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La settimana comincia bene, lavoriamo più ore di americani e giapponesi, siamo quelli con gli stipendi più bassi ed i nostri manager guadagnano più di tutti. E la lotta di classe non esiste più.

Creato il 27 febbraio 2012 da Slasch16

La settimana comincia bene, lavoriamo più ore di americani e giapponesi, siamo quelli con gli stipendi più bassi ed i nostri manager guadagnano più di tutti. E la lotta di classe non esiste più.Guai parlare di lotta di classe oggi c’è la liberazione individuale, il disprezzo della politica e non del politico ed il nostro paese è tornato ai tempi dei ducati, dei campanili o dei dialetti. Come preferite.
Più siamo informati e più ci si divide e nemmeno la moviola potrà salvarci, di replay ne abbiamo avuti a migliaia ma niente riesce a cambiare l’opinione della massa o almeno farle decidere da che parte stare.
Con il capitalismo liberista e dominante o con una politica che domini e regoli il capitalismo?
Intanto la Fornero, alla notizia che abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa ha risposto che si deve produrre di più, deve essere ben disastrata la nostra produzione se pur lavorando più ore di americani e giapponesi non riusciamo a produrre abbastanza.
E produrre per chi se non abbiamo soldi da spendere?
Io non sono in grado di rispondere a questa domanda, sono in pensione ed ho una visione delle cose superata dai tempi e l’unica cosa che mi è rimasta a livello etico e mentale sono i miei ideali che senza scomodare Che Guevara potrei riassumere in una frase di Sandro Pertini:
Si può considerare veramente libero un uomo che è nella miseria, che non ha un lavoro e che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli?
Ho partecipato a decine di scioperi di solidarietà negli anni in cui la solidarietà, l’appartenenza alla classe proletaria aveva ancora un senso ed ho scioperato pure per il Vietnam quando veniva spalmato con il napalm dagli americani esportatori di democrazia.
Poi sono andato fuori moda è arrivata la Milano da bere ed in seguito la P2 e Berlusconi, diciamo che le ho passate tutte dalla Democrazia cristiana, passando per Craxi, mani pulite ed il berlusconismo.
Adesso è il turno dei movimenti e della solidarietà via internet, ci sono i ferrovieri nella torre? Io clicco: mi piace. Chiudono la Fiat di Termini Imerese? Io clicco: mi piace.
I cassaintegrati occupano l’isola dell’Asinara? Io clicco: mi piace.
Che fine hanno fatto le proteste per la distruzione della scuola pubblica?
Non ne parla più nessuno, nemmeno le mie trasmissioni preferite, Lerner, Santoro, Floris, Fazio e compagnia. Eppure le scuole crollano, tanti docenti hanno perso il posto e con essi altro personale.
Ognuno ha il suo problema ed al di là di una solidarietà formale non si va, le uniche che hanno saputo fare un movimento veramente di massa e partecipato sono state le donne quando hanno lanciato lo slogan, Se non ora, quando!
Adesso, non essendoci più l’utilizzatore finale e le sue orgettine, il rispetto della donna ha risalito la classifica e l’attenzione è scemata.
Poi sono arrivati i tecnici, a massacrarci per conto del sistema economico parassita, è arrivato a distrarci il disastro del Giglio e tutti a scrivere di Schettino, ci si è messo pure il gol del Milan dentro di un metro e non visto.
Insomma di problemi da seguire ne abbiamo ogni giorno, possiamo anche esprimere un parere sugli stipendi dei manager pubblici, dei componenti del governo, possiamo sfogarci con sarcasmo ed ironia sulla ministra che vuole togliere l’art. 18, su quelli che danno dello sfigato a chi non si è laureato prima dei 28 anni,  sperando, almeno, che non ci sia un’altra Yara sulla quale dividerci e riempire di post l’web.
Anche se oggi so quanto prendono manager ed i professori al governo una cosa è certa, la mia pensione è ancora quella, gas, luce e benzina sono aumentati, anzi la benzina aumenta ogni giorno e nessuno fa una piega e gli ideali, la solidarietà, l’appartenenza e la lotta di classe sono superati e dimenticati.
Ad ognuno il suo, il pensionato alla minima se la sbrighi da solo, al limite prenda esempio dagli imprenditori e disoccupati che si sono suicidati per la disperazione, i ferrovieri facciano quello che possono, i dipendenti della Fiat iscritti alla Fiom cambino sindacato, ma che nessuno parli di sciopero generale che suona male, non siamo più nel 68 o negli anni 70, oggi la libertà è individuale come la soluzione dei problemi.
Tradotto in italiano sono cazzi tuoi e non contare su di noi.
Per i nostri ideali affidiamoci a Celentano, Benigni, Santoro ed a tutti quelli che, pur essendo comodi e coperti, si danno da fare per noi.
Ma che non si parli più di una società diversa, di ideali, di classe, di proletariato e di politica, perchè la politica è schifosa e fa male alla pelle.
Mentre noi ci dividiamo per via di un capello i borghesi, gli investitori, i parassiti, i capitalisti, i corrotti ed i governanti loro complici sono più uniti che mai nel farci pagare i loro debiti ed i loro profitti.
Che non si parli più di destra o di sinistra, nemmeno di socialdemocrazia o di capitalismo sotto controllo della politica, abbiamo ridotto i tempi della prescrizione per salvare Silvio il piduista dai suoi processi e, senza volere,  senza renderci conto, abbiamo prescritto anche il tempo della democrazia.
Solidarietà ed ideali li abbiamo già uccisi negli anni 80, quelli della Milano da bere, senza nemmeno fare un funerale.
Ci indigniamo  in massa, ma non parlate di classe e, soprattutto, di sinistra sono concetti superati, adesso tocca ai movimenti ed è per questo che il sistema che ci governa dalla liberazione in poi fa festa, finalmente si sono liberati dalle lotte di massa e dagli ideali che le tenevano insieme.
Era quello che volevano, senza spargimento di sangue come erano costretti a fare  il secolo scorso e quello prima.
Adesso non prendetemi alla lettera, se non capite la provocazione e l’amarezza che c’è dietro a questo post non lasciate commenti deliranti, che offendono più voi che il sottoscritto, senza lotta di classe, senza un progetto politico, senza solidarietà e democrazia il sistema, il regime, di potere che ci sovrasta non può essere nè cambiato nè vinto.
Io la penso così ed ognuno è libero di pensarla come vuole, è libero di credere che si cambi il sistema con gli strumenti che il sistema stesso ha messo a disposizione.
Molti anni fa quando c’era la borghesia ed il proletariato mi ricordo di aver letto in un libro che la borghesia, quando si mette male e ci sono movimenti di rivolta, si infila nei movimenti e li conduce dove vuole che vadano, praticamente li trasforma in borghesi e tutto ritorna come prima, la pace sociale.
Un po’ quello che sta facendo il governo Monti trovando anche il consenso di massa,perchè non ci sono più ideali.
Ameno che non ci si voglia affidare a Bossi che ha un ideale per ogni occasione e adesso che fa l’opposizione li ha riscoperti tutti.
Capisco che si possa odiare il politico ladro, corrotto, mafioso o opportunista ma la politica no, la politica è l’unico strumento democratico che abbiamo per cambiare il mondo. Se escludiamo, per ovvie ragioni, la rivoluzione.  


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