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La stanza del vescovo – Dino Risi

Creato il 24 gennaio 2014 da Maxscorda @MaxScorda

24 gennaio 2014 Lascia un commento

La stanza del vescovo
Dino Risi su un racconto di Piero Chiara, anzi un racconto inequivocabilmente di Piero Chiara.
Protagonista e’ Patrick Dewaere, gaudente navigatore del Lago Maggiore che incontra l’ancor piu’ gaudente Ugo Tognazzi, personaggio curioso con la fissa del sesso che in breve lo coinvolge nella sua vita personale e si fa coinvolgere nei viaggi di piacere dell’altro. In mezzo al turbinio di donne, spunta la cognata di Tognazzi, la bellissima Ornella Muti, da poco vedova di matrimonio contratto per procura, quindi libera e vogliosa di recuperare il tempo perduto.
In realta’ la faccenda si rivelera’ piu’ complicata di cosi’.
Che il testo appartenga a Chiara lo si capisce dalla presenza del lago, culla di placida indolenza e di carattere conseguente al clima e al territorio.
Il protagonista e’ di Luino, come Chiara e come Chiara un retroterra simile e simile storia passata. Del resto lo scrittore lo sappiamo, attinge molto piu’ che di frequente dalla sua esperienza.
Film del 1977 perfettamente in linea col periodo. Ponendosi al centro esatto tra le dottoresse e i militari dove i nudi inutili non mancano e il cinema d’autore con un testo importante alle spalle e un casting ricercato, aderisce perfettamente al tentativo del cinema italiano di allora di accontentare il basso proletariato facendolo felice con la giusta dose di… tinca (vedi il film) e un pubblico piu’ ricercato l quale comunque la "tinca" non fa schifo.
Accenno di giallo nella seconda meta’ del film, di certo la piu’ interessante e meno caciarona, laddove i personaggi riescono a guadagnare un po’ di spessore uscendo dalle file delle macchiette.
Protagonista assoluto Ugo Tognazzi che aggiungendo la maturita’ all’indole del satiro, ritrova un ruolo perfetto che riconosciamo in moltissimi suoi altri film. Indubbiamente Tognazzi ci metteva del suo in questi abiti.
Ornella Muti a 22 anni era di una bellezza commovente (sempre restando in tema col Tognazzi pensiero) per quanto la recitazione non sia il suo pregio migliore ma vabbe’ in fondo chi se ne frega.
Film invecchiatissimo sotto ogni punto di vista, rappresenta la fine di un’era la cui stanchezza e’ palpabile anche a distanza di tanti anni.

Scheda IMDB


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