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La sostenibilità del Puma

Creato il 10 settembre 2012 da Pdigirolamo

La sostenibilità del PumaChi è abbastanza vecchio come me lo sa. Per anni, prima che nascesse il marchio Nike, è stata l’antagonista di Adidas. Sto parlando di Puma, azienda che produce calzature e abbigliamento sportivo. Ma non sto scrivendo di un nostalgico amarcord, bensì dell’inaugurazione del primo ‘store’ sostenibile inaugurato dalla storica azienda tedesca a Bangalore, in India.

Un approccio ‘carbon neutral’ che ha caratterizzato anche la cerimonia di apertura, in cui l’energia è stata fornita dagli stessi invitati che, a turno hanno avuto il compito di pedalare con una speciale bicicletta, connessa alla rete e in grado di generare l’elettricità necessaria ad alimentare i locali.

Sostenibilità al 100% dunque, che ovviamente ritroviamo all’interno del negozio.
Dai materiali che compongono l’arredo agli accorgimenti tecnologici, tutti gli elementi che sono serviti alla costruzione del nuovo store sono ecosostenibili.
Così, se l’acciaio utilizzato per la realizzazione delle strutture portanti deriva da processi di recupero di vecchi oggetti in metallo, l’involucro esterno è formato da numerosi strati isolanti naturali che contribuiscono a mantenere la temperatura interna costante a 24°, sia durante il periodo estivo che durante il periodo invernale.

Un risultato raggiunto senza l’uso di aria condizionata, ma attraverso un impianto geotermico che sfrutta l’inerzia termica del terreno: in pratica, una serie di tubature collocate a 12 metri di profondità che permettono di riscaldare o raffrescare l’edificio, assorbendo il calore del terreno durante i mesi freddi e cedendolo durante l’estate.

Inoltre, la particolare disposizione degli spazi interni e delle ampie superfici vetrate permette di illuminare con luce naturale al 90% i locali interni, che per il restante 10% sono comunque illuminanti al LED.

E se l’energia elettrica è fornita al 100% dal sole grazie ai pannelli solari gli arredi e le superfici interne solo realizzati in legno certificato e materiali naturali, rivestiti da vernici atossiche prive di sostanze inquinanti per l’ambiente o per l’uomo.

Lo ‘store’ di Bangalore dovrebbe essere il primo di una lunga serie che la celebre azienda ha intenzione di realizzare in giro per il mondo.

[foto da ecouterre.com]



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