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La rivoluzione dell'allegria e altre puttanate colossali

Creato il 25 febbraio 2016 da Greg Petrelli
Nel precedente articolo (Peronista o Peronista?) abbiamo parlato degli ultimi presidenti Argentini e delle loro caratteristiche personali; nell'anteriore invece (Attenti a dove mettete i piedi) ho cercato di proporvi un breve elenco delle misure adottate dal nuovo governo argentino nei primi mesi di amministrazione. Vorrei continuare descrivendo perché, a mio modesto parere, la traiettoria ci ha portati in maniera più o meno prevedibile a quei fatti, a quelle decisioni che ho descritto.

La rivoluzione dell'allegria e altre puttanate colossali

Macri è stato votato anche dalle classi sociali più basse che, come i 3 moreNazi, non hanno proprio capito di cosa si trattasse


Un paese serio (un pais en serio)Un detto popolare da queste parti è: "Argentina, un pais en serio", che tradotto potrebbe suonare come "Argentina, un paese per davvero" o "Argentina, un paese serio". Il significato è opposto: l'Argentina è un paese delle banane dove anche le cose più semplici non funzionano o sono fatte col culo. Quest'espressione, racchiude in se decenni se non secoli di poca fiducia in una classe dirigente e in uno stato quasi mai all'altezza della situazione, ed é proprio a questo che il partito del cambio (cambiemos, il cui leader è lo stesso Macri) ha puntato durante gli anni trascorsi all'opposizione e nei mesi di campagna elettorale: qualsiasi misura del precedente governo veniva bollata come populista, demagogica, irresponsabile e anacronistica. Più di una semplice questione amministrativa veniva attaccata e criticata per il solo fatto che non sarebbe mai stata tollerata in un paese civile. In un paese "en serio".
 La lista sarebbe lunghissima ma credo sia più importante una visione panoramica di come questa ed altre affermazioni o boutade siano parte di un discorso politico ben noto a noi italiani ma soprattutto che fa da sfondo o da contorno ad una ideologia, ammesso che ci sia un pensiero di fondo, di vaporizzazione dello stato. Dato non di poco conto: il nonno di Macri è stato tra i fondatori del partito dell'uomo qualunque. Il patto col diavolo
Come ho scritto, lo spessore politico ed il carisma di Macri sono molto flebili ed ha potuto vincere le elezioni parlando agli elettori come si parla ad un bambino di dieci anni. Questa era una citazione. Sulle sue gambe, nonostante i soldi e i contatti, dubito che sarebbe arrivato più in la della presidenza del Boca, ma il presidente ha saputo scegliere le gambe con cui correre. Negli ultimi otto anni si è fatto portavoce dei mal di pancia di quella classe sociale che compra dollari, importa telefoni e automobili dagli stati uniti e dall'europa, coltiva ed esporta cereali o lavora come executive in una società multinazionale e vive nei "country" cioè quartieri privati, chiusi, recintati e sorvegliati. Come le gabbie dei polli a Macondo di Marqueziana memoria, per intenderci. 

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Nordelta, nel grande Buenos Aires, è uno luoghi simbolo dell' "oligarchia" Argentina

Le critiche di questo settore della società al precedente governo sono state amplificate dai "cannoni" del gruppo Clarin, un monopolio mediatico il cui potere è stato messo in dubbio dalla riforma del settore chiamata "Ley de Medios" le cui direttive Clarin non ha mai recepito.

Latifondisti di parole

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anche stavolta la realtà supera ampiamente la fantasia

Il gruppo Clarin, diretto dal tycoon Magnetto, possiede svariati quotidiani nazioni e locali, tre radio, canali televisivi ma soprattutto è monopolista del sistema "tv via cavo". Monopolista. Secondo la Ley de Medios Clarin avrebbe dovuto vendere parte delle sue licenze e far rientrare così la situazione da una marcata tendenza monopolista a una forse più normale concorrenza. Complici anche i giudici (comunisti?) Clarin non ha mai recepito le direttive imposte dalla ley de medios. Grazie alla sua influenza sull'opinione pubblica ha quindi iniziato una campagna diffamatoria nei confronti del governo Kirchner e glorificatrice nei confronti del pallido Mauricio. L'ombra di un candidato, grazie alle luci della ribalta, si è fatta candidato. Macri, presidente unto dai media, che cos'ha promesso a Magnetto? Semplice: derogare la ley de medios e permettere che il gruppo clarin possa prendere parte ad altri settori delle telecomunicazioni. Detto, fatto.

