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La sostituzione del principe Bandar dal vertice dell'intelligence saudita

Creato il 18 aprile 2014 da Danemblog @danemblog

La sostituzione del principe Bandar dal vertice dell'intelligence saudita

Qassem Suleimani

Il principe Bandar bin Sultan, diplomatico a capo dell'intelligence saudita dal 2012, è stato licenziato, sarà sostituito dal suo vice Youssef al-Idrissi. Non si tratta ormai di una notizia, visto che il regio decreto è arrivato lunedì, e soprattutto se ne parla già da tempo. Bandar è malato - faceva notare Guido Olimpio sul CorSera, che era da mesi ricoverato in Marocco, e secondo quello che scrive la BBC si tratterebbe di una sorta di dimissioni, una richiesta di esonero.
A Bandar era stata affidata la "pratica Siria", ma i risultati non erano stati ottimi - non era riuscito a deviare dal lato giusto i ribelli, lasciando spazio ai gruppi islamisti; e poi era entrato spesso in disaccordo con gli Stati Uniti, accusati di non volersi sporcare le mani, proprio da Bandar, ambasciatore a Washington fino al 2005 e amico di vecchia data americano (girava su internet la battuta "Bandar Bush", l'ho letta da @mazzetta, non so se è sua, ma non è troppo importante perché comunque rende l'idea). Sempre sulla "pratica Siria" un altro fiasco era stato il viaggio in Russia, per chiedere a Putin di abbandonare il sostegno al governo siriano: i risultati ce li ha raccontati la storia. E allora il re Abdullah - che è il cugino di Bandar - aveva deciso di affidare il dossier contro Assad direttamente in mano del ministro degli Interni, Mohammed bin Nayef, uomo molto ben visto a Washington, che secondo fonti citate da Reuters avrebbe il polso della situazione già da almeno cinque mesi.
Bandar ha un nemico giurato dall'altra parte delle coste del Golfo: Qassem Suleimani, capo della Quds Force. A metà aprile scorso durante una visita del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah a Teheran, il misterioso Suleimani avrebbe condiviso con l’alleato il suo piano operativo per la Siria - la strategia prevedeva la formazione di 150 mila uomini da integrare nell’esercito siriano, in gran parte provenienti da Iran (Basij) e Iraq, dai ranghi della milizia libanese, e dai paesi del Golfo e dal Pakistan
Non c'è nemmeno bisogno di dire chi ha vinto per il momento lo scontro, non solo di nervi, nel Golfo: basta pensare che Bandar ammalato esce di scena e il volto grigio dei Quds fa foto da divo di Hollywood.


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