La semplicità di un fiore

Il tarassaco, il dente di leone, il piscialetto, il soffione, il pisacàn (Veneto) – che mi ricordo quando ero bambino, vedevo alla domenica, nei prati, donne e uomini a raccogliere pisacàn.
E poi c’è la tarassacoterapia.

Ma io vorrei solo parlarvi della semplicità di questo fiore, della sua semplice bellezza e non delle sue molteplici proprietà terapeutiche. Non perché siano poco importanti, anzi…
È che quando vedi un prato verde con tanti puntini gialli e più ti avvicini più questi puntini diventano fiori, denti di leone, per l’appunto, ecco che magari rischi di non farci caso. Dici: «Ma sì, ce ne sono tanti!». Forse non vai a osservarli da vicino perché nessuno li ha piantati, non sono opera di garden designer, son nati da soli, che importanza possono avere, ce ne sono dappertutto – mancano di esclusività, quell’esclusività che ti porta a comperarti un oggetto spendendo dieci volte di più del suo valore reale, perché è esclusivo, in pochi lo hanno. Che poi possono anche averlo in tanti, e allora lo devi avere per far parte anche tu della cerchia, del gruppo.

Lasciate un momento da parte i desideri indotti. Concentratevi sulla bellezza di questo semplice fiore. Guardate quanto è bello, e siate contenti che non è esclusivo e lo potete trovare ovunque!
Adesso è giallo, pieno di polline.
Poi si trasformerà, diventerà una forma perfetta (allo stesso tempo semplice e complessa): un cerchio bianco. Un soffione.
Tanti paracaduti voleranno sul campo, trasportati dal vento. Cadranno lì vicino, o molto lontano, sospinti da un vento forte o da un ruscello d’acqua. Qualche insetto si ciberà dei semi. Altri daranno vita a tanti altri fiori gialli. Tarassaco, dente di leone, pisacàn… chiamatelo come volete, ma non dimenticate di osservarlo, perché è soprattutto nelle cose semplici che si nasconde la bellezza.