Magazine Diario personale

La rete

Da Perla
In una rete le connessioni avvengono su richiesta e possono essere interrotte a proprio piacimento. Una relazione "indesiderata ma indissolubile" è esattamente ciò che rende il termine "relazione" così infido. Una "connessione indesiderata", per contro è un ossimoro: le connessioni possono essere e sono interrotte ben prima che iniziano a diventare invise. (...) A differenza delle "relazioni vere", le "relazioni virtuali" sono facili da instaurare e altrettanto facili da troncare: puoi sempre premere il pulsante 'cancella'.
Baumann - L'amore liquido
Quel libro lo stava appassionando moltissimo, da quando lo aveva comprato lo stava divorando parola dopo parola. Indesiderata ma indissolubile: pensò a tutto il travaglio che aveva subito quando aveva deciso di troncare con la Lisa. Aveva ancora nelle orecchie la sua voce querula, incrinata dal pianto, che gli ricordava la sua dedizione, cosa  che non gli aveva permesso di stare in pace con la sua coscienza. Lui era fatto così, coglieva l’amore per un breve periodo, poi si stancava: perché Lisa non voleva capirlo ??Una idea lo folgorò:  doveva trovarsi un amore virtuale da chiudere,a piacimento e senza tanti fastidi, con un click. Andava tanto di moda l’amore virtuale,  quale (non)-luogo di comunicazione tra anime, perché non provare? Del resto, rifletté, se in una società reale che in tutti i suoi aspetti è basata sull'apparire,  è su internet  che si può essere, inteso come essere nell'immagine interiore che vogliamo comunicareAl pensiero seguì rapidamente l’azione. Aprì un blog e cominciò a postare poesie e storie bellissime: d’altronde lui sapeva scrivere, sapeva come toccare l’anima femminile e conosceva a menadito il millenario gioco della seduzione: un momento impacciato, quasi impaurito verso l’altro sesso e l’attimo dopo proiettato verso esso. Poi un pizzico di cultura, una spolverata di  amore verso gli animali, sensibilità sociale quanto basta: et voilà, la pietanza era pronta. Presto individuò tra i suoi contatti, infatti, quella che faceva al caso suo.  Si era letto tutto il blog, post dopo post; la proprietaria, Leonora, era così dolce e sensibile e per lui aveva sempre parole di encomio e di incoraggiamento! Aveva detto di essere non sposata e oramai avanti con gli anni, anche se dalla foto che lei gli aveva inviato non sembrava. Ma aveva una quantità impressionante di affinità con lui e questo a lui bastò. La loro “conoscenza” seguì un ritualecodificato da centinaia e centinaia di altre storie simili: prima si commentarono a vicenda, poi le chiese di aggiungerlo su facebook e cominciarono a chattare tutte le sere, si scambiarono le foto e  infine lui le chiese il suo numero di telefono.Sentire la sua voce ,la prima volta e anche le successive,  diede a Gianni il colpo di grazia: quel tono caldo, vellutato, che lo avvolgeva, gli donava i brividi. Ogni volta che la sentiva al telefono  era una ubriacatura, si ritrovava  molto turbato e non sapeva perché; o forse sì, quella voce dava corpo alle sue voglie più intime,  più inconfessabili..Dimentico dei precari propositi iniziali, si scoprì desideroso di incontrarla, così le chiese insistentemente un appuntamento, finché lei cedette e fissarono il rendez-vous per il sabato successivo  nella piazza  principale di una città a metà strada tra quella di lui e quella di lei. Arrivò in anticipo all’appuntamento, la piazza designata era colma di gente che festeggiava il Carnevale e lui si distrasse guardando tutta quella folla mascherata e non, che vagava apparentemente senza una meta e non si accorse, così, di una Colombina che lo stava squadrando da capo a piedi, finché lei non gli pose il ventaglietto sul braccio.Leonora?Farfugliò, in preda all’agitazioneColombina, mio signore. Rispose  la maschera , con un inchino.La voce lo travolse: era lei! Attraverso la maschera vedeva i riflessi di quegli occhi blu cobalto  e si sentì esplodere dall’ingorgo di emozioni. Le indicò un caffè con veranda dove rifugiarsi, ma lei fece segno verso un altro locale, e lui, docile, la seguì. Si sedettero  a un tavolino e cominciarono a raccontarsi  le impressioni  reciproche su loro stessi. La conversazione procedeva come lui se la era immaginata, dolce e intima, finché una figura si avvicinò al tavolo e gettò su di loro una manciata di coriandoli. Lui con un moto di stizza fece  per rivolgersi all’imprudente lanciatrice di coriandoli, ma la stizza  gli si congelò in gola e si sentì morire quando  la donna dei coriandoli, facendogli un ampio sorriso, gli porse la mano dicendogli: piacere, sono Leonora, vedo che hai già conosciuto Marco, mio marito
La rete
Questo post fa parte di un gioco di scrittura tra blogger su parole scelte a turno dai partecipanti. Parole e partecipanti li potete trovare sul blog "Verba Ludica", al link:   http://carbonaridellaparola.blogspot.it/

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