Magazine Diario personale

La scusa del "non amo etichettarmi".

Da Sorellajc
Come sempre Chris Crocker sà il fatto suo, e pure il nostro.
Anche qui ne sono capitate, nel bene e nel male, di persone che non intendono definirsi "sessualmente" perchè ritengono che questo metta su di loro un marchio; ora, Chris Crocker abbatte una ad una la loro pretese:
1- o sei gay, o sei bisex, o sei etero, cosa vuol dire non mi etichetto?
Vuol dire che fai sesso con le panchine? Che ti piacciono le vagine di plastica? Che ti attizzano i mufloni e trovi eccitanti i cani con le orecchie lunghe?
Suvvia, la libertà sessuale è una delle maggiori conquiste della modernità, ma di fatto non esiste la quarta alternativa, a parte la perversione più pura, perchè suvvia, al massimo si è indecisi o ex-gay, ex-etero, etero curioso o lesbica con curiosità sadomaso!
2- il dirsi "non etichettato" equivale ad etichettarsi come "non etichettato";
pare chiaro no? Anche se mi sembra più un argomento verboso che sostanziale; io piuttosto direi che dirsi come "non etichettato" non ha senso, a meno che tu non faccia proprio sesso, ma allora dovresti dirti come "prete", "monaco", "taoista tibetano" o "cappellana scalza", tutto il resto è quantomeno pericoloso e privo di senso.
3- dirsi come gay non distrugge le nostre vite, non ci definisce, è solo parte della nostra identità non è tutta la nostra identità;
e qui concordo in toto, insomma, io sono gay, sono Badessa, sono filosofo, sono apprendista strega, sono nerd, sono fashion victim, sono tutte queste identità tutte insieme, e senza che si sormontino o si cancellino a vicenda.
Quindi invito tutti a dichiararsi:
etero, gay, bi, frate o suora?

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