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La sessualità disfunzionante

Da Psytornello @psytornello

La sessualità disfunzionante

Quali sono le caratteristiche peculiari di una coppia? Io ne identifico almeno quattro:
1 – Compatibilità di valori – Mentre può risultare noioso che due partner la pensino sempre allo stesso modo, al contrario può essere molto stimolante che i modi di osservare e interpretare la realtà risultino in alcuni casi divergenti ma comunque compatibili nella loro applicabilità.
2 – Stare bene insieme e desiderio di condividere le esperienze di vita.
3 – Curiosità verso l’altro – E’ molto probabile che alcune cose piacciano ad un partner ma all’altro no: può essere stimolante cercare di scoprire il perché senza limitarsi ad arroccarsi sulla propria posizione. La curiosità favorisce le affinità elettive.
4 – Una buona intimità sul piano sessuale – La sessualità nella vita di coppia è indispensabile, non esiste coppia senza sessualità (indipendentemente dal numero di volte in cui si fa l’amore).

L’intimità però può non essere sempre serena e gioiosa: esistono infatti delle disfunzioni che possono interessare le diverse fasi della risposta sessuale sia dell’uomo che della donna. Vediamole nel dettaglio:

  • Mancanza di desiderio > Perché capita di non avere voglia di fare l’amore? Le cause possono essere molteplici: la routine, un problema nella relazione, la mancanza di attrazione tra i partner, un problema di salute che occupa quasi totalmente i pensieri del soggetto, assenza di tempo da dedicare all’intimità o ancora stress legato al lavoro o allo stile di vita. Anche problemi come la mancanza di erezione, il vaginismo  etc, possono contribuire a spegnere il desiderio. E’ possibile trattare questo disturbo? Sì ma solo in maniera indiretta ed in particolare: con una psicoterapia di coppia nel caso di problemi di relazione; con una psicoterapia individuale nel caso in cui l’individuo non si senta bene con se stesso; con una terapia sessuologica nel caso di problemi inerenti l’atto sessuale in sé.
  • Disturbo dell’eccitazione > Se il desiderio si accende, solitamente arriva anche l’eccitazione, con conseguente erezione nell’uomo e lubrificazione nella donna. Eppure può capitare che il meccanismo si inceppi. Perché? Di solito è un forte allarme ad impedire una buona eccitazione e quando ci si sente in una situazione di pericolo interviene qualcosa che blocca l’interesse sessuale. E’ come se la vasocongestione (tipica dell’eccitazione e caratterizzata da un afflusso massiccio di sangue agli organi genitali)  potesse compromettere l’afflusso sanguigno ai muscoli del corpo deputati alla “fuga”. Ma di chi abbiamo paura mentre facciamo l’amore? Da chi dobbiamo fuggire? Chi è il predatore/nemico? L’allarme può essere provocato dalla paura di essere giudicati dal partner, di non piacergli o ancora di non fornire una buona prestazione. Il disturbo di erezione porta inevitabilmente l’uomo a concentrarsi solo sulla reazione del proprio pene accantonando completamente ciò che può favorire la vasocongestione (baci, carezze, etc.). Si può curare il disturbo di erezione? Sì, ma solo evitando di curarlo. Può sembrare paradossale ma in realtà si deve eludere il rischio di fare lo stesso gioco del paziente, ovvero mantenere l’attenzione sulle “risposte” del pene. E’ importante invece lavorare sul piacere, rendendo più rassicurante possibile l’intimità per favorire l’eccitazione. Nella donna l’eccitazione è meno evidente: una scarsa lubrificazione impatta meno sul rapporto sessuale perché “tecnicamente” il coito è comunque possibile. Proprio per questo motivo sono più gli uomini a richiedere una terapia. In ogni caso anche per le donne è indispensabile lavorare sulla causa del disturbo, favorendo le condizioni ideali affinché si senta bene con se stessa e con il partner.
  • Patologia dell’orgasmo (Eiaculazione precoce nell’uomo e anorgasmia nella donna) > Nell’eiaculazione precoce l’uomo non riesce a controllare gli stimoli che arrivano al pene. A volte tenta di evitare il problema cercando di “distrarsi” ma abbiamo visto come la tecnica del “non pensare” sia assolutamente fallimentare (vedi post correlato). Anche in questo caso il disturbo è legato all’ansia, al sentirsi per qualche motivo in pericolo e la Natura solitamente fa in modo che l’orgasmo dei mammiferi di sesso maschile, in situazioni di allarme, arrivi in fretta affinché il pene deponga il seme in vagina e la specie sia preservata. Al contrario, le donne in condizione di pericolo non raggiungono l’orgasmo: la Natura stima che sia più produttivo fare in modo che i mammiferi di genere femminile si mettano in salvo con il seme in vagina il più in fretta possibile. Ecco perché per le donne è più frequente un disturbo di anorgasmia piuttosto che di orgasmo precoce. La difficoltà nel raggiungere il piacere è legata alla paura di perdere il controllo e per questo una terapia mansionale (caratterizzata da compiti “pratici” finalizzati alla conoscenza del proprio corpo e di quello del partner nonché all’incremento del piacere) è sconsigliata mentre è più indicata una psicoterapia individuale. 

Rimangono ancora da trattare i disturbi da dolore sessuale, ovvero il vaginismo e la dispareunia ma preferisco dedicare loro lo spazio di un altro post. Nel frattempo mi auguro che quanto ho esposto sin qui risulti abbastanza chiaro ma rimango a vostra disposizione nel caso aveste dubbi o domande da pormi.

A presto.


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