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Schema delle proprietà del Grupo Clarìn, non è aggiornato ma rende l'idea

La rivoluzione dell'allegria

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Vicino alla gente

Un altro aspetto importante di come la destra neoliberista ha conquistato terreno è stata la sua strategia comunicativa: contenuti zero. Come lo slogan "Pobreza cerocioè zero povertà, che credo abbia avuto molto effetto, salvo non si è mai spiegato quali fossero i piani per ridurre drasticamente la povertà. Tanto Macri come Eugenia Vidal (attuale governatrice della provincia di Buenos Aires) hanno vinto mostrandosi sorridenti, innocenti, quasi verginali. L'utilizzo di parole come cambio e allegria hanno letteralmente cannibalizzato i cervelli degli Argentini: più o meno come il milione di posti di lavoro promessi da Berlusconi... ma almeno Silvio parlava dei posti di lavoro!

Spudorate menzogne

Fino al 2014 in ogni intervista o dichiarazione tutti gli esponenti del gotha del PRO dichiaravano che: aerolineas e ypf dovevano tornare in mani private, tutte le società pubbliche e i ministeri erano pieni di ñoquis (fannulloni), il prezzo del dollaro era troppo basso, i piani sociali e gli stipendi troppo alti ecc. ecc. Durante tutto il 2015 c'è stato una specie di buco spazio temporale in cui le dichiarazioni dei politici del PRO erano: il tuo lavoro non verrà toccato, l'economia sarà stabile e l'inflazione non aumenterà, ypf e aerolineas dovranno rimanere pubbliche, i salari e i piani sociali saranno mantenuti e tutelati. I giornalisti e i politici che facevano notare questa giravolta venivano etichettati come untori che perpetravano una "campagna della paura". Oggi sappiamo che erano tutte palle clamorose per blandire e convincere le classi sociali più basse, diffuse in maniera religiosa da Clarin e soci e che la campagna della paura, in realtà, era piuttosto ottimista riguardo al futuro. 

Aggiornamenti

Da quando ho iniziato a pubblicare questa serie di articoli non passa giorno in cui l'attuale governo non emetta un decreto o delle direttive dalle conseguenze più nefaste per la classe media e bassa, ecco le prime notizie di spicco che mi vengono in mente. 

Recentemente sono state tolte le tasse all'esportazione di prodotti dell'estrazione mineraria: il colosso Barrick Gold, la più grande società di estrazione al mondo, ringrazia. 

Il ministro dell'energia (ex CEO della filiale locale di Shell) ha dato la possibilità di eseguire "cortes rotativos": quando fa molto caldo e la domanda di corrente elettrica si alza le società di distribuzione possono sospendere il servizio. Tradotto: al posto di imporre alle concessionarie di investire in distribuzione, mantenimento e gruppi elettrogeni, si impone a interi quartieri il buio, con le perdite economiche e i disagi che ne conseguono. In tutto il mio isolato la settimana scorsa la corrente è stata tolta durante circa 24 ore.

Patricia Bullrich, ministro della sicurezza, ha messo in atto un protocollo che abilita e giustifica la repressione violenta di manifestazioni popolari, sostenendo che bloccare il traffico sia il peggior crimine dell'umanità.

La questione "vulture funds" o fondos buitres, che probabilmente a marzo riceveranno un pagamento di entità eccezionale in dollari, meriterebbe un intervento a parte.
La rivoluzione dell'allegria e altre puttanate colossali

http://www.buenosairesherald.com/article/207626/clar%C3%ADn-ceo-goes-back-to-gov%E2%80%99t-house

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