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La sfida sulla spiaggia

Da Silviarossi
La sfida sulla spiaggiaC’era una volta un bimbo di nome Jacopo che amava giocare con la palla.Quando era al parco, in spiaggia, a scuola, ovunque vedesse dei bimbi giocare a calcio, lui si precipitava a chiedere “Posso giocare anch’io?” Un giorno andammo sulla spiaggia di Carlappiano e c’erano dei bimbi, alcuni grandicelli altri più piccoli, che giocavano a calcio tutti insieme. Jacopo immediatamente si affacciò sul bordo del campo e chiese: “Posso giocare anch’io?”. Uno dei bimbi più grandi rispose “Sì” poi si rivolse a uno dei giocatori, il più cicciottello, e gli disse: “Tu! Vai via! Non puoi più giocare”. Il bimbo se ne andò piagnucolando e Jacopo entrò in campo.Dopo qualche minuto di riscaldamento finalmente gli arrivò una buona palla, la stoppò col petto e poi assestò un calcio preciso verso l’angoletto sinistro della porta. Il portiere si buttò a destra. Jacopo stava già per esultare per il gol quando un millimetro prima che la palla oltrepassasse la soglia della porta due enormi mani la bloccarono. Un omone guardò tutti male, si mise la palla sotto il braccio e se ne andò. I bimbi lo seguirono protestando. L’omone prese per mano il bimbo cicciottello che era stato escluso dal gioco. Uno dei bimbi più grandi strillò: “Ehi tu! Non puoi portare via la palla!” L’omone si rivolse al bimbo che teneva per mano “E’ tua la palla?” e il bimbo col broncio “Sì” “Loro non ti fanno giocare?” “No” “E allora noi ci portiamo via la palla” Allora il bimbo grande “Ma almeno facci finire la partita!” “Lo fate giocare?” chiese l’omone “No, le squadre sono già complete” “Allora la palla ce la teniamo noi”.I bimbi si dispersero e ciascuno tornò al proprio ombrellone. Jacopo andò dal bimbo cicciottello e gli disse: “Quei grandiglioni non sanno giocare. Lanciamogli una sfida. Facciamo una partita, vince chi fa il primo gol. Chi perde non può più giocare a calcio su questa spiaggia” “Ma perdiamo di sicuro” “Io credo che vinceremo. Tu stai in porta, io all’attacco e quei due miei amici alla difesa. Possiamo farcela”. Il bimbo cicciottello ci pensò. Poi accettò. I quattro bimbi andarono dai grandicelli e lanciarono la sfida. Uno di loro si mise a ridere: “Ahaha” Un altro disse: “Accettiamo. Marmocchi!” Allora Jacopo “Bene. Allora marmocchi contro grandiglioni”Disegnarono il campo sulla sabbia e le porte con legni e ciabatte piantati in verticale. I genitori si ammucchiarono a guardare la sfida. Il babbo del cicciottello, che faceva da arbitro, fischiò l’inizio della partita. Un grandiglione dette uno spintone a Jacopo, si impossessò della palla e tirò subito in porta. Ma il cicciottello con un colpo di pancia la respinse. Uno dei marmocchi la prese e la passò a Jacopo. Il grandiglione lo stava per spingere di nuovo ma Jacopo si spostò e riuscì a smarcarsi. Si avvicinò alla porta e tuuuun! Con una bordata mirò all’angolo sinistro della porta. Il portiere di nuovo si buttò a destra e… “Gooooolllll!” Urlarono tutti anche i genitori. Avevano vinto la sfida. Ce l’avevano fatta.Con la palla sotto braccio il bimbo cicciottello andò dal grandiglione e gli disse: “Chi è che non può più giocare adesso?”
I quattro marmocchi erano felicissimi e rimasero per tutta l’estate i beniamini della spiaggia di Carlappiano. 

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