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La spesa “istituzionale” degli Enti locali Italiani

Creato il 29 luglio 2014 da Capiredavverolacrisi @Capiredavvero

Nel 2012 l’Onorevole Della Vedova fece un’interrogazione parlamentare per scoprire i costi della politica negli enti locali, tramite il database di spesa pubblica SIOPE.

Da qualche settimana il sistema SIOPE è diventato pubblico, ed è ora quindi possibile analizzare la spesa pubblica seduti comodamente davanti al proprio PC.

Sulla falsariga dell’articolo di Libertiamo, siamo andati a rintracciare il codice gestionale 1101, che indica le spese per organi istituzionali delle Regioni e delle Province autonome, per vedere la situazione al 2013. Passate il mouse sul grafico per vedere i dati nel particolare.

Spesa Regioni e Povince 2013 | Create Infographics

Dalla tabella è evidente che la circoscrizione “Isole”, che include Sicilia e Sardegna, costi circa il doppio della media italiana, e praticamente il triplo della circoscrizione “Nord Ovest” (che però avendo una regione come la Lombardia che da sola fa circa 10 milioni di abitanti, gode probabilmente di economie di scala). La circoscrizione “Sud” costa invece 5-7€ a testa più del Centro e del Nord.

Cosa succederebbe se le circoscrizioni meridionali spendessero come il Nord-Est, 12€ pro capite? La spesa complessiva scenderebbe da 830 milioni a 665, con un risparmio di 165 milioni di euro. Sembrerebbe una cifra non eccezionale, ma rappresenta una differenza del 20%, e riguarda solo la spesa degli organi istituzionali delle Regioni.

Se consideriamo Province e Comuni possiamo ricostruire la stessa tabella, considerando i codici 1325 e 1326 associati alle spese per gli organi istituzionali degli enti locali in questione.

Spesa Province e Comuni 2013 | Create Infographics

In questo caso sono le Isole e il Nord-Est ad essere (non enormemente) in prima fila nella spesa per organi istituzionali di Province e Comuni. Se tutte le circoscrizioni spendessero come il Centro, la spesa totale passerebbe da 620 a 500 milioni, con un risparmio di 120 milioni. Ancora una volta, la differenza è potenzialmente del 20%.

In entrambe i casi, ci sono due fattori che determinano probabilmente gran parte del risultato: la presenza di Regioni e Province autonome (Isole e Nord-Est), e l’essere parte del Meridione. Potrebbe darsi che i differenziali di spesa abbiano altre, e più giustificate, ragioni, ma il 20% potenziale di spesa complessiva prodotto solo dai differenziali dei “costi della politica” degli enti locali mostra come ci possano essere enormi margini di manovra nel tagliare la spesa pubblica, e quindi il deficit e le tasse, senza andare a toccare la “spesa sociale”, che del resto in Italia – pensioni escluse, ma la spesa previdenziale ha solo in minima parte scopi sociali – non è elevata.

L’importanza del sistema SIOPE è che consente di ottenere informazioni sulla spesa di Regioni, Province e Comuni, oltre che di vari altri enti pubblici. Essendo inoltre pubblico, ogni cittadino interessato può verificare se una particolare voce di spesa in un particolare ente pubblico sia pari, inferiore o superiore a quella di enti simili.

Se in Italia ci fosse una società civile attenta, il contributo del sistema SIOPE al miglioramento della qualità della governance in Italia sarebbe notevole: se il solo costo della politica degli enti locali può mostrare discrepanze per 200 o 300 milioni su un totale di un miliardo e mezzo di spesa, è facile immaginare che su centinaia di miliardi di altre spese si possano trovare decine di miliardi di potenziali spese in eccesso da investigare in maggiore dettaglio, e successivamente tagliare.


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