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La rentrée

Da Madamadore

La rentréeOre 5.50 suona la sveglia.Ore 7,10 a casa di mia madre per lasciare le bimbe.Ore 7,28 salgo sul treno.Ore 7,29 il treno parte. I miei compagni di viaggio mi tengono il posto e già questo mi mette di buon umore.Ore 8,10 arrivo in stazione. Ore 8,15 provo l'ebbrezza di attraversare, a piedi, con il rosso, il semaforo di Viale Enrico De Nicola, un must per chi è abituato ad attraversare l'incrocio tutte le mattine e sa riconoscere quel momento in cui da tutti i lati gli automobilisti sono fermi e l'incrocio è libero.Ore 8,20 attraverso piazza della Repubblica, l'ultima volta che lo avevo fatto era il 30 giugno, faceva caldo e i sette mesi e mezzo di gravidanza mi avevano leggermente appesantita; stamattina fa freddo e io mi sento più leggera.Ore 8,25 arrivo in ufficio. L'accoglienza è come me l'aspettavo, i miei colleghi sono molto carini e trovo addirittura una piantina sulla mia scrivania in segno di bentornata.Il resto della giornata trascorre velocemente, sbrigo qualche faccenda burocratica tipica del rientro e poi prendo confidenza con l'ambiente, la scrivania mi sembra enorme così vuota.Il telefono squilla,rispondo, dall'altra parte qualcuno mi riconosce non sa del mio rientro, non sa nemmeno della mia maternità, per puro caso aveva chiamato prima che me ne andassi e per caso ha richiamato oggi, parla velocemente ed io mi sento come se nulla fosse successo come se il tempo non fosse passato.Il ghiaccio è rotto, posso ricominciare.

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