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La revisione annuale obbligatoria per moto e ciclomotori: nuova proposta ingiusta da parte dell’Europa

Creato il 15 agosto 2013 da Motovita

Parlamento europeoCi risiamo, l’Europa vorrebbe introdurre un nuovo ostacolo all’utilizzo di motocicli e ciclomotori. Stavolta hanno pensato di rendere obbligatoria la revisione dei veicoli a due ruote su base annuale. Attualmente, in Italia, la prima revisione avviene quando il veicolo compie 4 anni, mentre le revisioni successive sono previste ogni 2 anni. Alcuni simpaticoni che frequentano il parlamento europeo hanno invece ben pensato di rendere annuale la revisione per i motocicli e i ciclomotori. Se tale proposta diventasse legge, significherebbe che tutti i motociclisti facenti parte dell’unione europea si ritroverebbero a dover revisionare la propria moto o il proprio scooter ogni 12 mesi. Non farebbe alcuna differenza l’età del mezzo e il relativo chilometraggio: ogni 12 mesi esso dovrebbe sostenere una nuova revisione.

Vi ricordo che la revisione ha un costo che deve essere coperto dal proprietario del veicolo. In Italia la revisione costa attualmente circa 65 euro. Se fosse gratuita non ci vedrei niente di male nel ripeterla una volta all’anno. Ma visto che si paga, e considerato che si tratta nella maggior parte dei casi di una pura formalità, direi che renderla obbligatoria su base annuale sia sostanzialmente un furto legalizzato. A me è capitato di portare i miei veicoli passati a fare la revisione più di una volta, e posso assicurarvi che essa non sortisce alcun effetto positivo sulla sicurezza stradale. Ricordo di aver portato un’automobile con la frizione che slittava e il freno a mano non funzionante. Risultato? Ho pagato il costo della revisione e l’auto è stata dichiarata perfettamente funzionante e sicura. So che accade anche di peggio, se è per questo. C’è chi non porta nemmeno il veicolo a fare l’ispezione, ma si limita a consegnare al revisionatore il libretto di circolazione del mezzo, che viene aggiornato con l’apposito bollino; per altri due anni non ci sarà bisogno di ulteriori controlli. Il concetto è molto semplice: paghi e ottieni il permesso di circolare.

Tuttavia la circolazione non è permessa ai veicoli che non riportano sul libretto di circolazione il bollino che solo i centri di revisione possono apporvi. Se si viene fermati per un controllo e il veicolo ha saltato l’ultima revisione, si va incontro al ritiro del libretto di circolazione e alla revisione forzata, ovviamente a spese del proprietario del mezzo.

Chi ha proposto la legge di cui stiamo discutendo sostiene che essa migliorerà la sicurezza stradale, in quanto molti incidenti che coinvolgono mezzi a due ruote, a suo dire, avvengono a causa della scarsa manutenzione che i motociclisti applicano ai propri veicoli. Non so bene cosa significhi tutto questo, onestamente. Forse c’è qualcuno che va in giro con motociclette che hanno i freni guasti… Diversamente non riesco proprio ad immaginare in quale modo possa avvenire un incidente a causa della scarsa manutenzione del veicolo a due ruote. Certi ragazzini vanno in giro anche di notte con i fanali non funzionanti, ma in questo caso non si tratta di scarsa manutenzione del mezzo, quanto di incoscienza del guidatore. Sostituire una lampadina richiede pochi minuti di tempo e può essere fatto da chiunque. Inoltre a questo dovrebbero già pensare le forze dell’ordine, che hanno il potere, nonché il dovere, di multare chi mette in atto comportamenti incoscienti.

La FEMA (Federation of European Motorcyclists’ Associations) si è immediatamente opposta a tale proposta di legge e ha portato a sostegno delle sue teorie alcune statistiche che mostrano come in realtà, al contrario di quello che si vuol far credere, gli incidenti motociclistici provocati da scarsa manutenzione del mezzo rappresentino una percentuale bassissima: stiamo parlando di uno zero-virgola-qualcosa percento. Quindi l’obbligo della revisione annuale per i motocicli appare come una mera e ulteriore tassa ingiustificata, probabilmente voluta dalle lobby delle revisioni, che a livello europeo hanno un certo potere. Come ho scritto poco più su, ogni veicolo, nessuno escluso, è obbligato ad affrontare la revisione periodica. La regola vale in tutta Europa, sebbene con frequenze e modalità diverse a seconda della nazione; provate quindi a immaginare il volume di affari che c’è dietro… Logicamente le lobby, e i politici che traggono guadagno economico da esse per una qualche ragione, vorrebbero rendere più ravvicinate le scadenze, così da poter ottenere in cambio un ritorno pecuniario non indifferente. La FEMA ha inoltre suggerito di lasciare ad ogni nazione la scelta della frequenza dei controlli periodici, come già avviene nel presente.


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