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Ieri sera, come tanti romani e turisti italiani, siamo andati in centro a festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Arriviamo a ridosso di Piazza Bocca della Verità. C'è una macchina della Municipale messa di traverso. Un vigile tiene il braccio disteso con l'indice puntato, indicando che si può solo andare a destra. Riusciamo a parcheggiare sul Lungotevere, Scendiamo e poco più avanti, all'altezza del Palazzo dell'Anagrafe, altro posto di blocco, stavolta ancor più casereccio: c'è sempre la macchina messa di traverso, ma al posto del vigile c'è un pezzo di nastro giallo, legato per un'estremità a un palo di un segnale stradale, per l'altra estremità al tergicristallo della macchina della Municipale. I due vigili intenti a chiacchierare amabilmente. Tiriamo avanti e arriviamo a Piazza Venezia. L'Altare della Patria illuminato è, ovviamente, completamente circondato da transenne. Ma questo è il meno. Fin dall'ingresso in piazza ci assale un fortissimo, inconfondibile odore di porchetta. Alziamo la testa e vediamo i soliti camioncini ambulanti, con tanto di rumorosissimo generatore di corrente e luci al neon. Dalla foto non si capisce bene, ma se avete a mente una mappa della piazza e fate mente locale ci arrivate: il camioncino sostava esattamente DAVANTI alla Colonna Traiana illuminata. Una scenetta raccapricciante. Bello solo lo spettacolo di luci al Campidoglio e i fuochi d'artificio. Al termine dello spettacolo, un vigile ha autorizzato il passaggio di tre auto, due della Municipale e un'auto blu, tra la folla che defluiva dal piazzale affacciato sui fori. La gente, fortunatamente, si è incazzata a morte, facendo notare al burinissimo vigile quanto fosse coglione. Nel complesso, festeggiamenti tipicamente italiani: male organizzati, mal gestiti, provinciali e di qualità bassissima. La solita Sagra della Porchetta.
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