La Rai e il Corriere pubblicano le foto private del cellulare di Sarah Scazzi

Ci tenevo a dimostrare il mio disappunto verso quella merda di Estate in diretta e del Corriere della Sera che hanno pubblicato foto dal cellulare di Sarah Scazzi, private e assolutamente ininfluenti ai fini della comprensione del caso il 14 luglio scorso.

L’unico fine è palesemente attirare audience televisivo e di rete per alimentare il calderone di gossip macabro sulla ragazza quindicenne assassinata l’anno scorso, rendendo pubbliche queste immagini che la ritraggono immersa nella sua vita familiare, ignara della morte che avrebbe ricevuto a breve, al fianco di quelle persone che sono state, molto probabilmente, i suoi aguzzini.  Forse si voleva mostrare comel l’orrore si possa annidare nel quotidiano, tra le persone che ami e che credi ti amino. Ma io vedo un solo orrore, quello dell’assoluta mancanza di tatto verso questa povera ragazza che dopo un anno continua ad essere sfruttata come titolo di richiamo in maniera assolutamente gratuita.

Un servizio agghiacciante che voglio anche capire dalla trasmissione becera della Rai, che come tutte le sue cugine sulle altre reti, non ha una benchè minima briciola di buona creanza e rispetto per i morti e l’altrui sofferenza, sbattendola in faccia violentemente per gli ascolti; ma dal Corriere, no: un quotidiano che dovrebbe essere serio, professionale, dovrebbe RIFIUTARSI con una precisa scelta editoriale di pubblicare foto, che non servono a niente se non palesare a tutti momenti privati di una minorenne morta.

Vergogna, fate schifo, dal più profondo del cuore.

Sto seriamente pensando di abbandonare la lettura del Corriere, puttanaio di errori grammaticali, articoli superficiali e anche queste merdate che dimostrano solo l’orrore di cui è capace l’uomo davanti al profitto.  Alla fine in tutto questo anno, l’uccisione di Sarah Scazzi non è avvenuta solo da parte degli assassini. Questa ragazza è stata violentata e uccisa di nuovo ogni singola volta che la classe dei giornalisti ha sciacallato senza fine sulla sua vicenda, colpevoli anche loro di un delitto quotidiano forse ancora più orrido: hanno preso la sua anima, la sua vita, tutto quello che le apparteneva e l’hanno smembrato in tanti finissimi pezzi per darlo in pasto a noi gentaglia che, dall’altra parte dello schermo, siamo avidi di praticare cannibalismo mediatico.