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“La scrittrice criminale” di Marina Morpurgo

Creato il 12 settembre 2011 da Sulromanzo

La scrittrice criminaleReduce da un paio di libri sostanziosi (diciamo “over 400 pagine”), mentre vagavo in una libreria milanese, mi ritrovo per le mani un piccolo volumetto che supera di poco le cento pagine e ha dimensioni ridotte. Il titolo è accattivante, ma fuorviante. Può sembrare una cosa negativa, ma in questo caso non lo è affatto.

La scrittrice criminale, protagonista della novella, è un alter ego dell'autrice che inserisce tratti autobiografici del mestiere dello scrittore (probabilmente vissuti in prima persona). Chiunque nella sua vita si sia avvicinato ad una scrivania con il laptop acceso per scrivere due righe in croce, avrà avuto a che fare con i problemi elencati egregiamente, e con molta ironia, dalla Morpurgo.

Ma non è un libro metaletterario. Ci si ritrova per le mani una divertente storia leggera di una scrittrice in crisi di idee, di storie d'amore e con la famiglia.

Fra le aspettative parentali e l'editore che spinge per avere una sua opera nuova dopo il piccolo successo ottenuto con la sua opera prima, la “scrittrice” si ritrova con un foglio bianco e pochissime idee.

Per puro caso si ritrova fra le mani un manoscritto a noi italiani ben conosciuto, e che tanti di noi hanno odiato in giovane età, ovvero I promessi sposi. Da lì parte l'idea folgorante di copiare la storia di Renzo e Lucia in chiave moderna con un tocco di Harold Robbins. Quello che ne uscirà dall'intreccio letterario lo lascio alla vostra lettura, ma posso anticiparvi che la scrittrice non si fermerà al Manzoni.

Una parola va certo spesa per l'amante/scrittore a cui Marina tenta di approcciarsi: è il classico scrittore milanese, misogino, orgoglioso, egocentrico e presuntuoso.

Ma è un personaggio stupendo. Ogni pagina in cui compare è una risata assicurata e la scrittrice si diverte a parodiare sulla popolazione maschile di scrittori attempati che popolano Milano (e non solo) e che molto probabilmente avrete avuto il dispiacere di incontrare a qualche presentazione di qualche libro che ha poi venduto circa 2 copie (ma solo se una delle due copie è stata comprata dalla madre dello stesso scrittore).

Quindi se state andando in vacanza, o siete appena tornati e volete qualcosa di leggero (anche fisicamente, da trasportare), il mio consiglio è di buttarvi nella storia ironica e divertente di Marina Morpurgo. E lo consiglio in particolare a tutti gli scrittori (ma soprattutto scrittrici) potenziali, perché a volte prendersi un po' in giro non può che fare bene ad una categoria che si chiude dietro muri intellettuali e noiosi o narcisismi da primedonne.

P.S.: se dobbiamo dirla tutta, il libro a tratti ricorda “Il diario di Bridget Jones”, ma dopotutto che Scrittrice Criminale sarebbe se non avesse veramente preso spunto da qualcuno?

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