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La religiosa

Creato il 26 agosto 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

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Anno: 2013

Distribuzione: Officine Ubu

Durata: 100′

Genere: Drammatico

Nazionalità: Francia, Germania, Belgio

Regia: Guillame Nicloux

Data di uscita: 5 Settembre 2013

“L’importante è tradire rimanendo fedeli il più possibile”: questo è l’approccio dichiaratamente derridiano con cui Guillame Nicloux si è cimentato con il romanzo di Diderot, La religieuse, cercando di smarcarsi dallo smaccato anticlericalismo dell’autore illuminista, concentrandosi, così, sull’ideale di libertà che rende l’opera assai attuale.

Pauline Etienne interpreta Suzanne che, dopo esser stata mandata in convento per un periodo limitato di tempo, scopre di essere una figlia illegittima (per colpa della madre, interpretata dalla sempre affascinate Martina Gedeck), e che, per tale motivo, dovrà, contro la sua volontà, prendere i voti. Durante la permanenza nei vari monasteri che l’accoglieranno, si relazionerà dapprima con l’accondiscendente Madre Superiora Madame de Moni (Françoise Lebrun), poi con la sadica suor Christine (Louise Bourgoin), infine con la Madre Superiore del convento di S. Eutrope, interpretata dalla brillante Isabelle Huppert, che mostrerà delle attenzioni morbose nei confronti della novizia.

Mentre nel romanzo Suzanne ha un carattere molto remissivo, nell’adattamento cinematografico (c’era stato già un precedente di Jacques Rivette nel 1965), la protagonista è molto combattiva, non si rassegna ad una sorte che sembra avere già segnato il suo cammino. Anche il finale, che non sveliamo, è assai diverso dall’originale, proprio perché Nicloux ha voluto tracciare un percorso difficile ma pieno di speranza per un essere umano che vuole emanciparsi da uno stato di cose che pare non offrire vie di fuga. Il film rivela una grande accuratezza per la ricostruzione storica delle vicende, per la fotografia di Yves Cape che, rifacendosi al processo tricromatico di Sergei Prokudin, dona una tonalità calda, quasi scintillante, agli interni dei conventi, e , infine, per la buona prova delle attrici, tutte all’altezza dei ruoli interpretati.

Presentato in concorso alla scorsa edizione del Festival di Berlino, La religiosa è un film affascinate, che vale la pena d’esser visto, e che, soprattutto, invoglia a leggere il romando di Diderot. Non è poco.

Luca Biscontini


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