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La realtà non esiste

Creato il 02 febbraio 2012 da Mcnab75

La realtà non esiste

Ridendo e scherzando, da diversi anni ci sono fior fior di scienziati borderline che ci suggeriscono che forse la realtà non è affatto così come la vediamo.
Siamo così presi dalle nostre faccende quotidiane – lavoro, bollette, passioni, malattie – da non avere quasi più il tempo per pensare alle Grandi Domande. Cosa siamo realmente? Qual è il senso dell’esistenza? Siamo davvero prodotti con una data di scandenza? Che senso ha tutto ciò? E, se anche qualche domanda ce la facciamo, le risposte sono quasi sempre di due tipi: religiose o iperazionali.
Qualche ricercatore ci suggerisce invece che forse c’è una terza via. Una concezione che, se verrà mai dimostrata scientificamente, cambierà il nostro modo di intendere il Tutto.

Premessa: Non sono un fisico quantistico. Ho solo letto, mi sono documentato. Tutto qui. In più la mia esposizione dei fatti è un po’ romanzata. In fondo nasco come narratore, non come saggista. Non è mia intenzione convincere nessuno di niente. Non faccio proselitismo.

La materia solida non esiste

Dunque, da dove iniziare? Direi da una teoria esplicitata da alcuni coraggiosi fisici quantistici. La materia solida così come la pensiamo potrebbe non esistere del tutto.
Dov’è la dimostrazione di tutto ciò? Semplificando molto la possiamo dedurre dal fatto che gli atomi non sono solidi. E gli atomi compongono il tutto. Essi sono composti al 99% da uno spazio vuoto eppure vengono considerati l’elemento costitutivo della materia solida.
Quindi, semplificando ancora, possiamo arrivare a supporre che gli atomi facciano parte della costruzione dell’illusione della realtà stessa.
Sempre seguendo questa teoria tutto ciò che vediamo esisterebbe soltanto come codifica della nostra mente, e non in senso reale e tangibile. Siamo noi a decodificare l’illusione che ci sta intorno, creando così l’esistenza (fittizia) di paesaggi, stanze, cose, oggetti etc etc.
Un po’ lo stesso principio, almeno a livello basilare, che sta alla base della televisione o di internet.
Quando osservate qualcosa sul Web vedete immagini, foto, parole e grafici. Tutto ciò esiste però solo sul vostro monitor. Altrove, nel cuore della matrice, esistono solo codici matematici e circuiti elettrici.
Ecco, anche la nostra realtà potrebbe essere qualcosa del genere.

In effetti sembra che la meccanica quantistica dia un messaggio nuovo sulla struttura della realtà, e che sancisca la fine del realismo oggettivo e materialistico a favore di una concezione “idealistica”, in cui gli oggetti esistono in uno stato astratt” e ideale che rimane teorico finché la percezione di un soggetto conoscente non lo rende reale. Oppure, senza farla tanto grossa, possiamo limitarci a notare che il classico modello materialistico è inadeguato a descrivere la realtà quantistica ed occorre rivolgersi a modelli che concepiscono l’universo in termini di informazione piuttosto che di materia.

La mente-computer

La realtà non esiste

Noi siamo dotati di cinque sensi. Essi ci aiutano a decodificare ciò che percepiamo e a trasformare questi impulsi elettrici in “sensazioni”: suoni, immagini, odore e consistenza. Sottolineerei ancora questo passaggio: ciò che percepiamo è in realtà una sequenza infinita di segnali elettrici decodificati poi dalla nostra mente.
Inoltre, sempre seguendo il ragionamento “alternativo” proposto in questo articolo, la gamma delle nostre percezioni sarebbe assai limitata e parziale. Nonché influenzabile.
Un esempio pratico: l’ipnosi. In una seduta ipnotica un bravo terapeuta può influenzare il vostro cervello, facendovi vedere, percepire o vivere situazioni o cose che nella nostra realtà sono diverse. O per meglio dire appaiono diverse.

