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La scozia di Lucia: Port Nis

Creato il 07 marzo 2013 da Auroradomeniconi

La scozia di Lucia: Port NisLa sua base è sull’isola di Lewis, nelle Ebridi esterne. Da qui Lucia è partita in esplorazione degli angoli più remoti e solitari della Scozia, che ora condivide con noi attraverso i suoi racconti per la raccolta “Scotland, my love”. Oggi ci porta nel piccolo villaggio di Port Nis: un incanto!

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Era l’ora di pranzo ed era anche un po’ freddino, per cui abbiamo pensato di prenderci un tè al locale proprio sulla punta di Ness, da cui si vede il mare. Il cheescake al rum che ha accompagnato il nostro tè era delizioso.

Siamo scesi sulla spiaggia, una lunga distesa di sabbia che sembrava non finire mai, in cui ci si sentiva protetti dalla parete di roccia sullo sfondo. La distesa di mare davanti alla spiaggia era un trionfo di sfumature turchesi, celesti e azzurre. Il mare era una tela freschissima e bellissima. Il cielo era ricoperto da nuvole, ma ogni tanto un leggerissimo raggio di sole illuminava il turchese del mare e lo trasformava in una distesa trasparente e celestina,  con colori inimmaginabili per queste latitudini. Era un incanto e non mi stancavo mai di guardare quella distesa cromata di vari azzurri. Trasmetteva emozioni e immagini diverse ogni volta che la guardavo.

Port Nis
Era come se il mare creasse continuamente immagini diverse e mi suggerisse sogni di viaggi e terre distanti, di lontananze esotiche e rinfrescanti. Era come se su quella distesa azzurra avessi messo una barchetta con la vela bianca e me ne fossi andata verso il west, verso il far west, alla ricerca di qualcosa che ho perduto o che non ho mai avuto. Voglia di cambiamento, voglia di sensazioni forti e profonde. Dentro di me c’era un leone che ruggiva contro l’impossibilità di andare oltre quella distesa dai colori inebrianti, una voglia intensa di allungare la mano ai miei sogni e alle mie aspirazioni.

La spiaggia di Port of Ness mi ricordava la mia vita in Scozia, le persone che vi ho incontrato, le avventure che vi ho vissuto e quanto, forse, Lewis abbia cambiato la mia concezione di Scozia: da sogno più o meno lontano, a realtà concreta di vita. Ora sono una di loro: mi salutano per la strada, mi chiamano al supermercato, m’invitano a prendere il tè a casa loro, m’invitano ai matrimoni. Faccio parte di loro e cosa ben più importante, delle loro vite. Mi fa sentire davvero scozzese essere considerata dai locali parte della comunità. E’ bellissimo, ma mi manca ancora qualcosa! Un’ affannosa ricerca inafferrabile di sogni e desideri che mi portano nella mia terra… e oltre. Lì a Ness siamo sulla punta estrema dell’Europa abitata. Oltre, al di là di quelle cromature turchesi, ci sono le terre artiche al nord e l’America a ovest. Lì ero in pieno contatto col mio io. Riuscivo a sentirlo e anche ad andarci d’accordo!

Port Nis
Da una parte della spiaggia c’erano delle rocce su cui ci si poteva arrampicare e vedere il paesaggio dall’alto. E’ stato divertente, ma il tempo era diventato molto nuvoloso, per cui i colori avevano perso la loro luminosità e il paesaggio appariva più cupo. Il mare cominciava ad alzare la voce e a infrangersi con forza sugli scogli formando una schiuma frizzante.

Port Nis
Qua e là l’acqua del mare andava a depositarsi alla base di rocce isolate sparse sulla spiaggia o sul bagnasciuga formando piccoli laghetti di tenui sfumature verdoline, in cui la roccia era come la cima di un’isolotto. Dopo aver osservato tutti i disegni creati dalle rocce, dalla sabbia e dall’acqua lì a Point Nis, ci siamo incamminati lungo il bagnasciuga per ripercorrere il cammino a ritroso e ho visto nel mare una foca che nuotava in libertà: serena e felice, su e giù. Ogni tanto si fermava e stava con la testa fuori dall’acqua, poi si ributtava giù e riemergeva da un’altra parte! Che spettacolo unico che sono queste isole!

Continua…

Photo Credits: Lucia Tysserand

 


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