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La spada (europea) di Damocle

Creato il 19 ottobre 2010 da Simone D'Angelo @SimonDangel

La spada (europea) di Damocle

Riunione dell'Ecofin a Lussemburgo

Dopo Basilea 3, che mira a rafforzare lo stato patrimoniale delle banche, arriva Bruxelles 2, ovvero le nuove norme del patto di stabilità, proposte dalla Commissione Europea, che hanno come obiettivo di rafforzare la situazione finanziaria degli Stati sovrani e di conseguenza anche l’euro. L’obiettivo è di evitare in futuro situazioni come quelle che hanno riguardato questa primavera la Grecia e che hanno esposto la moneta unica a furiosi attacchi speculativi.

Le sanzioni
Se le proposte della Commissione, fortemente caldeggiate dal governo tedesco, saranno approvate dall’Ecofin riunito in questi giorni a Lussemburgo, ci sarà un forte giro di vite sugli sforamenti dei conti da parte degli Stati, con sanzioni anche pesanti. Le penalità colpiscono i membri dell’area euro e Bruxelles punta a rendere esecutive le nuove norme entro la metà del 2011.
Quella che penalizza maggiormente l’Italia riguarda il debito pubblico. La Commissione Europea ha proposto che i Paesi con un debito superiore al 60% del Prodotto Interno Lordo debbano ridurre l’eccesso di 1 ventesimo ogni anno. In caso contrario per quel Paese verrà aperta una procedura di infrazione per deficit eccessivo.

Una mazzata per l’Italia
Se la norma passasse, per l’Italia sarebbe, tanto per cambiare, l’ennesima mazzata, considerato che il nostro debito pubblico sfiora il 120%, esattamente il doppio di quello consentito. Una riduzione di 1 ventesimo dell’eccesso, pari al 60%, significa una riduzione di quasi 3 punti percentuali all’anno.
Per non parlare del rapporto deficit / PIL, che dovrà tornare nel più breve tempo possibile entro la soglia del 3%, pena l’apertura della procedura di infrazione e, se i conti pubblici non verranno sanati, l’inflizione di una multa. Sarebbe un altro boccone amaro per l’Italia, il cui deficit è al 5,2% e nelle attuali condizioni, per rispettare il limite del 3%, si dovrebbe abbatterlo del 40%.

Se queste nuove norme entreranno in vigore, si aprirà nel nostro Paese una stagione di tagli ancora più dolorosi di quelli effettuati finora, necessari per ridurre le spese correnti del deficit e abbattere il debito pubblico.


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