parla dell’amore con il primo che le capita. E’ così timida! L’ho vista in un mattino silenzioso e svogliato, nelle grinfie di un autunno pigro e indifferente che sembrava attaccato ai muri di una città malinconica.
L’ho vista alla fermata del tram, con le mani nelle tasche di un cappotto grigio sotto il quale si nascondeva, probabilmente, un corpo sottile e adolescente.
Notai la sua espressione stanca e mentre parcheggiavo la mia vecchia cinquecentocon cui avevo litigato ancora una volta per i suoi consueti “borbottamenti”, mi chiesi se quel tipino dall'aria così insicura e maldestra non fosse proprio l’amore che stavo cercando.Questo interrogativo mi accompagnò fino alla fermata, ma decisi di mettere da parte qualsiasi dubbio e di lanciarmi unicamente all'inseguimento di quello che per me rappresentava un sogno da scoprire.
Intanto la folla cominciava a spazientirsi. Era passato molto tempo ma del tram non si era visto neanche l’ombra. Vidi un vecchio con un cappello alla Humphrey Bogart ed un giornale sotto braccio che parlottava animatamente con un vicino, e più in là un bambino che tirava la borsa di sua madre con l’aria visibilmente annoiata.
Ero ormai arrivato ad un passo dalla ragazza col cappotto grigio ma proprio quando stavo per rivolgerle la parola, la vidi farsi largo tra la folla e attraversare la strada.Non mi persi d’animo, e tra “permesso” e spintoni la raggiunsi nelle vicinanze di un vecchio bar.
“E’ da un po’ che ti stavo osservando,” esordii.Si girò di scatto e mi guardò come se avesse subito capito l’antifona.Avevo due possibilità: la prima che mi mandasse “a quel paese”, la seconda che mi sorridesse incoraggiandomi nell'approccio.Ma la ragazza andò al di là delle mie previsioni perché mi rispose con la stessa spavalderia:“ Anch'io ti stavo osservando!”“Allora sei un’ottima osservatrice,” feci io sorridendole.
La invitai a bere qualcosa e, come non mi era mai capitato prima, avvertii la piacevole sensazione di conoscerla da sempre. La guardai meglio: aveva lineamenti gentili e regolari ma era proprio questa “normalità” che me la faceva apparire “diversa” dalle altre…
 (Continua)
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