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La scuola è vecchia

Creato il 18 novembre 2014 da Simone D'Angelo @SimonDangel
La scuola è vecchia

Secondo un sondaggio Skuola.net 1 studente su 2 vorrebbe inserire argomenti attuali in italiano

Un sondaggio Skuola.net ha chiesto a 6mila studenti italiani cosa vorrebbero cambiare dell’italiano, della storia, delle materie scientifiche e delle altre discipline studiate a scuola. Letteratura italiana e lingue classiche vincono la medaglia d’oro delle materie votate come più “vecchie”. Ma le cose da cambiare sono tante e molti aspetti da ritoccare. L’esigenza si muove tutta verso la scoperta di argomenti nuovi, attuali, spostando da un lato ciò che porta troppo indietro nel tempo.

1 su 2 chiede che siano introdotti più autori contemporanei a spese dei classici e il 30% dei ragazzi vorrebbe leggere più scrittori internazionali. Resiste Dante e la sua “Divina Commedia”, che solo 1 su 10 circa vorrebbe eliminare. Non condivide la stessa sorte l’immortale “I promessi sposi”, di cui il 17% vorrebbe abolire lo studio al biennio. Complessivamente solo il 20% non vuole cambiare nulla di ciò che studia in letteratura.

Uno su 4 ne ha abbastanza dell’analisi del testo, 1 su 5 abolirebbe il saggio breve. Lo scritto di italiano, secondo gli studenti, dovrebbe essere la scrittura di un racconto, un articolo per blog o addirittura la redazione di un post per i social network e, perché no, anche la scrittura di una sceneggiatura di un video.

La richiesta si risente forte e chiara: più attualità e più studio della storia contemporanea. Ma anche questa va svecchiata. Il Novecento non è più il nostro secolo e per chi è cresciuto negli anni Duemila è fondamentale lo studio della realtà intorno a sé. La pensano così 2 su 5 mentre il 46% circa inserirebbe la discussione di argomenti di attualità a scuola. Non manca poi chi taglierebbe la storia antica per far spazio a quella recente e chi sente l’esigenza di conoscere di più ciò che succede al di là delle Alpi. 1 su 5 vorrebbe studiare di più la storia degli altri Paesi e la stessa percentuale si soffermerebbe anche sulle diverse tradizioni e culture dei popoli.

Via libera allo studio delle nuove scoperte e tecnologie (41%), dell’informatica (36%), alle tematiche legate all’ambiente e all’ecosostenibilità (25%) e ai progetti scientifici pratici e creativi (38%). Il bisogno di conoscere il presente degli studenti si afferma particolarmente nell’ambito scientifico. Solo 1 su 10, infatti, non inserirebbe delle novità nel programma delle materie scientifiche. Spicca poi il campanello di allarme del 35% dei ragazzi che, preoccupati per i test di ingresso, vorrebbe che la scuola li preparasse di più all’ammissione all’università.

Non mancano critiche costruttive anche ai programmi di lingue straniere. Emerge nettamente la voglia di praticarle nella vita quotidiana e parlarle più che studiarle sui libri. 1 su 2 introdurrebbe nelle scuole un’esperienza all’estero obbligatoria e un’altro 50% vorrebbe che fosse inserita un’ora di conversazione con madrelingua. Il 23% amplierebbe lo studio di altre materie in lingua inglese e 1 su 5 inserirebbe obbligatoriamente almeno 2 lingue straniere per ogni indirizzo e tipologia di istituto. Solo il 9% circa non cambierebbe nulla.

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