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La Serie A tra Diritti TV e marketing

Creato il 27 luglio 2015 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

La Serie A, nonostante gli ottimi risultati avuti nella stagione 2014-15 in campo internazionale con ben tre squadre tra Champions League ed Europa League a giocarsi i rispettivi trofei, non può più godere dell'appeal che aveva negli anni d'oro. Basterebbe paragonare i bilanci dei club di Serie A con quelli della Premier League ad esempio e si noterà sin da subito che qualcosa non va. Prendiamo in esame proprio l'ultima stagione e vediamo che i 20 club del massimo campionato italiano si sono spartiti in diritti tv appena 836 milioni di euro. In Premier i club della massima serie hanno potuto contare su 2,25 miliardi di euro. Il club inglese che ha avuto il premio più alto è il Chelsea di Mourinho che ha incassato 139 milioni di euro, seguito dal Manchester City con 138 e Manchester United con 136. Il modello inglese, però, premia anche le cosiddette medio-piccole che in questo modo possono contare su denaro fresco da investire in infrastrutture e calciomercato. Per intenderci il QPR ha ricevuto dai diritti tv 91 milioni di euro, poco meno di quanto in Serie A ha percepito la Juventus Campione d'Italia che si è portata a casa 94 milioni di euro. Tra la prima e l'ultima della Premier League c'è un rapporto di 1,5 a 1, mentre in Italia la differenza è sostanziale: 4,5 a 1.

La Serie A tra Diritti TV e marketing

Si comprende benissimo come quanto detto in diverse circostanze anche dal presidente della Juventus, Andrea Agnelli, sia alquanto vero: urge una riforma strutturale del calcio italiano. Con le infrastrutture attuali, fatiscenti in molte circostanze, e senza una riforma importante da parte della FIGC il calcio italiano sarà costretto ad inseguire ancora per molto tempo gli altri campionati europei più importanti. riconquistare appeal soprattutto all'estero è impresa complicatissima in questo momento storico. La Juventus, dal canto suo, grazie allo stadio di proprietà e agli ottimi risultati sia in Italia che all'estero sta pian piano recuperando terreno portandosi a ridosso di top club del calibro di Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco. Non è un caso se nel giro di appena 4 anni il fatturato del club bianconero sia aumentato vertiginosamente fino a toccare i 350 milioni di euro. In società non si tratta affatto di un punto di arrivo, ma di un motivo ulteriore di crescita che consentirà sempre di più alla società di Corso Galileo Ferraris di potersi avvicinare e magari battere la concorrenza di club con enorme potenza di fuoco ed accaparrarsi i migliori players sul mercato. Ci vorrà ancora del tempo per vedere una Juventus acquistare un giocatore oltre 60-70 milioni, ma la strada sembra essere davvero quella giusta.

Alla Juventus, poi, sono riusciti a sfruttare al massimo in ambito marketing i risultati ottenuti dalla squadra. Prendiamo ad esempio la conquista della finale di Champions League persa poi contro il Barcellona. Considerate che grazie a questo traguardo la società piemontese sta esportando il proprio marchio all'estero sulla falsariga di quello che fa ormai da anni il Manchester United facendo delle partnership a livello locale. La Juventus ha chiuso un accordo con il marchio Tecate, una marca di birra messicana, e con molte probabilità nei prossimi mesi chiuderà accordi anche con altre società in altri Paesi del mondo. il futuro delle società passa attraverso il marketing insomma. L'Italia è terribilmente indietro in questo settore, ma grazie all'avvento di nuovi investitori stranieri qualcosa si sta muovendo. Prendiamo, ad esempio, la Roma e il Bologna, entrambe in mano ad investitori statunitensi che hanno rispettivamente chiuso accordi con società come Paddy Power Scommesse e 32Red - casinò online, che operano nel settore dei giochi online. una scelta, questa, che garantisce denaro fresco alle società per operare sul mercato. Ci sono, poi, altri club che hanno deciso di non legare il proprio nome a marchi dell'online gaming come l'Inter. Una scelta coraggiosa da parte del presidente Thohir che probabilmente aspira a trovare nuovi capitali e partnership nella sua Asia. Quale sarà il modello vincente che riporterà in auge la Serie A come i fasti degli anni '90 in cui erano i club italiani a dominare tutte le competizioni europee?


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