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La sonda lambda delle nostre moto: a cosa serve e quali problemi può dare

Da Motovita

sonda-lambda-moto La sonda lambda è presente nelle moto dotate di iniezione elettronica e catalizzatore. La sua funzione è tanto semplice quanto fondamentale: analizzare i gas di scarico e fornire alla centralina elettronica le informazioni di cui necessita per regolare correttamente la carburazione in ogni situazione climatica.

La sonda è sostanzialmente un sensore incastonato nei collettori di scarico, il quale misura la quantità di ossigeno presente nei gas che escono dalle camere di scoppio.
Essa analizza anche l’ossigeno contenuto nell’aria esterna, dopodiché invia alla centralina i dati appena registrati.

La sonda presenta dunque un primo sensore che va ad inserirsi all’interno dei collettori di scarico, ed un secondo sensore che si trova nella parte esterna della sonda.

Quali dati registra la sonda lambda?

Essa fornisce alla centralina dell’iniezione i parametri di cui necessita per poter regolare al meglio la carburazione in ogni situazione climatica. Chi ha avuto a che fare con i motori a due tempi sa bene che essi esigono carburazioni differenti a seconda della temperatura ambientale. Per poter lavorare efficientemente un motore a benzina brucia una miscela di aria e benzina dosate in proporzioni ben precise, ossia di 14,7:1. Il che significa che un kg di benzina abbisogna di 14,7 kg di aria per bruciare nel migliore dei modi.

La benzina agisce da carburante, mentre l’ossigeno da comburente.

Va specificato che la percentuale di ossigeno presente nell’aria è del 21% circa. Essa contiene infatti altri gas come l’azoto e l’anidride carbonica.
La proporzione fra benzina e aria prende il nome di rapporto stechiometrico.


Come si mantiene il corretto rapporto stechiometrico?

catalizzatore-moto
Al variare della temperatura esterna, della quota e dell’umidità varia anche la quantità di ossigeno presente nell’aria. Questo fa sì che la carburazione di un motore necessiti di continui aggiustamenti. La sonda misura la quantità di ossigeno contenuta nei fumi del motore nonché quella presente nell’atmosfera, poi invia i dati in tempo reale alla centralina elettronica che gestisce l’iniezione.
La centralina potrà così decidere quanta benzina iniettare nelle camere di scoppio riuscendo a mantenere costante il rapporto stechiometrico.

Questa condizione ideale della miscela è indicata dalla lettera greca Lambda (λ). Il catalizzatore (foto a destra), il cui lavoro dipende in maniera diretta da quello della sonda lambda, funziona correttamente soltanto quando il rapporto stechiometrico ideale viene rispettato.

Come funziona la carburazione nei motori ad iniezione elettronica?

La benzina, oltre a fungere da carburante, svolge un effetto di raffreddamento nei confronti dei pistoni, delle valvole e dei cilindri poiché agisce esattamente come un liquido che scorre sul metallo caldo. Una carburazione eccessivamente magra provoca la diminuzione di tale effetto.


Smagrire (impoverire) la carburazione consiste nel ridurre la quantità di benzina. Accade quando la temperatura esterna si alza e l’aria aumenta di volume. Lo stesso volume d’aria sarà caratterizzato da una massa minore e la centralina farà entrare meno benzina nel motore al fine di mantenere invariato il rapporto stechiometrico.

Ingrassare (arricchire) la carburazione significa invece introdurre una maggiore quantità di benzina e viene fatto, per esempio, quando la temperatura esterna diminuisce. L’aria fredda è più densa e possiede dunque una massa maggiore a parità di volume. Il rapporto stechiometrico deve rimanere costante, di conseguenza verrà iniettata nel motore una maggiore quantità di benzina.

Questo ci fa capire perché il consumo di benzina non sia costante durante i 12 mesi dell’anno. I più attenti di voi avranno sicuramente notato che in inverno il pieno di benzina dura un po’ meno.

Quali problemi può avere la sonda lambda?

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La sonda può guastarsi del tutto oppure subire malfunzionamenti. Se dovesse smettere completamente di inviare informazioni alla centralina, essa comincerebbe ad ingrassare la carburazione. Il catalizzatore non riuscirebbe più a trattare i gas di scarico e si avvertirebbe puzza di benzina dalla marmitta. La centralina, in assenza di dati provenienti dalla sonda, attiverebbe sostanzialmente una sorta di modalità “protettiva” finalizzata ad evitare danni al motore. Immettendo più benzina del dovuto il motore non finirebbe per surriscaldarsi come invece accadrebbe in caso di smagrimento della carburazione.

Tuttavia la sonda potrebbe anche essere soggetta a malfunzionamenti, andando così ad inviare informazioni errate alla centralina. In questo caso potrebbero insorgere problemi di erogazione, di surriscaldamento, di consumo eccessivo e persino di ingolfamento. Il motore potrebbe ad esempio singhiozzare e avere vuoti di erogazione.

Va inoltre precisato che la sonda lambda non ha durata eterna. NGK, grande produttore di candele e sonde lambda, consiglia di verificarne il corretto funzionamento ogni 30.000 km. Essa può essere smontata e ripulita dalle incrostazioni dei gas di scarico su base regolare. Si tratta di un lavoro semplice.

Vediamo alcuni problemi tipici

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Sonda coperta da depositi carboniosi dovuti al prolungato utilizzo. Da pulire o sostituire.

 

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Sonda intaccata da depositi bianchi, probabilmente a causa dell’utilizzo di additivi nel carburante. Da sostituire.

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Sonda coperta da depositi lucidi, probabilmente dovuti alla presenza di olio nei gas di scarico, oppure di additivi contenenti piombo. Da sostituire.

Per approfondire il funzionamento della sonda lambda potete visitare direttamente il sito web di NGK:
Le sonde lambda al biossido di zirconio

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