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La rosa blu

Creato il 15 novembre 2013 da Speradisole

LA ROSA BLU

Il precedente post col titolo “Quel ramoscello di Ulivo”, ha scatenato alcune risposte davvero offessive da parte di coloro che, casulamente, hanno letto il post. Mi hanno detto un po’ di tutto,  la parola più carina era “stronza”. Per buona pace di queste persone, commenti del genere li ho definitivamente cancellati, perché ritengo che chi entra in casa d’altri possa criticare, non essere d’accordo, ma non possa offendere in modo così sgradevole e stupido.

A tutti costoro dedico questa “favola”, senza rancore, ma con compassione per la loro pochezza di spirito.

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«Sentendo vicino la propria fine, l’imperatore della Cina volle trovare un marito per la sua unica figlia.

Questa non era solo la più elegante e la più colta di tutte le fanciulle dell’Impero, ma era anche di gran lunga la più bella. Aveva un unico neo: non voleva affatto sposarsi.

Siccome il padre la supplicava, dichiarò che avrebbe accettato come sposo colui che le avesse portato una rosa blu. Appena furono a conoscenza della condizione, tutti i giovani principi e nobili dell’Impero si precipitarono alla ricerca di una rosa blu.

Una ricerca vana. Uno dopo l’altro rinunciarono. Alla fine rimasero in tre.

Il primo era il mercante più ricco dell’Impero, più ricco dello stesso imperatore. Andò dal più grande alchimista del mondo che con filtri e liquidi colorati trasformò una rosa bianca in una perfetta rosa blu.

Senza perdere tempo, il mercante portò la rosa al palazzo imperiale.

La principessa impallidì, ma poi guardando la rosa disse: «Se una farfalla si posasse su questa rosa, morirebbe avvelenata» e gettò via la rosa con disgusto.

Il secondo era il generale delle armate imperiali. Domandò al più abile gioielliere del mondo da fargli una rosa blu intagliata in uno zaffiro.

Quando la principessa posò i suoi occhi color della notte, sulla rosa che brillava vellutata come l’acqua di mare, che riflette il cielo, disse:«Papà, non vedi che non è una rosa, ma solo uno zaffiro tagliato in forma di rosa?».

Il terzo pretendente era il figlio del Primo Ministro, un giovane bello colto, gentile. Fece lavorare per tre mesi tutti i migliori artisti del paese per creare una rosa blu di finissima porcellana.

«La terrò perché è bellissima», disse la principessa, «ma è solo un soprammobile».

Così anche il terzo pretendente fu rifiutato.

Una bella sera d’estate, la principessa ammirava il tramonto dalla sua finestra, quando sentì qualcuno che cantava. Era un giovane poeta che passava di là per caso. I suoi occhi incontrarono quelli della fanciulla. Rimasero un po’ in silenzio. Poi il giovane poeta disse dolcemente: «Io desidero sposarti»

«Ahimè!», ripose la principessa, «io sono la figlia dell’imperatore e ho promesso di sposare solo colui che mi porterà una rosa blu. Finora nessuno c’è riuscito».

«La troverò», disse il poeta.

Il mattino dopo il poeta raccolse una rosa bianca e la portò all’imperatore. Questi la presentò alla figlia ridendo.

La principessa prese la rosa e disse senza esitazione: «Oh, finalmente, ecco una rosa blu»

L’imperatore ci mise un bel po’ prima di riaversi dalla sorpresa. I ministri e i cortigiani cominciarono a mormorare: «Ma questa rosa non è blu…».

Ma la principessa replicò: « I vostri occhi non funzionano! Guardate bene e vedrete che è di un blu meraviglioso!».

Tutta la corte tacque. La principessa sposò il poeta e furono felici per sempre».

Si vede bene solo col cuore. Dovremmo fidarci di più di lui.



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