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La scia digitale

Da Pamelaferrara @PamelaFerrara

scia-digitaleAnche se non sempre me ne rendo conto, la mia vita ha milioni di spettatori, amici e aziende che seguono la mia scia digitale e che controllano le mie abitudini per capire chi sono.

La mattina il mio smartphone mi dà la sveglia alle 7, si accende e comunica al mio operatore telefonico e ad alcuni produttori di applicazioni che sono “operativa”.
Faccio una doccia mentre il pc si avvia, leggo le notizie, controllo la posta, aggiorno il mio blog, fornendo al mondo altre importanti informazioni su di me.
Esco di casa, le celle del mio operatore telefonico seguono i miei spostamenti e forniscono informazioni sui miei movimenti.
Mi fermo in un bar per fare colazione, mentre mi servono mi rimetto a navigare e continuo a comunicare informazioni che servono a profilarmi: cosa leggo, cosa faccio, cosa voglio.
Pago col bancomat facendo sapere alla mia banca le mie abitudini di consumo.
Mi muovo verso l’ufficio: il gps comunica alla Mercedes quanti km percorro, quanto consumo e che stile di guida ho, intanto il mio cellulare continua ad agganciarsi a nuove celle.

Arrivo in ufficio, accendo il pc comunicando al mio datore di lavoro che sono in perfetto orario, mi collego a Facebook, Twitter e Foursquare: il primo mi chiede a cosa sto pensando, il secondo cosa sto facendo, il terzo dove mi trovo. In pratica il Web è il mio fidanzato.
E sono solo le 9 del mattino.


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