Riassumendo: il mondo fisico è una sterminata gamma di frequenze che noi decodifichiamo attraverso il nostro software biologico (i cinque sensi), che tuttavia risulta essere piuttosto limitato. Tutto il resto? E’ altrettanto “reale”, ma del tutto al di fuori dalle nostre attuali capacità di percezione.

Una Rete comune

La domanda più spontanea che vi sarà senz’altro venuta in mente, leggendo fin qui, è la seguente: se sono i nostri cervelli a decodificare arbitrariamente l’ologramma chiamato realtà, perché vediamo tutti lo stesso mondo?
Per capirci: se io guardo il Duomo di Milano e lo descrivo, pare proprio uguale a come viene descritto da milioni di altre persone.
I nostri coraggiosi scienziati borderline danno una risposta che fa molto dibattere: il paesaggio di base, il set cinematografico, è comune a tutti perché costituisce una sorta di “World Wide Web olografico” a cui tutti siamo connessi.
Come dire: Internet è uguale per tutti, che vi connettiate da Milano, Tokyo, Adelaide o Lima. Potete vedere siti diversi, formarvi idee anche antitetiche sull’uso del Web, ma ciò che non cambia è che esso è comune a tutti.
Il nostro DNA è una sorta di antenna wireless che ci connette permanentemente alla matrice, ricevendo input continui che solo in parte vengono decifrati dal nostro software.
I neurologi stimano che il nostro cervello riceve 400 miliardi di informazioni al secondo, di cui solo 2000 ci arrivano in qualche modo a livello conscio. Tutto il resto è “realtà” che comunque riceviamo ma che non vediamo. E’ l’immenso lato sconosciuto della Rete Comune di cui non sappiamo quasi nulla.

Non c’è bisogno del cospirazionismo

Secondo i cospirazionisti la gestione delle realtà sarebbe manipolata da chissà quali occulti signori, il cui scopo è quello di tenerci schiavi delle nostre limitate percezioni. Si va dal Governo Globale ai rettiliani, dagli Ufo ai vampiri psichici, passando per una pletora di teorie di complotto a volte quantomeno verosimili ma più spesso del tutto buffe e fantascientifiche.
Del resto la trilogia di Matrix, specialmente il primo film, ci insegna molto riguardo al fascino “narrativo” espresso da queste nuove teorie sulla quantistica.
Ben più plausibile affermare che non conosciamo niente e la realtà non è stata ancora compresa/raggiunta per niente. Queste teorie potranno essere contraddette o precisate quando avremo le tecnologie per esplorare altri mondi di cui adesso non abbiamo percezione.
Di certo c’è soltanto che sappiamo ben poco di tutto ciò che ci circonda e che, tranne poche menti geniali (e folli), ci accontentiamo sempre più spesso delle spiegazioni banali che filtrano attraverso le religioni. Ogni tanto non farebbe male riflettere su tutto ciò, non tanto per trovare risposte al di fuori dalla nostra portata, ma almeno per capire che moltissimi dei piccoli problemi che ci creiamo quotidiamente non sono altro che insignificanti bug del sistema.

Appendice: Il postulato di Gwyneth Paltrow

La realtà non esiste

Questo lungo e controverso post nasce quasi per scherzo in risposta a un articolo di dieci giorni fa. L’intento scherzoso era quello di dimostrarvi che avevo davvero cucinato con Gwyneth Paltrow. In fondo che dati avete per smentire un’affermazione del genere? Se postassi dei fotomontaggi di me e lei al lavoro attorno ai fornelli senz’altro qualcuno arriverebbe a credererci. Ma sarebbe pur sempre bluff, illusionismo.
No, io vado oltre. Se un domani imparassi a filtrare tutto quel 99% di frequenze non decodificate dai cinque sensi, allora potrei forse dar loro la forma che preferisco. Un po’ come fa il Dottor Manhattan. A quel punto creare uno scenario semplice come quello con me e Gwyneth intenti a cucinare dovrebbe essere uno scherzo, una banalità.
Per il momento ci accontentiamo di esercitare questi poteri tramite la fantasia, la scrittura. Che poi… chi dice che così facendo non stiamo già rimodellando quella cosa volgarmente definità realtà?


Filed under: cospirazionismo, misteri, riflessioni

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