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La sostenibile leggerezza di leggere.

Creato il 03 dicembre 2012 da Ela & Fabio V. @parisienneroma

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La nostalgia ha un meccanismo abbastanza simile a quello della moda. Costretta a dipendere dai simboli esteriori, si presenta come un sentimento profondamente radicato nel tempo: quanto più ci si allontana temporalmente da qualcosa, tanto più si tende a mitizzarla e a farla passare per altamente desiderabile.

Secondo questa logica, in un giorno non troppo lontano, finiremo col rimpiangere le stesse cose che al momento ci appaiono  esageratamente avveniristiche, quasi un insulto a una soffusa tradizione morente che vorremmo conservare, costituita di piccoli gesti rassicuranti facenti parte della nostra esistenza da sempre.

Ma, per quanto allietante, è lecito pensare che una panoramica tanto compiaciuta rischi di evocare  un’ottica eccessivamente sentimentale in grado di tagliare fuori tutte le altre sensazioni a favore di una soltanto.

Parliamo di libri. L’esperienza della lettura viene generalmente associata al familiare fruscio prodotto dalle pagine di cui il libro è fatto.

Sfogliare un libro significa da sempre entrare in rapporto con la carta: odore, tatto, persino il suono.

Ma i tempi cambiano, le cose – nel senso letterale di oggetti – cambiano. E mentre solo fino a qualche tempo fa, affollavamo le librerie in caccia di edizioni economiche da regalare agli altri e magari anche a noi stessi, oggi affolliamo gli store multimediali, in vista di supporti per i vari pdf, e-pub, o e-book.

Cerchiamo di capirci. Se si deve fare un regalo, un libro cartaceo è una soluzione sempre d’effetto. Non si può certo regalare una busta contenente una chiavetta usb e un biglietto con su scritto: qui dentro c’è l’ultimo Grisham. La chiavetta no;  quella deve tornare indietro, per favore. Grazie. Auguri.

Lasciando per un secondo da parte quelle che sono le implicazioni pratiche e sentimentali, restano alcuni dati di fondo. I supporti – Tablet o E-book reader che siano – sono pratici e  maneggevoli, occupano poco spazio in valigia, consentono lo “stoccaggio” di centinaia di volumi e non solo. A seconda dei tipi costano ancora molto e rispondono alla logica un po’ subdola del pagare per pagare. Compro supporto, libro, e tutto quello che serve per utilizzare al meglio il primo e continuare a visualizzare senza problemi il secondo. Senza dimenticare quello che è il nodo veramente cruciale, quasi filologico: nell’e-reading non si compra niente se non il semplice diritto a leggere, e mai il contenuto.

Non proprio una considerazione puramente  accademica, visto che una prima edizione in e-book costa praticamente quanto la sua versione cartacea, dunque in media tra i 13 e i 18 euro.

I libri cartonati vanno dai 16 euro a salire.

Le modalità di consultazione sono estremamente comode, forse anche superiori al libro tradizionale. Per i feticisti della carta stampata è stata prevista la possibilità di sfogliare letteralmente le pagine virtuali numerate che compongono il testo le quali si comportano quasi teneramente a imitazione di quelle “vere” ripiegandosi su sé stesse dall’angolo in alto verso il piè di pagina. E’ inoltre possibile interagire con i contenuti, inserire note e sottolineature col semplice scorrimento orizzontale del dito di una mano. Sono presenti indici preimpostati e altri è possibile aggiungerne da parte del lettore-utente. Tutte strutture ipertestuali che consentono di richiamare un punto qualsiasi del testo con estrema facilità, senza ricorrere per intenderci all’inserimento di scomodi bigliettini di carta.

Considerato il peso anche materiale della conoscenza, la nostra schiena ringrazia.

E allora, forse dopotutto, non è completamente da escludere che un giorno ci ritroveremo a rimpiangere un qualcosa che al momento cosideriamo normalmente arido e freddo come il gentile bagliore dello schermo lcd sui nostri occhiali ( occhiali – cos’erano, di grazia?) il leggero calore della matrice sensibile al tocco, l’ esperienza esaltante di un riavvio rapido. Chissà.


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