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La Reyer Venezia lancia il guanto di sfida

Creato il 25 novembre 2014 da Basketcaffe @basketcaffe

Molto spesso capita che squadre con molti campioni, designate a vincere o a compiere grandi stagioni falliscano, mentre squadre con un roster inferiore ma un gruppo molto più unito riescano in imprese oltre ogni aspettativa. Questo è anche quello che sta accadendo a Venezia: l’anno scorso si costruì una squadra con tanti nomi importanti come Andre Smith e Donell Taylor, puntando ad andare lontano nella post season e invece arrivò un’annata molto travagliata, conclusa all’undicesimo posto con un cambio in panchina, mancando l’accesso ai playoff e venendo eliminati al primo turno di Coppa Italia. Così il presidente Brugnaro ha nuovamente cambiato il progetto costruendo una squadra magari meno altisonante in termini di nomi ma cercando di dare al prorpio allenatore i giocatori che voleva. Infatti proprio dall’allenatore è partita la ricostruzione di questa Reyer: Carlo Recalcati ha sposato il progetto lagunare arrivando a Venezia dopo due stagioni molto complicate a Montegranaro con cui comunque aveva fatto miracoli dinnanzi al dissesto societario. In mani migliori Venezia non poteva affidarsi: l’ex allenatore della nazionale italiana, che allena in Serie A dal 1983, vanta il 57% di partite vinte a fronte di ben 804 (!) gare passate in piedi dinnanzi alla panchina. Recalcati ha capito subito che necessitava di giocatori che portassero una mentalità vincente a Venezia, in grado di fare bene entrambe le fasi di gioco, e con un elevato QI cestistico; in aggiunto doveva dare il giusto equilibrio tra esperienza e gioventù, tra talento e sostanza.

Così ha preso forma la Reyer di quest’anno, comprando in blocco da Siena Ress, Viggiano, Ortner e Nelson (ultimo arrivato la settimana scorsa), giocatori che si sposano perfettamente con la filosofia di Recalcati e hanno contribuito a creare il gruppo e la mentalità della nuova Venezia. A loro si aggiungono lo specialista da tre punti Dulkys, l’unico rimasto dalla scorsa stagione, Peric, e poi Phil Goss, che ormai conosce molto bene il nostro campionato, con il compito speciale di fare da chioccia anche a due debuttanti nella massima serie: Ruzzier e Julyan Stone. Quest’ultimo viene dall’NBA, dai Nuggets e per lui ha speso belle parole anche Danilo Gallinari, e sembra che pian piano si stia ambientando; Ruzzier invece è italianissimo, classe ’93, sembra non aver nessun timore reverenziale e si è subito ritagliato un ruolo importante come primo cambio in cabina di regia; così come l’altro giovane classe ’92, Ceron, inserito da Recalcati nelle rotazioni a testimonianza di una politica ben precisa delle società: assicurarsi un futuro allevando giovani talenti nostrani.

E come volevasi dimostrare la Reyer è prima in campionato a quota 12 punti, tanto per capirci l’anno scorso a questo punto della stagione avveniva il cambio di panchina, ha dimostrato una grande coesione di gruppo (è terza per assist a partita con poco più di 17 e quarta per percentuali da due con oltre il 50%) pur giocando partite difficili e non sempre riuscendo a esprimere il proprio gioco: ha perso solo con Milano, per giunta in trasferta, mantenendo imbattuto il Taliercio e giocando più gare fuori che in casa, affrontando squadre che anch’esse lottano per un piazzamento importante come Varese, Roma, Avellino e Brindisi. Insomma puntando sulla sostanza più che sull’apparenza Venezia vuole tornare grande: lancia così la sfida alle altre formazioni della Serie A, senza montarsi la testa ma lottando giornata per giornata e crescendo come gruppo perché da soli non si vince.

 

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